
Oggi è entrato in vigore lo European Media Freedom Act, la nuova legge europea sulla libertà dei media. Il regolamento impone obblighi concreti ai tutti i Paesi dell’Unione europea, quindi anche all’Italia: dalle nomine trasparenti nei media pubblici, ai limiti all’uso di spyware contro i giornalisti. L’Italia, che sulle questioni dell’informazione è considerata alla stregua dell’Ungheria, è stata travolta di recente dal caso Paragon, il presunto spionaggio nei confronti di alcuni giornalisti e non solo. Un altro nodo riguarda la Rai: la riforma del Cda che vuole aumentare il controllo del governo sarebbe in contrasto con le regole europee. L’Italia, quindi, è già a rischio sanzioni.
Alessandra Costante è la segretaria dell’FNSI, la federazione nazionale della stampa italiana:
“È praticamente impossibile sottrarre la Rai alla politica. Penso che non ci sarà mai modo di farlo, però si può sottrarre la Rai sicuramente al controllo diretto del governo, perché questa è la grande pecca. E attenzione, noi abbiamo questa situazione del 2015 e la legge la fece il centrosinistra.
So che la politica si sta muovendo per dare una governance diversa alla Rai. Ci vorrà tempo, penso che ci vorrà ancora qualche mese e ritengo che tutto questo arriverà prima della procedura di infrazione europea, che invece è molto lunga e macchinosa. Ci sono delle situazioni che secondo me vanno sottolineate: per esempio, c’è un movimento che si chiama Articolo 5, dall’articolo del Media Freedom Act sulla governance del servizio pubblico, che sta facendo un esposto al Parlamento Europeo sui ritardi che sta subendo l’Italia sulla Rai“.