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Germania, i Verdi di Giegold conquistano gli elettori

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Europarlamentare dei Verdi dal 2009, già co-fondatore di Attac Germania, molto attivo sulle questioni economiche – Sven Giegold è stato alle ultime europee il candidato di punta, assieme alla collega Ska Keller, del partito ambientalista. Diventato, il 26 maggio, la seconda forza in Germania con oltre il 20% dei consensi. Un risultato superiore a sondaggi ed aspettative. Ai giornalisti che la sera delle elezioni gli chiedevano se fosse sorpreso, Sven Giegold ha risposto: “Naturalmente”.

“Non sosterrei mai che me lo aspettavo. Non abbiamo mai pensato che sarebbe stato così buono. Lo prendiamo come un’enorme prova di fiducia. E abbiamo anche una responsabilità nei confronti dei tanti giovani che ci hanno votato, dei ragazzi che sono scesi in strada per i Fridays for Future e che hanno reso oggi un Sunday for future. E prometteremo di portare i loro contenuti nei Parlamenti. Il movimento resta indipendente dai partiti, ma noi prendiamo molto seriamente il compito di fare sul serio in tema di protezione del clima”

Lo slogan della campagna elettorale dei Verdi invitava ad unirsi a loro per costruire una nuova Europa. Cosa vogliono cambiare? Giegold spiega:

“L’Europa deve finalmente iniziare ad assumersi la propria responsabilità ecologica. Abbiamo bisogno di una forte protezione dell’ambiente e di una nuova politica agricola, che faccia sì che ci sia nuovamente una maggiore biodiversità. Ma soprattutto vogliamo anche che si riducano le differenze sociali tra le varie regioni. Questo significa grandi investimenti comuni, finanziati tramite la fine del dumping fiscale, ad esempio una rete ferroviaria europea, energie rinnovabili in tutta l’Europa, ed anche Erasmus per tutti… E poi, cosa molto importante anche verso i Paesi membri dell’Europa del sud, una giusta politica sui profughi, che non lasci indietro le persone nei Paesi mediterranei ma faccia sì che tutti i Paesi dell’Unione europea sostengano la loro corretta parte riguardo alla questione migratoria”.

In Germania la sensibilità verso temi ambientali è aumentata: l’estate torrida del 2018, la questione dell’abbandono dell’energia da carbone, le manifestazioni settimanali degli studenti hanno portato ambiente e cambiamenti climatici al centro del dibattito. Secondo Giegold anche le scelte, le politiche, in questo ed altri campi, del governo di Grande coalizione (Unione ed SPD) hanno contribuito al buon risultato dei Verdi:

“Il motivo principale è che la Grande coalizione ha condotto una politica contraria alla maggioranza della gente sulle due questioni centrali: difesa dell’ambiente e coesione sociale europea. La maggiorparte dei tedeschi desidera più protezione dell’ambiente e desidera anche una forte unità sociale in Europa. Credo che per la Grande coalizione questo risultato significhi intanto che ora deve cambiare la propria politica. Il blocco sulla protezione dell’ambiente non può andare avanti e neanche quello verso le proposte che rendono l’Europa più forte. Noi siamo sostenitori di una ambiziosa e salda politica sull’Europa in Germania. E questa deve ora finalmente iniziare”

  • Autore articolo
    Flavia Mosca Goretta
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    La legislatura in corso non è solo quella in cui si registra la longevità del governo Meloni e della sua presidenza del Consiglio. E’ anche la prima legislatura successiva alla modifica costituzionale che ha ridotto il numero di parlamentari. I deputati sono stati tagliati a 400 (rispetto ai 630) e i senatori a 200 (rispetto ai 315). E' servita a qualcosa la riduzione dei parlamentari? Le motivazioni della legge del 2019 (votata a stragrande maggioranza) parlavano di miglioramento dei lavori parlamentari e di risparmio nei costi del Parlamento (500 milioni su 4 miliardi di euro complessivi). Se n’è vista traccia? La campagna contro la “casta” che incentivò il taglio dei parlamentari ha inizio dodici anni prima della legge costituzionale. Prima con il libro di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella “La Casta” (pubblicato nel maggio 2007), scritto dai due giornalisti del Corriere. Sulla copertina c’era scritto: così i “politici italiani sono diventati degli intoccabili”. E poi con il raduno di Grillo a Bologna, il V-day dell’8 settembre 2007, con 50 mila persone in piazza Maggiore. La reazione alla Casta fu poi l’anti-politica. Di questo Pubblica ha parlato con un giurista e costituzionalista, Francesco Pallante, dell’università di Torino; e con la storica Valentine Lomellini, dell’università di Padova.

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    Landini: “Manovra inadeguata: soldi alle armi anziché a salari, scuola, sanità. Rischio di deriva autoritaria”

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    Gaza divisa in due dalla linea gialla e la fretta di costruire qualcosa (mentre il Parlamento israeliano vota "l'annessione" della Cisgiordania, il commento di Maria Luisa Fantappiè responsabile del programma "Mediterraneo, Medioriente e Africa" dello IAI. È stata consigliere speciale per il Medio Oriente e Nord Africa al Centro per il Dialogo Umanitario di Ginevra e all’International Crisis Group (ICG) di Bruxelles. La vita nei territori occupati raccontata dai fotografi palestinesi sostenuti da un progetto dell'agenzia Prospekt Photographers raccontato dal suo direttore Samuele Pellecchia. Silvia Bartellini, vice presidente cooperativa Abitare, racconta lo shock degli abitanti dei caseggiati del quartiere dopo l'assassinio in strada di Luciana Ronchi da parte del marito: come contrastare? Alessandro Bianchi, direttore del consorzio forestale del Ticino, ci racconta perché è costoso e complesso tutelare i boschi e lancia un appello.

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