
Profili di incontrollata espansione edilizia che hanno assunto dimensioni di rilievo notevolissimo. Così, messo nero su bianco, i giudici della procura di Milano motivano le richiesta di arresto per sei indagati nell’inchiesta sui presunti abusi nell’urbanistica milanese. In pratica, certificando quel “sistema” che già nei mesi scorsi aveva portato ad arresti eccellenti, oltre che allo stop di diversi cantieri in città.
Con un salto di qualità finora inedito, ossia l’ingresso di un esponente politico tra gli indagati: Giancarlo Tancredi, assessore alla rigenerazione urbana del Comune di Milano dal 2021, precedentemente, e per molti anni, dirigente della pianificazione urbanistica. Per lui la richiesta di arresti domiciliari, così come per Manfredi Catella, immobiliarista del gruppo Coima, che ha ridisegnato la città negli ultimi anni.
Richiesta di arresto in carcere, invece, per il costruttore Andrea Bezziccheri, già indagato per altri progetti edilizi, per gli ex membri della commissione paesaggio del Comune Giuseppe Marinoni, che l’ha presieduta, e l’architetto Alessandro Scandurra. Ultimo indagato, per cui è stato chiesto l’arresto, è l’architetto Federico Pella.
Le accuse ipotizzate dalla procura sono corruzione, falso e induzione indebita a dare o promettere utilità. Nel mirino diversi progetti in città, tra cui quello che riguarda il Pirellino, ex grattacielo dismesso che una volta ospitava gli uffici del Comune e al centro di un piano di riqualificazione. Stamattina ci sono state diverse perquisizioni, anche a casa dell’architetto Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano, per cui era già stato chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito di un’altra inchiesta.