
A poche ore dal corteo di sabato 6 settembre “Giù le mani dalla città”, a Milano, decine di artisti che nell’arco di trent’anni hanno arricchito il patrimonio della street art di DaunTaun, nei seminterrati del Leoncavallo, hanno scritto una lettera-appello alle istituzioni.“Gli artisti e le artiste che in questi decenni hanno contribuito a fare del Leoncavallo un luogo di produzione e condivisione culturale – si legge nella lettera aperta – difendono il valore delle loro opere, fanno notare che la Costituzione riconosce e tutela tra i beni fondamentali anche la proprietà intellettuale”.
“La legge sul diritto d’autore prevede i diritti anche morali degli autori. Distruggere questo patrimonio senza coinvolgere gli autori significa calpestarne i diritti. Alla vigilia della manifestazione del 6 settembre rivolgiamo – si legge sempre nella lettera – un appello alle istituzioni, ai media e ai cittadini: riconoscere l’importanza del contributo artistico del Leoncavallo e degli artisti che vi sono passati lasciando un segno creativo. Difenderne il valore culturale ed espressivo e tutelare la sua dimensione intellettuale come patrimonio comune. L’arte che nasce negli spazi condivisi è un valore per tutti. È uno strumento di pace che alimenta l’idea di una città più aperta, inclusiva e consapevole”. Firmato: “Gli artisti delle arti figurative”. Tra loro Frode, Teatro, Vandalo, Atomo Tinelli, Pao, Ozmo, Ivan il Poeta, Microbo, Giacomo Spazio. E sono solo alcuni.Lettera aperta degli artisti per il Leoncavallo:
Siamo artiste e artisti che in questi decenni hanno contribuito a fare del Leoncavallo un luogo di produzione e condivisione culturale.
Le opere realizzate dentro e fuori le sue mura nascono da percorsi differenti, ma accomunati da una stessa matrice: il tessuto urbano di Milano e delle nostre città, l’urgenza di esprimersi e la necessità di creare spazi autentici di incontro e dialogo tra cittadini.
Ogni pezzo, murale, tag, poster, sticker o installazione è un gesto che ha richiesto capacità, passione, risorse, economia e tempo. Sono i “tatuaggi” di questi muri: segni che raccontano libertà, ricerca ed espressione, e che hanno arricchito il patrimonio culturale della città. Opere sempre autofinanziate eppure liberamente accessibili, uno stimolo corale e pubblico per riflessioni condivise.
Le opere del Leoncavallo sono a pieno titolo creazioni artistiche, tutelate non solo sul piano culturale ma anche giuridico: la Costituzione riconosce e tutela tra i beni fondamentali anche la proprietà intellettuale, la legge sul diritto d’autore prevede i diritti, anche morali, di chi queste opere ha creato.
Smantellare, distruggere o rimuovere questo patrimonio, senza coinvolgere gli autori, significherebbe non solo pregiudicare i diritti di questi ultimi, ma colpire l’intera comunità che lo vive e lo riconosce.
L’arte è dialogo, costruzione di senso e apertura, conoscenza e rispetto: valori che Milano non può permettersi di perdere.
Alla vigilia della manifestazione del 6 settembre, rivolgiamo un appello alle istituzioni, ai media e ai cittadini: riconoscere l’importanza del contributo artistico del Leoncavallo e degli artisti che vi sono passati lasciando un segno creativo, difenderne il valore culturale ed espressivo e tutelare la sua dimensione intellettuale come patrimonio comune.
L’arte che nasce negli spazi condivisi è un valore per tutti. È uno strumento di pace che alimenta l’idea di una città più aperta, inclusiva e consapevole.