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Attacco al cuore di Parigi a tre giorni dal voto

L’Isis ha rivendicato l’attacco a Parigi. A due giorni dal primo turno delle elezioni in Francia, ieri sera uomo ha sparato contro degli agenti di polizia sugli Champs Élysées, uccidendone uno e ferendone altri due. Poi è stato ucciso dai colleghi delle vittime. Sebbene le autorità inizialmente si fossero espresse con cautela sulla matrice dell’aggressione, la procura ha incaricato delle indagini la sezione antiterrorismo e il Ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha raggiunto il Presidente François Hollande all’Eliseo pochi minuti dopo i fatti, avvenuti intorno alle 21.  La pista terroristica è parsa subito la più credibile e infatti, tre ore dopo l’agenzia Amaq (legata all’Isis) ha riferito che l’attentato è stato compiuto dal “combattente” individuato in Abu Yusuf al Beljiki, ovvero “il belga”.

La polizia francese ha avviato le indagini sull’ identità reale dell’uomo che non è stata diffusa per proteggere le indagini ma ha fatto sapere che il trentanovenne, nato a Livry-Gargan, in Seine-Saint-Denis, la banlieue nord di Parigi, già nel 2001 aveva sparato contro un agente, ferendolo gravemente. Non si era fermato a un posto di blocco e aveva estratto la pistola. Era stato condannato a diversi anni di carcere ma la pena era stata poi ridotta. Secondo alcune fonti, era stato schedato con la lettera S, che indica gli individui radicalizzati a rischio, ma la notizia non è stata confermata dalle autorità. Quel che è certo è che non c’erano stati allarmi particolari dai servizi segreti, come ha poi confermato anche il portavoce del ministero dell’Interno, Pierre-Henry Brandet. Gli investigatori hanno perquisito la casa dell’attentatore e hanno scoperto che poco prima di lanciarsi contro gli agenti sugli Champs-Élsées aveva scritto a qualcuno sulla chat Telgram per avvisare di quel che stava per fare. Ora si cercano eventuali complici.

Secondo le prime ricostruzioni, un’auto con due persone a bordo si è affiancata a un furgone della polizia urbana – all’altezza dell’angolo con la Rue de Berri, nella parte alta dell’avenue che collega la place de la Concorde a quella dell’Étoile, nei pressi del negozio Marks&Spencer – l’ uomo è sceso e ha sparato contro la pattuglia con un kalashnikov, uccidendo subito un agente e colpendone altri. I poliziotti hanno risposto al fuoco e ucciso l’assalitore, mentre il complice sarebbe riuscito a fuggire. Su questo secondo terrorista le notizie sono però ancora incerte.

Sugli Champs Élysées , una delle strade più commerciali e turistiche al mondo, ci sono ovviamente state scene di panico, con la gente che scappava dalla zona della sparatoria, cercando di rifugiarsi nei negozi e nei ristoranti. In pochi minuti l’intera zona è stata evacuata e blindata, mentre un elicottero sorvolava l’area e i corpi speciali del ministero dell’Interno rastrellavano l’intera zona per accertarsi che non ci fossero oggetti esplosivi.

La campagna elettorale è stata sospesa per lasciare spazio alle indagini.  Questa mattina, i principali candidati alle presidenziali francesi hanno annullato i loro impegni elettorali, nonostante manchino poche ore al primo turno di voto.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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