Approfondimenti

COVID-19, problemi cronici per il 30% dei guariti? Intervista al professor Harari

COVID Chiusure

Dopo aver superato l’infezione da COVID-19, i polmoni dei pazienti guariti sono a rischio per almeno sei mesi e il 30% dei guariti rischia problemi respiratori cronici. È lo scenario delineato dal meeting della Società Italiana di Pneumologia. È davvero così? Lo abbiamo chiesto al professor Sergio Harari, direttore del reparto di pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano.

L’intervista di Lorenza Ghidini e Alessandro Braga a Prisma.

La notizia si riferisce a dei dati che riguardano sia le prime esperienze che stiamo avendo, sia le condizioni simili a quelle che sviluppano i pazienti che hanno avuto polmoniti da COVID. Non abbiamo oggi un arco temporale di osservazione sufficientemente lungo per poter dare dati più precisi, quindi ci rifacciamo un po’ ad esperienze simili che abbiamo avuto in passato. Quello che emerge però abbastanza chiaramente è che una percentuale di pazienti che hanno sviluppato polmoniti da COVID ne escono con danni permanenti, problemi cronici che andranno poi misurati nel tempo perché è possibile che qualche area di recupero sia reclutabile.
Il problema della gestione dei pazienti con problematiche respiratorie post-COVID è uno dei temi che dovremo affrontare anche in termini di presa in carico di tutti questi pazienti che, purtroppo, non sono pochi.

Si può già dire di che tipo di problemi cronici si possono sviluppare dopo l’infezione da COVID-19?

No, ma possiamo dire che i pazienti che hanno avuto un decorso complicato sviluppano poi delle sequele caratterizzate da un’insufficienza respiratoria, e quindi un danno polmonare permanente con una limitazione funzionale: hanno meno fiato, fanno esercizio con più fatica e alcuni devono utilizzare continuamente l’ossigeno. È il classico quadro dell’insufficienza respiratoria. Ci sono già delle segnalazioni in letteratura: questi malati possono avere una fibrosi polmonare, il polmone cicatrizza con un esito fibrotico che non è idoneo a svolgere la funzione normale del polmone. I danni sono di questo tipo, ma a questi possono associarsi delle situazioni che possono favorire, senza entrare nel dettaglio, bronchiti e polmoniti ricorrenti.

Più in generale, sui dati che arrivano quotidianamente dalla Regione Lombardia possiamo vedere un trend ormai discendente che può farci ben sperare per il prossimo periodo?

Quello che ho cercato di dire in queste settimane è che in questa pandemia dal punto di vista scientifico ci sono molte cose che non abbiamo ancora capito e approfondito. Una delle cose che non stiamo aprendo è come mai il virus stia dando delle manifestazioni cliniche diverse dalla prima fase. Nella prima fase arrivavano malati molto gravi che necessitavano della terapia intensiva. In questo momento stiamo vedendo pazienti con forme molto meno gravi rispetto al passato. Non ci è chiaro perchè stia avvenendo questo, perchè ad oggi non abbiamo l’identificazione di mutazioni virali che giustifichino questo comportamento diverso del virus. L’identificazione della mutazione che ha fatto il laboratorio di Brescia è ancora da verificare per ciò che riguarda la circolazione di quel ceppo nel territorio nazionale. Abbiamo meno casi, sicuramente legati al lockdown e al distanziamento sociale, però c’è qualcosa in più che ancora non ci è chiaro.
Io sono stato pessimista nella prima fase, ma ora complessivamente sono ottimista in questa nuova fase. Certo, avendo così tanti dubbi dobbiamo comunque mantenere una linea di grande attenzione perché non si può escludere che ci sia una seconda ondata epidemica, che sarebbe drammatica. Ricordiamoci che nella spagnola la seconda ondata è stata quella peggiore.

Quali sono i punti della nostra sanità da rinforzare per evitare gli errori della prima ondata?

Questa domanda richiederebbe alcune ore di risposta. Credo che il punto nodale che ha dimostrato la fragilità del servizio sanitario lombardo sia stato l’aspetto territoriale. I presidi territoriali vanno potenziati attraverso i medici di medicina generale, attraverso le strutture sulle quali ci possiamo appoggiare, attraverso il monitoraggio epidemiologico capillare della situazione. Credo che queste siano le prime cose da fare, ma anche avere dei sistemi sentinella che ti avvisino immediatamente di quello che sta succedendo, e in parte il Ministero lo ha fatto. Su quelli che invece sono stati i problemi della gestione dell’emergenza COVID, sia a livello nazionale che a livello lombardo, ci sarebbe tantissimo da dire.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 05/12 07:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 05-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 05/12 09:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 05-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 05/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Il giorno delle locuste di venerdì 05/12/2025

    Le locuste arrivano come orde, mangiano tutto quello che trovano sul loro cammino e lasciano solo desertificazione e povertà. Gianmarco Bachi e Andrea Di Stefano si addentrano nei meandri della finanza cercando di svelare paradisi fiscali, truffe e giochi borsistici in Italia e all’estero. Una cronaca diversa dell’economia e della finanza nell’era della globalizzazione e del mercato come icona assoluta.

    Il giorno delle locuste - 05-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di venerdì 05/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 05-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di venerdì 05/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 05-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di venerdì 05/12/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 05-12-2025

  • PlayStop

    Di palo in frasca di venerdì 05/12/2025

    Ascolti musicali insoliti e trasversali, a cura di Marco Piccardi. Nel corso delle nostre giornate ci capita di sentire – anche involontariamente - musiche di ogni tipo: dalla leggera al rock, dal jazz alla classica, ma anche la musica etnica, le colonne sonore cinematografiche e così via, compreso il tormentone di sigle radiofoniche o televisive e di jingle pubblicitari. Insomma, nel bene o nel male, la “musica che gira intorno”. Ma sentire non è ascoltare e per l’ascolto spesso ciascuno si sceglie il proprio genere musicale e a quello fa esclusivo riferimento. Questo programma suggerisce invece, saltando appunto “di palo in frasca”, un approccio trasversale alla musica, superando abitudini e pregiudizi per accostarci con curiosità a generi anche molto diversi fra loro, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Le musiche e gli artisti scelti dal conduttore e dai suoi ospiti si collocano in un lasso temporale che va prevalentemente dagli anni Cinquanta ad oggi, ma con sconfinamenti più indietro nel passato. Sempre però all’insegna del piacere dell’ascolto.

    Di palo in frasca - 04-12-2025

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 04/12/2025

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 04-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 04/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 04-12-2025

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 04/12/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 04-12-2025

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 04/12/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 04-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di giovedì 04/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 04-12-2025

Adesso in diretta