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La Lega vuole liberarsi di Salvini

Salvini Confindustria Lega Russia Cadere Draghi ANSA

Nel momento in cui è stato certificato che Umberto Bossi non rientrerà in Parlamento dopo 35 anni, parla lo storico numero due di Bossi, e per una breve stagione segretario, Roberto Maroni ed è come il risveglio della vecchia Lega Lombarda che dice a Salvini: vai a casa. “Io saprei chi eleggere come nuovo segretario della Lega” ha scritto Maroni nella sua rubrica su “Il Foglio” per poi aggiungere “per adesso non faccio nomi. Stay Tuned”. Insomma la manovra per tentare di fare fuori Salvini nella Lega è non solo iniziata, questo si sapeva, ma viene pubblicamente annunciata.
Lui, Salvini, in queste ore parla come se fosse -politicamente- dissociato. Parla come se avesse vinto le elezioni quando invece le ha straperse. E ora è un problema sia nel partito che nel Governo. Dove lo metti, la sua presenza ingombra. Non lo si può piazzare nei ministeri chiave ovviamente, non se ne parla nemmeno. Esteri, Difesa, ministeri economici, quelli li concordano Meloni con Mattarella. Non agli Interni, dopo il Papeete e il delirio -anche in questo caso politico, si intende- della richiesta di pieni poteri, ricordate? Sono circolate ipotesi perfino bizzarre pensando al suo profilo, come la scuola. Una leva che gli potrebbe dare potere è quella del ministero del Lavoro. Ma la verità è che Meloni non lo vuole e Mattarella nemmeno. Meloni lo considera un rivale per di più sconfitto pesantemente. Tanto che la segretaria di Fratelli d’Italia sarebbe stata tentata di chiedere a Giorgetti di reggere un ministero economico. Prudenza l’avrebbe colta perché Giorgetti è uno di coloro che nella Lega lavorano per mettere da parte Salvini. Mattarella non vuole Salvini al Governo perché nessuno dimentica i rapporti tra lui e Putin. Quel contratto di collaborazione tra la Lega e Russia Unita, il partito di Putin, che prevede anche uno scambio di informazioni politiche e istituzionali. Ecco magari no, pensano nelle Istituzioni, soprattutto ora che con la Russia c’è una guerra in corso.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    Psicoradio, la radio della mente Nasce nel 2006, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna e l’associazione Arte e Salute Onlus. Il progetto PSICORADIO è composto da due momenti intrecciati: un corso di formazione per operatori radiofonici rivolto a utenti dei servizi psichiatrici del dipartimento di salute mentale di Bologna e provincia, tenuto da professionisti della comunicazione guidati dalla direttrice della testata, prof. Cristina Lasagni (Università della Svizzera italiana). una testata radiofonica, Psicoradio, regolarmente registrata al tribunale di Bologna, che si occupa dei temi della salute mentale. I programmi di Psicoradio privilegiano i territori della psiche nei suoi incroci con il sociale e la cultura. Tutti gli argomenti – dalla cronaca all’arte – sono guardati da un punto di vista prevalentemente psicologico. Nelle trasmissioni si incrociano vari registri: poetici, informativi, ironici, scientifici, narrativi, autobiografici, assieme alle voci di chi la sofferenza psichica la sta attraversando. l corso di formazione per operatori radiofonici, articolato in tre anni, è tenuto da professionisti della comunicazione, della cultura, dell’arte, della psichiatria. Nel corso si apprendono i saperi classici del “fare radio”: quelli tecnici (registrazione, montaggio, regia); quelli giornalistici (l’intervista, l’inchiesta, ecc); quelli che servono per ideare e costruire una trasmissione, un palinsesto; e ciò che riguarda la programmazione musicale. Oltre ai contenuti prettamente comunicativi il corso aggiunge ambiti “psi”: per esempio, la psichiatria e la psicologia, nelle loro storie ed evoluzioni, ma anche terreni meno conosciuti ma oggi importanti come quelli dell’etnopsichiatria. Nei primi 5 anni di attività Psicoradio ha realizzato più di 220 trasmissioni nazionali, circa 20 trasmissioni per altre testate e 20 trasmissioni in diretta. Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione e comunicazione e convegni su temi cari alla redazione: nel 2008 la ricerca Follia scritta, sulle parole della salute mentale nella stampa nazionale, nel 2010 la campagna Basaglia piace solo in tv?, per la difesa della legge 180 e contro alcuni progetti di legge di modifica e nel 2011 Cronisti della mente, incontro delle radio che trattano la salute mentale.

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