Approfondimenti

“Non uccide il terremoto, uccidono le opere dell’uomo”

[youtube id=”eKA00NwGY90″]

Palloncini bianchi verso il cielo plumbeo di Amatrice, per ricordare le vittime del terremoto del 24 agosto scorso.

Sono stati liberati in volo, a conclusione dei funerali di Stato celebrati alle porte del centro storico distrutto del borgo reatino che ha pagato un prezzo altissimo al sisma, 231 morti sui 292 accertati fino ad ora – e si scaverà ancora tra le macerie.

Ad officiare le esequie di alcune tra le vittime, 28 e non 37 come inizialmente annunciato, monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, che ha sottolineato come non sia il terremoto ad uccidere, “piuttosto le opere degli uomini“. Un monito che ha assunto ancor più forza, pronunciato da quell’altare posto innanzi a un edificio collassato su se stesso. Parole ancor più pesanti, ad ascoltarle dopo che, a inizio esequie, erano stati elencati i nomi di tutte le vittime. “I terremoti hanno altrove la loro genesi, non si possono spiegare con parole che hanno il sapore della superstizione“, ha detto Pompili. “Non si tratta di eventi sfortunati, di circostanza: i terremoti ci sono sempre stati, esistono da quando esiste la terra, da quando l’uomo non era neanche un agglomerato di cellule. I paesaggi che amiamo, le montagne che custodiscono l’acqua vitale, sono il frutto dei terremoti. Non sono i terremoti, che uccidono: uccidono le opere degli uomini“.

[youtube id=”5iPpJqfEHwU”]

“Non basteranno giorni per ricostruire – ha aggiunto il vescovo di Rieti – ci vorranno anni: è richiesta mitezza, distante dalla muscolare ingenuità di chi promette tutto e subito, così come dalla tentazione di voltarsi altrove. Con mitezza, abbiamo l’obbligo di far rivivere la bellezza di cui siamo custodi”.

Dunque, l’appello alle autorità, sedute nelle prime file, subito dietro i parenti delle vittime: “La ricostruzione non diventi una querelle politica“.

Appello accolto dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. “Abbiamo due possibilità: farci sopraffare dal dolore oppure dedicare il nostro tempo affinché la memoria dei morti sia coltivata con l’opera degli uomini. Ho scelto di non farmi sopraffare e ho letto lo stesso sentimento negli occhi dei miei concittadini. Qui, si è visto il bello dell’Italia della solidarietà e in nome di questo sentimento sono disposto a chiedere sacrifici ai miei concittadini. Ma sia chiaro: questa gente è morta perché amava la propria terra e vuole restare qui“.

Su queste parole, l’applauso dei cittadini di Amatrice che hanno seguito le esequie: chi dentro la tensostruttura, montata in tutta fretta, e chi, la maggior parte, fuori, sotto la pioggia che ha bagnato il borgo reatino per tutto il pomeriggio. D’altra parte, la città non era pronta ad ospitare i funerali di Stato, ad accogliere il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, i presidenti di Camera e Senato, presidenti di Regione e di Provincia, i sindaci, Massimo Cialente e Virginia Raggi tra gli altri. Tenere i funerali qui, sotto un tendone, era però un segnale importante, per i cittadini. “Non ci serve il numero di persone o il pubblico da stadio, ci serve il simbolo, il momento di raccoglimento”, aveva spiegato nel pomeriggio, a NewsTown, il sindaco Pirozzi. “Le istituzioni si devono mettere al servizio delle persone, altrimenti è un mero esercizio del potere. E oggi a noi questo non serve”.

Non vi lasceremo soli“, è la promessa di Matteo Renzi ai familiari delle vittime. “Faremo di tutto per garantire la ricostruzione. E torneremo appena si saranno spente le telecamere”.

[youtube id=”DPDmNgGAQYU”]

Mi impegno a venire qui tra due settimane, quattro settimane e così via“, ha aggiunto Piero Grasso, presidente del Senato. “Questo non può essere un momento passeggero, ma bisogna rimboccarsi le maniche. Ognuno avrà la sua funzione: la magistratura accerterà le responsabilità, il governo dovrà garantire le risorse. E poi pensare che tra poco arriva l’inverno e che c’è bisogno di soluzioni provvisorie, sempre tentando di far rimanere il più possibile le persone insieme qui sul territorio”.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente su NewsTown.it

  • Autore articolo
    Nello Avellani
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 08/12 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 08-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 08/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 08-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 08/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 08-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 15:37

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 14:29

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di lunedì 08/12/2025 delle 13:59

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 12:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 12:01

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di lunedì 08/12/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 08-12-2025

  • PlayStop

    Microfono aperto di lunedì 08/12/2025

    Vita, politica, storie, dibattito, confronto, scontro. La formula: un tema, un conduttore, degli ospiti e voi. Dalla notizia del momento alla vita di tutti i giorni: si parla di tutto e c’è spazio per tutti. Basta telefonare e argomentare. Il Microfono Aperto è nato insieme a Radio Popolare e ne resta un cardine. Negli anni ha cambiato conduttori, forma, orari, durata, non la sostanza: la voce alle ascoltatrici e agli ascoltatori, la loro opinione, il loro punto di vista sulle cose.

    Microfono aperto del sabato - 08-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di lunedì 08/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 08-12-2025

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 07/12/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 07-12-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 07/12/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo, Fabio Barbieri e Lino Brunetti, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 07-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 07/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 07-12-2025

Adesso in diretta