L'Ambrosiano

Angosce di morte, vaccini con cappuccio, destre, infezioni psichiche

Davanti alla perturbante equiparazione svastica/green pass ci sono due ordini di reazioni: una psicologica, l’altra politica; e tanta inquietudine. La prima fa temere che il Covid abbia toccato parti arcaiche, primitive nelle persone così che alcune non riescono a tollerare l’evocazione del potenziale distruttivo di sé e del mondo inoculato dal virus nella psiche collettiva e spostano le angosce di morte su soggetti “potenti”: bigpharma, governi, finanza. Una miscela di ombre, fantasmi, verità parziali. La seconda reazione rimanda a meccanismi noti: in fasi di crisi, minoranze a vocazione eversiva o interessi non identificati cavalcano smarrimenti, bisogni insoddisfatti, emotività nella convinzione che il caos paghi. La prima situazione esige reazioni: smontare assurdi paradigmi; da parte di autorità politiche e sanitarie trasparenza e completezza nell’informare; sforzo culturale collettivo per prendere coscienza del fallimento di modelli culturali e stili di vita che il virus ha solo esaltato; incremento della conoscenza della storia recente intrisa di antisemitismo, stermini, razzismi.

Non meno esigente dev’essere la reazione politica. Vale per l’Europa (pesano la non assimilata coscienza della disumanità della Shoah e del genocidio armeno); mondiale (troppe discriminazioni tollerate per spartizioni di domini economico-commerciali); di organismi internazionali (dediti a ininfluenti documenti). Vale per l’Italia che sta a destra. Per Salvini di lotta (esponenti Lega in piazza coi no-vax) e di governo (sorridente davanti al cappuccio dopo essere corso a vaccinarsi; Draghi lo inquieta: pensa, lavora, tesse, invece di abitare i social).

Per la Meloni che lascia Forza Nuova gridare “libertà” evocando Norimberga. Aguzzini però sarebbero i vaccinatori, non i nazisti, che anzi figurerebbero i perseguitati. Aberrazione storica; identificazione proiettiva che scotomizza e sposta l’attribuzione di responsabilità; inoculazione d’un virus psichico
insidioso quanto il Covid. Coi no-vax spicca la scritta “No vaccinated=Jude” dentro la Stella di David gialla, che Hitler impose agli Ebrei di portare. Le infezioni psichiche sono una pandemia per cui non c’è vaccino, purtroppo.

  • Marco Garzonio

    Giornalista e psicoanalista, ha seguito Martini per il Corriere della Sera, di cui è editorialista, lavoro culminato ne Il profeta (2012) e in Vedete, sono uno di voi (2017), film sul Cardinale di cui firma con Olmi soggetto e sceneggiatura. Ha scritto Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (2005). In Beato è chi non si arrende (2020) ha reso poeticamente la capacità dell’uomo di rialzarsi dopo ogni caduta. Ultimo libro: La città che sale. Past president del CIPA, presiede la Fondazione culturale Ambrosianeum.

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    Premi Ubu: miglior spettacolo 2025 ai Kepler-452 a bordo della nave in soccorso ai migranti

    Il Premio Ubu 2025 per il miglior spettacolo di teatro è stato assegnato a A place of safety. Viaggio nel Mediterraneo centrale della compagnia Kepler-452. Lo spettacolo nasce da un’indagine teatrale condotta da Enrico Baraldi e Nicola Borghesi a bordo di una nave di ricerca e soccorso con Emergency e Sea-Watch, e mette in dialogo teatro, testimonianza diretta e responsabilità politica. In scena, oltre ad attori e attrici, anche protagonisti delle reali navigazioni, con le loro intense testimonianze. Lo spettacolo conferma il metodo drammaturgico e performativo della compagnia, da sempre impegnata a rappresentare le urgenze del contemporaneo, dopo un lungo lavoro di ricerca. Enrico Baraldi e Nicola Borghesi sono stati ospiti di Cult poco dopo il debutto assoluto dello spettacolo, nel marzo 2025. L'intervista di Ira Rubini.

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