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Tridico: “Solo il modello Riace può contrastare il calo delle nascite in Calabria”

Pasquale Tridico è il candidato alla presidenza della Calabria per una larga coalizione di centrosinistra, sostenuto in tutto da undici partiti tra cui il M5S, il Partito Democratico, Italia Viva e Alleanza Verdi e Sinistra. Tridico è europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ex presidente dell’INPS. L’intervista di Barbara Sorrentini.

Partiamo proprio dallo slogan che avete messo sul manifesto: “Per curarti ti serve un politico? Noi ti daremo un medico”. Un tema molto importante qui in Calabria.

Qui la sanità è allo sfascio e tutti i cittadini calabresi lo sanno. La prima cosa che mi chiedono anche adesso, appena arrivo, è “Fate qualcosa sulla sanità”. Anche perché la prima cosa, appunto, che pensano i cittadini calabresi quando si ammalano è “Oddio, adesso che faccio? A quale politico mi rivolgo per avere una raccomandazione?”. Io sono sicuro che lei a Milano non si fa questo. Sono sicuro che lei, se si ammala, la prima cosa che fa è andare nell’ospedale più vicino. Noi, in Calabria, se non troviamo un politico andiamo fuori regione oppure cerchiamo le raccomandazioni. Questa cosa è da paese in via di sviluppo, è inaccettabile. Per questo dobbiamo completamente ribaltare questa logica, riaprire gli ospedali chiusi, ne hanno chiusi 18. E qui oggi i calabresi soffrono non di “mala sanità”, ma mancanza di sanità.

Il problema delle infrastrutture è un altro problema grosso per la Calabria.

Assolutamente sì. La strada statale Jonica (106) è famosa per i morti che procura ogni anno. Qualche giorno fa un ragazzo di Mirto, che è pochi chilometri più avanti di Cirò, è morto per un altro incidente evitabile. Sono tutti incidenti molto spesso causati da entrate  insicure lungo la strada, che passa dentro ai centri abitati e questo continua a essere un pericolo. Per noi è importante costruire queste infrastrutture sulla Jonica, l’alta velocità dall’altra parte sul Tirreno, piuttosto che costruire un ponte sullo Stretto che non è prioritario, non serve a nessuno e che appunto verrebbe dopo molto molto molto altro ancora che c’è bisogno qui. Il ponte costa 14 miliardi, con 14 miliardi, noi costruiremmo 40 ospedali del costo di 290 milioni ciascuno, come quello che si sta già costruendo. Quindi, c’è molto altro prima da fare, piuttosto che pensare a qualcosa che tra l’altro danneggia l’ambiente e non è prioritario.

Che cos’è il reddito di dignità?

Il reddito di dignità è uno strumento che serve a chi non ha nient’altro. Oggi sappiamo che dopo la riforma del centrodestra del reddito di cittadinanza ci sono poveri di serie A e poveri di serie B, ovvero ci sono persone che sono coperte dall’assegno di inclusione che sono minori, disabili e anziani. E invece ci sono i cosiddetti occupabili che sono anziani o maggiorenni che hanno 50 anni, 55 anni, 58 anni che sono troppo vecchi per il mercato del lavoro e troppo giovani per andare in pensione. E se sono senza lavoro, anche se le definiamo occupabili, non hanno comunque da mangiare. Per loro noi pensiamo un sussidio di 500 euro legato, però, strettamente ai progetti di inclusione, ai progetti di politiche attive. Questa volta, siccome le politiche attive sono competenze strette della Regione, avremo sia il sussidio che le politiche attive, un connubio che finalmente potrà funzionare anche in Calabria partendo da un modello calabrese.

Un’ultima cosa, la Calabria è una regione che accoglie, che ha accolto molto.

La Calabria è una regione che accoglie: ci sono tante esperienze positive a Riace, a Monestrace, a Camini, esperienze che tra l’altro vedono le uniche comunità in crescita demografica. Tutto il resto della Calabria, purtroppo, ha un declino demografico. Abbiamo messo il modello Riace nel nostro programma elettorale perché crea integrazione e sviluppo locale. Quel tipo di integrazione è ciò che favoriremo con una legge speciale in Calabria.

  • Autore articolo
    Barbara Sorrentini
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