Questa volta la citazione potrebbe suonare così: “I meriti dei figli non ricadano sui padri”, e soprattutto i padri ministri delle finanze. Come era accaduto a Padoan nei governi di centrosinistra, anche Tria pare soccombere allo stesso destino: i figli che scelgono di compiere gesti di cui forse in privato essere molto orgogliosi ma che in pubblico generano parecchio imbarazzo.
Uno degli skipper che si alternano in barca a vela a sostegno e aiuto della nave Jonio che nel Mediterraneo salva i profughi si chiama Stefano Tria, è entrato in contatto con la missione inviando semplicemente una candidatura on line.
E’ il figlio del ministro dell’economia che ha un bel po’ di grattacapi in questo momento a causa dei conti che non tornano e della lista inesauribile dei desideri dei Cinque stelle, ma soprattutto è ministro di un governo che chiude i porti agli stranieri e vuole arrestare gli equipaggi delle navi, anche italiane, che violano la legge e che vogliono salvare a tutti i costi i profughi che rischiano di annegare.
Mediterranea ha confermato che a bordo della nave c’è anche il figlio dei ministro, a cui non hanno chiesto di esibire il grado di parentela, come non lo hanno fatto per nessuno del resto. Una scelta di campo per Stefano Tria che probabilmente è giusto che rimanga nell’ambito dei chiarimenti più riservati tra padre e figlio.
Ma tornando indietro con la mente, come non associare Tria al precedente ministro dell’economia Padoan, la cui figlia ha guidato i cortei organizzati a Foggia contro il caporalato, un’attivista che da molto tempo si batte a difesa dei braccianti, soprattutto stranieri, e che lavora con associazioni che avevano chiesto misure più coraggiose di quelle che il padre con il governo di centrosinistra stava valutando contro gli sfruttatori di braccia nelle terre della Capitanata.
Meriti o colpe che viste da una parte o dall’altra, potrebbero in ogni caso essere un sano esempio di dialettica e confronto tra generazioni: i padri, anche ministri, che potrebbero imparare dai figli.
Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.
La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.
Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare.
Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini.
Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.
Un’ora di divagazione musicale con Hamilton Santià.
La notte di Radio Popolare è fatta per viaggiare. Traiettorie insolite. Suoni. Storie. La musica come unico raccordo capace di intrecciare più racconti.
"Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.
Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.
La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi.
con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.
A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.
1) People help the People. Mentre a Gaza i palestinesi lottano con la tempesta Byron, in Israele un gruppo di famiglie prova a tendere una mano. (Ayelet Lerman - Gaza Support Network)
2) Gli scomparsi della Siria. Nel paese che prova a guardare avanti, centinaia di famiglie stanno ancora cercando i propri cari spariti nel buco nero della dittatura. (Emanuele Valenti)
3) Stati Uniti, sulla guerra in Ucraina Trump non vuole perdere tempo, né con Zelensky né con gli europei. Ma nemmeno tra i repubblicani sono tutti convinti della sua dottrina. (Roberto Festa)
4) Dopo 12 anni, il Portogallo torna in piazza con il primo sciopero generale dai tempi delle Troika. Tre milioni di persone in strada contro una riforma che rende il lavoro più precario. (Goffredo Adinolfi - univ. Lisbona)
5) Il primo social media ban del mondo. In Australia milioni di bambini e ragazzi under 16 non possono più creare un account sui social network. (Stefano Girola)
6) World Music. Dal Portogallo Lina, l’artista di Porto che fa rivivere il fado. (Marcello Lorrai)
L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.
Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza.
Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo.
A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza
Poveri ma belli - 11-12-2025
Adesso in diretta
Installa questa webapp sul tuo iPhone: clicca e "aggiungi alla home"