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“Ecco perché voglio un profugo a casa mia”

Hanno preso alla lettera lo slogan leghista “ospitateli a casa vostra”, e hanno presentato la loro candidatura al Comune di Milano, che ha lanciato, il 30 dicembre scorso, un bando per l’accoglienza in casa di profughi e richiedenti asilo.

Quaranta famiglie milanesi che, se mercoledì saranno considerate idonee dalla commissione giudicatrice, inizieranno la loro esperienza di accoglienza. Al momento si sa che a far parte di questa “rete solidale” saranno famiglie composte da persone tra i 30 e i 50 anni, con figli in età scolare. Tre di loro sono di origine straniera. L’ospitalità durerà sei mesi.

Ogni famiglia riceverà un contributo di 350 euro al mese per le spese di vitto e alloggio dell’ospite. Un risparmio che il Comune ha calcolato essere del 70 per cento: rispetto ai 35 euro al giorno di oggi per l’accoglienza nelle strutture, si passa a 11 euro. Le persone che potranno essere ospitate saranno individuate tra quelle seguite dal consorzio Farsi prossimo, tra chi ha già ottenuto la protezione internazionale, parla discretamente italiano ed ha già avviato un percorso di integrazione sul territorio. Mi è sembrato abbastanza naturale fare qualcosa per aiutare queste persone, dice Anna Maria Aloe, che fa parte di una delle famiglie che accoglierà i profughi.

L’intervista a Anna Maria Aloe

Anna Maria Aloe

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    Alessandro Braga
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