foto di Gina Pérez
I geografi dell’antica Grecia chiamavano alcune isole oltre lo stretto di Gibilterra μακάρων νῆσοι, cioè “isole fortunate”, “beate” (makárōn, “benedette”, e nêsoi, “isole”). In tempi moderni, sulla base del greco è stato coniato il termine Macaronesia per indicare nel loro insieme gli arcipelaghi che si trovano nell’Atlantico settentrionale, al largo dell’Europa e dell’Africa occidentale. Il più a nord è l’arcipelago delle Azzorre, che è al largo del Portogallo e al Portogallo appartiene; scendendo, ma più ad est, si incontra l’arcipelago di Madeira, che si trova al largo del Marocco e appartiene al Portogallo; poi ci sono le Canarie, che sono al largo del Marocco e del Sahara occidentale e appartengono alla Spagna; ancora più a sud, al largo delle coste del Senegal, c’è l’arcipelago del Capo Verde, ex colonia portoghese e dal ‘75 stato indipendente; inoltre ci sono alcune piccole isole, appartenenti al Portogallo, con pochi abitanti o deserte. Entre Ilhas, in portoghese “tra isole”, è il titolo di un album che si presenta come primo volume di una serie “Macaronesia”, e che vuole celebrare la diversità musicale, ma anche le affinità degli arcipelaghi della Macaronesia e i legami che li uniscono. Questo lavoro sulla Macaronesia è stato ideato da Adé da Costa, musicista e produttore capoverdiano che a diciotto anni è arrivato nelle Canarie dove poi ha vissuto per dodici anni. Racconta da Costa che fin dall’inizio era stato colpito dalle somiglianze di stile di vita e comportamento degli abitanti delle Canarie e del Capo Verde, e che questo ha innescato in lui il desiderio di rafforzare i legami tra i due arcipelaghi attraverso la musica, desiderio che trova adesso uno sbocco in questo progetto. Per svilupparlo da Costa ha trovato l’interesse di Pablo Quintana, musicista delle Canarie. Come produttori, da Costa e Quintana hanno coinvolto diversi cantanti e musicisti: tra gli altri Sylvie Hernandez, cantautrice di Gran Canaria, Yeray Rodriguez, cantante e chitarrista ma anche docente alla facoltà di filologia di Las Palmas de Gran Canaria, Yone Rodriguez, specialista del timple, piccola chitarra simile al portoghese cavaquinnho e tipica di Gran Canaria, Fattú Diakité cantante del Capo Verde il cui cognome denuncia origini in Africa occidentale, Josslyn, cantante nata all’isola di Santo Antão al Capo Verde, Hilar, cantante capoverdiano nato in Spagna, cresciuto a Capo Verde a Mindelo, la città di Cesaria Evora, e residente a Madrid, Ndu Carlos, batterista e percussionista nato in Angola, cresciuto a Lisbona e poi stabilitosi al Capo Verde, e Roberto Moniz, virtuoso di strumenti a corda tradizionali di Madeira. Realizzato con il sostegno del Cabildo de Gran Canaria e del ministero della cultura del Capo Verde, l’album è stato preceduto dalla pubblicazione di due singoli, uno dei quali, El lugar del que yo vengo, è stato scelto come inno ufficiale del festival Soltura 2025 che si è tenuto a Gran Canaria. In attesa – dopo la prima tappa imperniata sul dialogo tra Capo Verde e Canarie – di vedere quali arcipelaghi il progetto metterà in comunicazione nel suo prosieguo, la serie “Macaronesia”, che si ripromette di promuovere i rapporti culturali fra le isole di questa area atlantica, ha già l’effetto di stimolarci a guardare come ad un insieme realtà insulari che siamo abituati a considerare separatamente una dall’altra.


