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Israele minaccia la Global Sumud Flotilla e da Meloni neanche una parola

Global Sumud Flotilla

Israele minaccia la Global Sumud Flotilla: “Tratteremo gli attivisti come terroristi”, ha detto oggi il ministro di ultradestra Ben Gvir, presentando un piano speciale per arrestarli e trattenerli in detenzione prolungata nelle prigioni israeliane. A bordo delle barche, che puntano a rompere pacificamente l’assedio di Gaza, ci saranno anche attivisti italiani. Le opposizioni oggi hanno chiamato in causa Meloni chiedendo di difenderli. Dalla premier però finora nemmeno una parola.

La richiesta di “monitorare con grande attenzione” la missione Global Sumud Flotilla , partita da Genova, non ha ricevuto nessuna risposta dal governo, a farla tra gli altri anche la sindaca di Genova, Silvia Salis, con una lettera inviata al ministro degli Esteri, rimasta quindi senza risposta. Invece, grande tempestività e sollecitudine ha dimostrato il governo italiano nel negare la richiesta del sindaco di Udine di non fa svolgere la partita Italia -Israele prevista per le qualificazioni dei mondiali il 14 ottobre. Il sindaco aveva chiesto di vietarla per una questione di ordine pubblico, sollecitato anche dalla pressione di tante associazioni e comitati perché la partita non si tenesse, come forma di protesta contro il massacro della popolazione di Gaza. Fonti del Viminale si sono affrettate invece ad assicurare che la partita si terrà, una decisione contestata già da molti esponenti dell’opposizione, Angelo Bonelli di Avs, ad esempio, che la considera una forma di legittimazione da parte del governo italiano del genocidio in corso. Nessuna risposta invece dal ministro Tajani o da Giorgia Meloni alle minacce del ministro israeliano di voler trattare gli attivisti di Flotilla, compresi gli italiani, come terroristi. Nulla e sarebbe stata invece l’occasione questa per dimostrare come governo che le promesse di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza fatte più volte dalla presidente del Consiglio anche in Parlamento erano vere. E invece per ora il governo si gira dall’altra parte, a parlare solo i titoli dei giornali di destra che deridono i partecipanti alla missione e i loro obiettivi. La partita contro Israele quindi si terrà e la proposta da parte della Figc di devolvere l’incasso della partita alle associazioni umanitarie di Gaza è stata respinta dalle associazioni che la considerano un tentativo della Federazione di pulirsi la coscienza.

  • Autore articolo
    Anna Bredice
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    All’interno del centro sociale Leoncavallo si trova una delle più grandi e significative stratificazioni di street art in Italia, che conserva le tracce di eventi storici unici e irripetibili. Si chiama DaunTaun lo spazio situato nei seminterrati del Leoncavallo, in via Watteau. I graffiti, realizzati da diversi artisti urbani, costituiscono una delle più complesse e longeve stratificazioni di street art nel panorama italiano. Molti di questi risalgono al 2003, quando, in occasione del nono e ultimo Happening Internazionale di Arte Underground (HIU) — evento interamente gestito e autoprodotto — si tenne al Leoncavallo il primo evento pubblico di street art in Italia. Con lo sgombero del centro sociale, il futuro di queste vere e proprie opere d'arte resta un’incognita. Tiziana Ricci, a Cult, ne ha parlato con Marco Teatro, artista, pittore, scenografo e pioniere della street art in Italia.

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    In Afghanistan i soccorritori stanno cercando disperatamente di arrivare nelle zone più remote colpite dal terremoto della notte scorsa. Al momento il bilancio ufficiale è di oltre 800 morti e almeno 3mila feriti. Il sisma è stato di magnitudo 6. L’epicentro nella provincia di Kunar - nell’est del Paese, vicino al confine pachistano – e a pochi chilometri di profondità. Si tratta di una zona di montagna già normalmente molto difficile da raggiungere. Il governo dei Taleban – isolato a livello internazionale - ha chiesto supporto esterno. Il terremoto ha colpito un Paese da tempo alle prese con povertà, fame ed emergenze umanitarie. Alessandro Pirisi è operations manager di Emergency a Kabul…

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