Approfondimenti

Coprifuoco a Parigi: il reportage da una città quasi deserta

coprifuoco parigi

Sono le 21.40, ma sembra passata mezzanotte. Parigi non è deserta, ma poco ci manca. Da questo weekend il coprifuoco sanitario scatta alle 21 e, per ora, la gente lo rispetta. Anche nei quartieri popolari, in giro non c’è quasi nessuno. Tre amici che finiscono di fumare una sigaretta davanti a un portone, un ristoratore che abbassa la serranda. Nelle piazze e su qualche panchina ci sono dei migranti, i fumatori di crack e un paio di clochard. Tutti gli altri, quei pochi che sono in strada, sono in movimento: un paio di persone sbucano a passi frettolosi dal metro, le bici sfrecciano sulle ciclabili e nei viali soprattutto taxi, uber e motorini.

Davanti alle porte chiuse dei ristoranti e dei fast food, i riders aspettano le consegne. Tra i nottambuli del coprifuoco, a quest’ora loro sono la maggioranza. La polizia pattuglia ma non si ferma a chiedere a nessuno se hanno un’autorizzazione per stare ancora in giro: in questi primi giorni di assestamento la parola d’ordine è clemenza.

Lungo il canale Saint Martin, tra un camion di spazzini e l’altro, incrocio due ragazzi dal passo tranquillo: in giro dopo le 9? E il coprifuoco? “Eh“, mi dicono, “usciamo proprio ora dall’ospedale!”. I due hanno le facce stanche dietro le mascherine. Lavorano con i pazienti COVID. I numeri, spiegano, aumentano sensibilmente. “Non come a marzo, ma…è triste che si debba instaurare il coprifuoco, ma non penso che se ne possa fare a meno. E anche se è vero che i francesi non sono stati traumatizzati dal COVID quanto gli italiani del Nord, per lo meno prendono sul serio le raccomandazioni del governo e, quando gli viene imposto il coprifuoco, lo rispettano”.

In effetti, quella che ora è una città silenziosa, quasi magica e surreale, alle 8.20 era ancora brulicante di vita e di traffico. Tiriamo indietro le lancette ed eccoci alla Gare de l’Est, dove i treni possono partire anche dopo le 9 e i viaggiatori aspettano pazientemente di lasciare Parigi. Carla, ad esempio, ormai è in telelavoro al 100%, e preferisce tornare a Reims. Lei cosa ne pensa del coprifuoco? “Non sono sicura che sia la soluzione migliore, perché la gente si trova nonostante tutto. Anche io, ad esempio, prevedo di partecipare a una festa il weekend prossimo, ma in giornata”.

Ilam è appena uscita dall’unico ristorante della stazione ancora aperto. Ma si è dimenticata di mettere la mascherina e una guardia glielo deve ricordare. Per lei, madre di due figli piccoli, non è che il coprifuoco cambi molto le cose. È più difficile, appunto, ricordarsi la mascherina. “Ma è comunque meglio soffrire, tra virgolette, cinque o sei settimane sperando che le cose migliorino piuttosto che lasciare che la situazione si aggravi”.
A togliere molte preoccupazioni dalle spalle dei francesi, in questi mesi ci ha pensato lo Stato. Con aiuti economici mirati e tempestivi. Forse è anche per questo che nessuna delle persone con cui ho parlato stasera era arrabbiata o particolarmente nervosa.

All’angolo della stazione, i volontari che distribuiscono pasti caldi ai senzatetto, si scambiano le attestazioni da firmare per poter tornare a casa dopo l’inizio del coprifuoco. A Parigi, mi spiega uno di loro, vivono per strada almeno 3000 persone: “Ma la polizia lo sa. Li riconosce e non infierisce. Non lo ha fatto durante il lockdown e non lo farà ora”. Per chi ha una casa ma non può permettersi un pasto caldo, le associazioni rilasciano le giustificazioni che permettono di evitare problemi. Lo stato di necessità è un motivo valido per uscire di casa. Finita la distribuzione, la piazzetta si svuota. Mancano 10 minuti allo scattare del coprifuoco, ma i bar della zona sono già quasi tutti chiusi. Nell’unico ancora aperto le luci sono spente, i tavoli accatastati e il barista sta pulendo il bancone: “I colleghi sono già andati via, almeno da 45 minuti, per poter essere a casa per le 9”. Lui, per fortuna abita a due passi e se la prende più comoda. Gli chiedo come reagiscono i clienti ai nuovi orari: “Sono tristi. Devono tornare a casa presto e non si divertono abbastanza. Escono dal lavoro e vanno direttamente a casa”. Per quanto riguarda gli affari, si naviga a vista ma le cose vanno di male in peggio. Alla domanda su cosa ne pensi del coprifuoco, dice che spera che migliori le cose, ma ci crede poco. Sono tutti pigiati sui mezzi, mentre in un bar grande come il suo c’è spazio. Quindi, per lui, è sui mezzi che si rischia di più.

Altro quartiere, altro bar, ormai sono le 9. Mentre mette via i tavolini, il gestore mi spiega che i clienti vanno via alle 20. 55 e che loro si danno fino alle nove e mezza per chiudere tutto. Per gli affari è un bel problema perché di giorno non c’è nessuno. Alla fine la sera lavorano due ore e tornano a casa. Ma lui, dice, lo capisce. “Idealmente bisognerebbe chiudere tutto, continua, ma se il coprifuoco aiuta, perché no?” I clienti, loro, da quando c’è stato il lockdown sono molto più attenti alle distanze e alle regole. “Il coprifuoco li scoccia, perché bisogna mangiare presto, la sera non si può bere con gli amici quindi lo si deve fare a pranzo… Ma, per ora, lo fanno. Certo, sono i primi giorni. Bisogna vedere, se dura, se lo rispetteranno ancora”.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 28/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 28-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 28/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 28-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 28/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di domenica 28/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 28-12-2025

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 28/12/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 28-12-2025

  • PlayStop

    Sudedoss di domenica 28/12/2025

    Sudedoss è il programma di infotainment che ogni domenica sera dalle 19.45 alle 21.30 accompagna le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare con leggerezza, ironia e uno sguardo semiserio sull’attualità. Conducono Matteo Villaci e Gaia Grassi, tra chiacchiere, musica, racconti e condivisione. Un momento per fare il punto sul weekend che sta per finire e prepararsi, insieme, alla settimana in arrivo, creando uno spazio di ascolto e partecipazione. Perché la domenica sera… ci dovete mollare.

    Sudedoss - 28-12-2025

  • PlayStop

    Mash-Up di domenica 28/12/2025

    Musica che si piglia perché non si somiglia. Ogni settimana un dj set tematico di musica e parole scelte da Piergiorgio Pardo in collaborazione con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare. Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 28-12-2025

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 28/12/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 17, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 28-12-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 28/12/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 28-12-2025

  • PlayStop

    Giocare col fuoco di domenica 28/12/2025

    Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie di e con Fabrizio Coppola Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.

    Giocare col fuoco - 28-12-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 28/12/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 28-12-2025

  • PlayStop

    La domenica dei libri di domenica 28/12/2025

    La domenica dei libri è la trasmissione di libri e cultura di Radio Popolare. Ogni settimana, interviste agli autori, approfondimenti, le novità del dibattito culturale, soprattutto la passione della lettura e delle idee. Condotta da Roberto Festa

    La domenica dei libri - 28-12-2025

  • PlayStop

    Va pensiero di domenica 28/12/2025

    Viaggio a bocce ferme nel tema politico della settimana.

    Va Pensiero - 28-12-2025

Adesso in diretta