
Dall’inizio dell’anno, secondo l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, ci sono già stati 153 morti sul lavoro. Ma sono più di 300 secondo l’Osservatorio Indipendente di Bologna, che comprende nel computo anche i lavoratori morti nel percorso verso il lavoro, oltrechè quelli che n0n hanno la copertura dell’Inail. I numeri sono in crescita del 10% rispetto allo scorso anno e i dati sono ancora più preoccupanti se si prende in considerazione il solo settore dell’edilizia, dove l’incremento in questi primi mesi del 2018 è stato del 50% rispetto allo scorso anno.
L’ultimo grave incidente è avvenuto a Crotone, dove un muro di contenimento è crollato investendo tre operai edili impegnati nei lavori di rifacimento del lungomare comunale. Due di loro sono rimasti uccisi e il terzo è ricoverato in ospedale.
Abbiamo raggiunto al telefono Alessandro Genovesi, segretario nazionale della Fillea-CGIL, il sindacato dei lavoratori delle costruzioni, che ha così commentato l’incidente di questa mattina:
Si tratta di un appalto pubblico e ovviamente attendiamo tutte le informazioni. Bisogna capire innanzitutto se stiamo parlando di un appalto o di un lavoro in subappalto, se sono state rispettate tutte le norme di sicurezza e di messa in sicurezza del cantiere e del tratto del muro che è venuto giù. Sicuramente la dinamica dell’incidente è una dinamica molto curiosa, perchè essendo venuta giù un’intera parte del muro si tratta di capire se la lavorazione era stata messa in sicurezza, perchè ovviamente vi sono tecniche e norme previste sia dal contratto che dal testo unico sulla sicurezza che prevedono in questi casi particolari accortezze.
Commentando invece le statistiche relative alle morti sul lavoro e quell’aumento del 50% per il settore edile, Genovesi conferma che si investe sempre troppo poco sulla sicurezza e la formazione degli operai:
Parliamo di gente, passatemi il termine, che muore sul colpo in cantiere. Lo scorso anno eravamo a una ventina, adesso siamo già oltre i 30, ovviamente prendendo a riferimento i primi tre mesi. Si conferma un trend di scarsi investimenti sulla formazione e sulla sicurezza, perchè poi le due cose sono ovviamente due facce della stessa medaglia.
