Stupore, attacco, ridicolo. Solo questi tre termini contenuti in una nota di poche righe esprimono bene l’irritazione e la preoccupazione del Quirinale, oltre al fatto che rendono chiaro che al Colle nessuno ha minimizzato il significato dell’attacco sferrato da Galeazzo Bignami, considerandolo solo come una critica al consigliere Francesco Saverio Garofani.
Quella dichiarazione del capogruppo del partito della Presidente del Consiglio è un attacco a Sergio Mattarella, al Capo dello Stato, del quale in qualche modo, utilizzando come arma un articolo di un quotidiano amico del governo, viene messa in dubbio la terzietà, la sua indipendenza nelle decisioni e nelle scelte che ha preso e che prenderà. Scelte di ogni tipo, da quelle di politica estera – non a caso Garofani è consigliere di Mattarella per il Consiglio Supremo di Difesa, che si è riunito appena ieri – a quelle di garante della Costituzione e del rispetto della separazione dei poteri. Minarne il suo ruolo di garante, farlo diventare uomo di parte, indebolendo la sua credibilità e in questo modo trascinarlo nell’agone politico, quello nel quale Meloni è brava nel cercare occasioni di vittimismo, creando ipotesi di complotti contro il governo.
Come è il caso dell’articolo de La Verità nel quale si parla di consiglieri che starebbero tramando per evitare che Giorgia Meloni vinca di nuovo nel 2027, che possa crearsi una maggioranza di destra che elegga il prossimo Presidente della Repubblica, gettando nell’occasione ombre sul consigliere più stretto di Mattarella, che lo segue dal 2018 come consigliere per le questioni istituzionali e poi dal 2022 come consigliere per il Consiglio Supremo di Difesa.
Per questo Bignami prende al volo l’articolo e attacca il Quirinale. La nota del Colle è netta, “un ennesimo attacco, costruito sconfinando nel ridicolo”, si legge. Forza Italia sembra dissociarsi, Giovanbattista Fazzolari, fedelissimo di Meloni non mette in dubbio la lealtà verso Mattarella, ma pochi hanno dubbi sul fatto che la Presidente del Consiglio non sapesse nulla. Bignami e Fazzolari sono esponenti del suo partito di primissimo piano e un attacco di questo tipo non è possibile sferrarlo a sua insaputa.


