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La Consulta ha deciso che una coppia di donne può riconoscere legalmente i propri figli

La Consulta ha deciso che una coppia di donne può riconoscere legalmente i propri figli

Interesse primario del minore. Quattro parole che cambiano il modo con cui si affronta questo tema: la Corte Costituzionale che ha considerato il bene del minore, il governo e una maggioranza schiacciante di destra in Parlamento che respinge per ideologia politica ogni visione progressista e di diritti riconosciuti, sposando invece una politica alla Orban, muri alzati di fronte ad ogni apertura e libertà, che sia quella dei figli di coppie omogenitoriali, di un malato terminale ad avere una morte dignitosa, fino al Ddl sicurezza, che alla Camera dei deputati oggi ha visto il governo imporre anche alla sua maggioranza l’eliminazione degli emendamenti per fare presto, approvare definitivamente con urgenza una legge che toglie il diritto al dissenso. Dal governo non c’è stato nessun commento alla sentenza della Corte Costituzionale che da anni ormai, da quando c’è la legge 40, quindi con governi di ogni colore, ha fatto a pezzi la legge contro la procreazione assistita, è la stessa cosa che accade con il fine vita, è la Consulta che agisce e che da anni chiede che venga approvata una legge, sanando questo vuoto. Nulla, al Senato sono depositati alcuni disegni di legge in attesa di un testo unico, promesso, ma mai arrivato. Con il governo di Giorgia Meloni ogni apertura sulle coppie omogenitoriali è stata respinta, una circolare del Viminale ha impedito che i sindaci agissero con un registro comunale nel riconoscimento dei bambini. Nel frattempo è arrivato il divieto della gestazione per altri come reato universale che rappresenta un ostacolo molto forte soprattutto per le coppie maschili. Il diritto all’aborto è minacciato dal primo giorno del nuovo governo con proposte che hanno anche il sapore della provocazione, il riconoscimento giuridico del feto, oppure la giornata della vita nascente. Del resto Giorgia Meloni si era già presentata da tempo come la più orbaniana di tutti in Europa, con lo slogan urlato “sono una donna, madre e cristiana”, tanto che anche in Europa il livello di attenzione verso l’abolizione di diritti in Italia si è alzato negli anni.

  • Autore articolo
    Anna Bredice
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    Per la libertà di stampa, per Sigfrido Ranucci, per Report: sit-in a Roma

    Verso la fine della manifestazione è arrivato Sigfrido Ranucci, quasi emozionato dalla solidarietà che ha trovato in questa piazza, dalla presenza di tante persone in piazza Santi Apostoli “per non farlo sentire solo” dicono i manifestanti con dei cartelli in mano “press” e la scritta “no bavaglio”. E “per proteggerlo” - dicono ancora. Una protezione anche democratica da parte delle persone per il suo lavoro di giornalista. Sul palco per più di un'ora si sono alternate tante voci, si sono sentite altre denunce. A presentare la manifestazione di oggi c'era un giornalista della Rai a cui qualche anno fa da questo Governo è stata tolta la sua trasmissione. Poi il caso delle denunce temerarie e poi l'impossibilità di approvare la Freedom Act. “Una libertà di stampa a rischio” aveva detto Elly Schlein qualche giorno fa, oggi anche lei era in piazza e ha ribadito le sue convinzioni. In piazza Santi Apostoli oltre a tanti giornalisti ci sono tutti i leader della sinistra e tante persone. Anna Bredice ha intervistato Sigfrido Ranucci.

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    1) Il vicepresidente degli Stati Uniti arriva in Israele per vigilare sulla tenuta della tregua a Gaza. La casa bianca teme che Netanyahu possa far saltare tutto. (Martino Mazzonis) 2) Torture, abusi e violenze. I prigionieri palestinesi tornano a casa e raccontano la loro detenzione. (Valeria Schroter) 3) Sarkozy va in carcere acclamato dalla folla e accompagnato dalla marsigliese e la classe politica francese innalza l’ex presidente da colpevole a martire. (Francesco Giorgini) 4) Stati Uniti, la distruzione della casa bianca per far spazio ad una sala da ballo è la rappresentazione plastica del processo di smantellamento della politica e della società americana portato avanti da Trump. (Roberto Festa) 5) Il Giappone ha la prima premier donna della sua storia. Ma questa non è necessariamente una buona notizia per le donne di un paese profondamente maschilista. ( Marco Zappa - Ca' Foscari) 6) Spagna, la rotta migratoria verso le Baleari è l’unica in crescita e infiamma la retorica razzista dei governi locali di destra. (Giulio Maria Piantedosi) 7) Rubrica Sportiva. Una delle vittorie più sorprendenti nella storia del calcio europeo. La squadra di un paesino svedese di 1200 abitanti vince il campionato. (Luca Parena)

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    Come nel film del 1959 da cui prende il titolo, il nuovo disco dei Bar Italia è un ritratto di musicisti ribelli che si muovono tra glamour e malinconia, ironia e caos. L’album arriva dopo un lunghissimo tour che ha visto la band londinese suonare oltre 160 date in meno di un anno. L’energia grezza di 'Some Like It Hot' è il risultato di due anni super eccitanti ma anche frenetici e molto duri: "cattura esattamente lo stato d’animo che avevamo durante le registrazioni, un flusso di emozioni positive e negative insieme” racconta la band ai microfoni di Volume. Ascolta l’intervista ai Bar Italia, a cura di Elisa Graci e Dario Grande.

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