
Le vendite dei libri non fanno che peggiorare. Lo dicono i dati dell’Aie, l’Associazione Italiana Editori, che nel primo semestre del 2025 ha registrato un calo del 4,9% delle copie vendute rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E solo a giugno il dato è sceso dell’8%. Per le librerie indipendenti la situazione è ancora più drammatica: nei primi quattro mesi dell’anno sono state comprate 322mila copie in meno, con un calo del 7,5%.
Il rischio è che questo trend in discesa si trascini negli anni e non si limiti solo ai primi sei mesi del 2025. Mancano le misure di sostegno, come i 25 milioni destinati agli acquisti delle biblioteche pubbliche: i fondi sono stati ripristinati dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, ma non sono ancora stati resi operativi, cosa che impedisce alle biblioteche di fare gli ordini. E gli strumenti che hanno sostituito il bonus cultura “18App”, che metteva a disposizione dei diciottenni 500 euro, non hanno dato i risultati previsti. La Carta Cultura Giovani, poi, è riservata solo a chi ha un Isee sotto i 35mila euro, mentre la Carta del Merito è destinata esclusivamente a chi ha ottenuto il massimo voto alla maturità.
A Milano l’Associazione dei Librai ha organizzato un confronto aperto a tutte le librerie di città e provincia per discutere della crisi che colpisce sia grandi catene che realtà indipendenti. Paolo Ambrosini è il presidente dell’Associazione Librai italiani.
Sulle librerie indipendenti di Milano pesa anche il costo degli affitti. Per la storica Libreria delle Ragazze e dei Ragazzi il canone troppo alto è stato fatale: ad agosto la sede nel cuore di Porta Venezia chiuderà i battenti, e i proprietari sono alla ricerca di un nuovo spazio. Ma c’è chi ancora resiste: in zona Affori, nel 2021, è stata inaugurata Alaska, la libreria che ha sfidato l’era Covid. Mentre a pochi passi dall’Università Statale di Milano sorge Colibrì, aperta dal 2015. Silvia Pelizzari è una delle socie di Alaska Libreria:
Arianna Montanari gestisce la libreria Colibrì: