
C’è una data che i tifosi dell’Olimpia Milano di basket non dimenticano e non dimenticheranno sicuramente ed è quella del 6 giugno 2008.
In quel giorno Giorgio Armani per 4 milioni di euro acquista l’80% delle quote societarie e diventa il proprietario della principale e più famosa società della pallacanestro italiana.
Dopo gli anni oscuri del presidente Corbelli l’arrivo di Armani era come aprire l’armadio dei dolci ad un adolescente.
Armani annunciò 50 milioni di investimento per la società e tutti i tifosi immediatamente pensarono che sarebbero tornati i successi della squadra guidata in panchina da Dan Peterson e sul parquet da D’Antoni e Meneghin.
E così effettivamente è stato. Nella gestione Armani, non diretta, ma tramite persone di sua fiducia l’Olimpia ha vinto 6 scudetti, arrivando alla terza stella nel 2023, 4 coppe Italia e 5 supercoppe italiane. E’ mancata l’Eurolega, la Champions della pallacanestro, a lungo inseguita ma solo sfiorata con il 3° posto nel 2021.
Armani ha sempre detto che la pallacanestro era un affare di famiglia e, appena poteva, era presente al Forum di Assago a seguire le partite. Sempre il solito posto, nella prima fila a bordo campo.
Il tifoso di Milano è un tifoso molto critico e difficile da conquistare. I vari allenatori che si sono succeduti, dopo una più o meno lunga luna di miele, sono stati stritolati dalle critiche. Bucchi, Scariolo, Banchi, Repesa, Pianigiani e quello attuale, Ettore Messina non sono stati esenti da fischi. Lui no. Giorgio Armani usciva sempre fra gli applausi ed osannato. Perché il tifoso è sì critico ma anche riconoscente con colui che ha salvato a metà degli anni 2000 la più titolata squadra italiana di basket.