
«Si può legittimamente dubitare [che sia] stato veramente un errore» il raid contro la chiesa della Sacra Famiglia nella Striscia: questo il timore del cardinale Parolin. Se Netanyahu avesse abbattuto l’ultimo brandello integro di Gaza City avrebbe distrutto un presidio d’umano, per questo luogo sacro, un seme di città. C’è città sin che resistono edifici che accolgono tutte le persone, le rendono comunità, crean condizioni di vita minimali. Non è umana invece la “città umanitaria”, progetto perverso di Tel Aviv: moduli in cui ammassare palestinesi a migliaia in attesa che la campagna acquisti promossa col sodale Trump convinca Paesi sensibili al dollaro e là deportarvi un popolo che ha la colpa d’abitare da secoli una Terra Santa per tutte e tre religioni monoteiste. Gli orrori di Hamas e di Bibi son simmetrici nel voler eliminare l’altro. Per ora governo israeliano e tycoon non son riusciti a convertire macerie materiali e umane in Riviera del Medio Oriente. La città resiste. Gaza, Milano, Kiev, New York: l’accostamento urterà le anime belle. Ma tutto si lega: idea di città e abitare sono sfide globali; l’umano che c’è. La democrazia si gioca su gestione dei territori, urbanistica, casa. Nella Grande Mela Zohran Mamdani ha vinto le primarie dem sul “congelamento degli affitti”: Trump ha un avversario. Puoi non avere spazi per vivere, lavorare, amare perché Putin e Netanyahu han carrarmati, missili, droni, ma anche perché dominano rendite finanziarie, immobiliaristi, capitali. Sangue e odii segnano la tragicità degli scenari, ma dio denaro, mercati, arroganza di operatori, abdicazioni della politica, autocrati di ego smisurato, indifferenza creano le basi perché interessi di pochi prevalgano su equità, giustizia, libertà: vìolino le città. È sempre guerra. Mattoni, cemento, miliardi fan sì che Governi s’incontrino per “ricostruire l’Ucraina”; intanto le bombe uccidono. Cosa costruiranno così? Oso immaginare che se si cominciasse da Milano a render pensabile una “cultura della città e della casa” e del bene comune forse si riuscirebbe a intravvedere il bandolo della crisi, distinguere il grano dal loglio, testare i rimedi, dare una mano a città del mondo e pace.