
Prima di lei nessuna calciatrice aveva mai sentito pronunciare così tante volte il suo nome alla premiazione per il Pallone d’Oro. Aitana Bonmatì, campionessa del Barcellona e della Spagna, ha vinto per la terza volta consecutiva. Il premio fondato dal periodico France Football esiste al femminile solo dal 2018, ma la nuova conferma di Bonmatì vale già un pezzo di storia. In quasi 70 anni, solo altri due calciatori erano stati votati i migliori della stagione per tre anni di fila: Michel Platini tra il 1983 e il 1985 e Lionel Messi, premiato dal 2009 al 2012.
Aitana Bonmatì, 27 anni, 161 centimetri per 55 chili, è riconosciuta da tempo come la calciatrice più talentuosa e influente del mondo. Di ruolo è centrocampista. Sa abbinare tecnica a eleganza, visione di gioco a gol pesanti. Dal 2022, dal grave infortunio che fermò a lungo la compagna Alexia Putellas poche settimane prima degli Europei di quell’anno, Bonmatì si è presa la responsabilità di diventare il punto di riferimento della sua squadra di club e della Nazionale. La scorsa stagione non è stata la migliore della carriera per lei: le sconfitte in finale ai rigori contro l’Inghilterra agli Europei e in Champions League contro l’Arsenal l’hanno segnata più delle vittorie del campionato e delle coppe nazionali. Ma anche quando le cose non sono andate come desiderava, Aitana Bonmatì ha sempre riconosciuto i meriti delle avversarie e il responso del campo. Da bambina ha raccontato di essere stata l’unica femmina in una squadra e in un mondo di maschi. Nella sua biografia ha scritto di non aver dimenticato le difficoltà e gli insulti che ha ricevuto. Li ha tenuti dentro. Dalla sua famiglia ha imparato a dire quello che pensa, a spendersi per il cambiamento e per l’uguaglianza, dalle grandi questioni ai piccoli gesti. Suo padre, in passato, è stato anche arrestato e torturato per le sue relazioni con il movimento indipendentista catalano. I suoi genitori, insieme, decisero che Aitana Bonmatì portasse il cognome di sua madre prima ancora che la legge spagnola permettesse di farlo. Come idoli ha sempre avuto i campioni del Barcellona Xavi e Iniesta perché – ha spiegato – da piccola ha potuto vedere solo loro e i loro compagni di squadra in televisione. Dalle mani proprio di Andres Iniesta, Bonmatì ha ricevuto il suo terzo Pallone d’Oro di fila. Un bambino o una bambina che sognano di giocare a calcio, oggi, possono sognare di diventare anche come lei.