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Gli attivisti per la sicurezza stradale vogliono bloccare le strade di Milano

Gli attivisti di Rete per la sicurezza stradale bloccano le strade di Milano

L’attualità degli incidenti e della vittime della strada non è mancata neppure nelle ore di organizzazione della protesta: alle 11 di ieri mattina una donna di 75 anni è morta mentre attraversa sulle strisce pedonali al quartiere Adriano, agganciata dalla parte finale di un mezzo della raccolta rifiuti, e trascinata per una cinquantina metri prima che l’autista se ne accorgesse.
Due ore e mezzo prima, a Rogoredo, alle 8 e 30, una ciclista di 65 anni è stata colpita dalla coda di un autobus, quindi soccorsa e portata in ospedale in codice giallo.
Sul mezzo è rimasta contusa anche un’altra donna per la brusca frenata, ed è stata trasportata al Policlinico di San Donato in codice verde.
La Settimana Europea della Mobilità Sostenibile è iniziata come le altre, e da oggi il traffico si intensificherà perché inizierà anche quella Moda.
Secondo l’Istat a Milano negli ultimi 10 anni sono state 470 le vittime di incidenti stradali: 47 ogni 12 mesi, 4 ogni 30 giorni.
Un dato costante secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, che ha pure contato i feriti, oltre 120.000, come gli abitanti del Municipio 5, uno dei nove della città. Una media di 32 persone al giorno che devono ricorrere a cure di vario livello, rimasta anch’esso invariato nel tempo.
Oltre ai lutti e al dolore c’è il valore economico dell’incidentalità stradale, ogni persona deceduta costa un milione e mezzo di euro allo Stato e ogni ferito sessantamila euro.
Questo significa una spesa di otto miliardi euro, ai valori attuali.
Per questo motivo dopo le proteste dell’ultimo anno organizzate per i ciclisti morti investiti da camion, e i pedoni travolti anche sui marciapiedi per incidenti aggravati dall’alta velocità delle auto, le manifestazioni per la sicurezza stradali si sono intensificate.
Gli attivisti di Rete per la sicurezza stradale stanno preparando quattro presidi in contemporanea su altrettanti attraversamenti pedonali a Milano per giovedì alle 19. Ai bastioni di Porta Nuova angolo via Solferino; in viale Bianca Maria, angolo via Mascagni; in Viale Beatrice d’Este angolo via Melegnano; e in corso Porta Vercellina angolo Via Biffi.

  • Autore articolo
    Fabio Fimiani
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    Società Civile per il No. È nato il comitato, promosso da vari esponenti della società civile, da sindacati, associazioni e realtà democratiche, che sostiene le ragioni del No al referendum costituzionale sulla riforma della Giustizia del Guardasigilli Carlo Nordio. Presieduto da Giovanni Bachelet, il comitato ha nel direttivo nomi importanti come il segretario della Cgil Maurizio Landini, la presidente di Libertà e Giustizia Daniela Padoan e l’ex ministra Rosy Bindi. I principali punti del comitato vertono sul fatto che una magistratura autonoma, indipendente, che non guarda in faccia a nessuno sia una cosa che conviene ai cittadini. Il prossimo 10 gennaio a Roma si terrà la prima assemblea generale, per la partenza della campagna referendaria, che vedrà la nascita di comitati territoriali in tutta Italia per lanciare una campagna informativa sulle ragioni del No. “Riteniamo che sia una battaglia per evitare che venga minato un principio fondamentale della nostra democrazia”, ha detto Rosy Bindi, che fa parte del direttivo del comitato, nella nostra trasmissione Radio Sveglia. L'intervista di Alessandro Braga.

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