
Proteste dentro e fuori palazzo Marino durante il consiglio comunale di Milano.
Oggi, 13 ottobre, l’aula ha votato un ordine del giorno sull’interruzione delle relazioni internazionali tra il Comune e lo Stato d’Israele. Il provvedimento è stato suddiviso in 15 punti. L’unico respinto è stato quello che chiedeva la sospensione del gemellaggio di Milano con la città israeliana di Tel Aviv: nove i favorevoli, 21 i contrari, sei gli astenuti. Al momento del voto una parte del pubblico in aula ha iniziato a protestare dicendo: “Vergogna! Milano lo sa da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare”. Le proteste sono durate alcuni minuti. Il pubblico è stato fatto uscire, la seduta è stata sospesa per poi riprendere con il voto finale del provvedimento. Fuori in piazza della Scala, ormai ribattezzata “piazza Gaza” dai manifestanti per la Palestina, dall’inizio della seduta c’è stato un presidio convocato da Usb, Potere al popolo, Rifondazione comunista e dai movimenti sociali milanesi. Alla notizia del voto contrario alla sospensione del gemellaggio con Tel Aviv, i manifestanti hanno iniziato a premere contro la polizia in tenuta antisommossa, schierata all’ingresso di palazzo Marino. C’è stato qualche momento di tensione, anche con delle manganellate da parte della polizia e qualche ferito. Centinaia di persone sono poi partite in corteo con le bandiere palestinesi, dirette verso piazzale Loreto. La manifestazione si è conclusa con l’annuncio di un nuovo presidio fuori da palazzo Marino per sabato 18 ottobre.