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Le Memorie d’inciampo e il giorno della memoria di Radio Popolare

memorie d'inciampo

Charlotte Delbo, Sofia Kossak, Teresa Noce, Liliana Millu, Luciana Nissim, Lidia Rolfi sono tra le scrittrici della deportazione, ma sono praticamente sconosciute ai più e, per uno di quegli ingarbugliati fatti della nostra umanità, anche alla letteratura. Insieme a loro, Maria Massariello Arata, Vittoria Gargantini, Nella Lilli Mascagni, Maria Montuoro, Giuliana Tedeschi con i loro diari, lettere e testimonianze compongono le voci che vi proponiamo in queste “memorie d’inciampo”. Scelte perché raccontano qualcosa che non fa parte della fotografia ufficiale del campo di concentramento e che ancora oggi non sappiamo. Eppure loro erano lì. Sono tornate. E hanno raccontato.

Le potrete ascoltare durante la giornata del 27 gennaio, liberamente confuse nella nostra giornata radiofonica insieme alla vostra e come quei sampietrini dorati in cui potete “inciampare” in tantissime città d’Europa e che vi ricordano nome, cognome, data di arresto e di deportazione, campo di deportazione e assassinio, noi vi raccontiamo con la radio le donne rinchiuse, offese, sterilizzate, picchiate, suicide, resistenti, annichilite, sopravvissute, ritornate. Il campo di sterminio era lo stesso, anche se separato tra donne e uomini. Ma la vita separata ha costruito una memoria al femminile, con proprie specificità che sono rimaste spesso a margine della narrazione arrivata fino a noi.

"'Il fumo di Birkenau' di Liana Millu (uscito in prima edizione nel '47) è fra le più intense testimonianze europee sul Lager femminile di Auschwitz-Birkenau

Grazie a Gianfranco Maris, al convegno che l’Aned soltanto nel 1994 promuove sul racconto della deportazione femminile si è tornati a confrontarsi con questa memoria diversa, non solo perché di genere, ma spesso anche diversa nella condizione. Le donne sopravvissute e liberate, dopo aver atteso nei campi che si organizza la complessa macchina dei riconoscimenti e trasferimenti, tornano a casa anche e spesso gonfie, ingrassate perché sregolate, ammalate. La foto che abbiamo scelto racconta anche questo: sono deportate francesi, tra loro Charlotte Delbo di cui vi abbiamo proposto una poesia, che salutano, felici prima di partire per il viaggio di ritorno. Sembrano finalmente felici. È un peccato?

Alla narrazione delle deportazioni narrata dalle donne abbiamo dedicato un podcast che potete ascoltare e scaricare gratuitamente, in cui Elisabetta Ruffini, direttrice dell’Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e Dell’Età Contemporanea, ricercatrice instancabile di queste memorie che raccoglie in preziosi libri della casa editrice Il filo di Arianna, vi guiderà tra le voci delle scrittrici della deportazione.

Questa iniziativa della radio è figlia di relazioni, progetti ed eventi pensati da altre e altri, gratitudini, collaborazioni, noi ne siamo un terminale, voi anche. Speriamo vi aiutino ad allargare l’orizzonte della comune conoscenza e memoria.

Le “memorie d’inciampo” sono un’idea di Elisabetta Ruffini e Claudio Jampaglia, nata dalle letture realizzate il 5 maggio 2021 per il Centenario della nascita di Gianfranco Maris, promosse e realizzate da Fondazione Memoria della Deportazione, con la collaborazione del Collettivo Progetto Antigone, di Radio Popolare e di Isrec Bergamo e con il patrocinio di Milano è Memoria,  Aned, Anpi – Comitato Provinciale di Milano, Istituto nazionale Ferruccio Parri. Le attrici che hanno dato qui voce alle testimonianze sono: Alice Bescapé, Patrizia Camatel, Sara Canu, Barbara Caviglia, Mariangela Celi, Renata Falcone, Milena Fois, Antonella Iallorenzi, Simona Malato, Giada Melley, Renata Palminiello, Micaela Piccinini, Valentina Rivelli, Patrizia Romeo, Agnese Scotti, Caterina Valente e fanno parte del Collettivo Progetto Antigone – direzione artistica Letizia Quintavalla.

Le musiche del podcast e delle “memorie d’inciampo” sono di:
– Camilla Barbarito e Konstantin Vornicu tratte dallo spettacolo “Io l’amavo come l’uva nera”;
– Quatuor pour la fin du Temps di Olivier Messiaen;
– Gideon Klein, “Wiegenied” e Trio per Violino, Viola e Violoncello.
Il montaggio del podcast è stato curato da Niccolò Guffanti.

 

  • Autore articolo
    Claudio Jampaglia
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    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

    Clip - 16-09-2025

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    Esteri di martedì 16/09/2025

    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 16-09-2025

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    Le Guthrie Family Singers portano avanti il messaggio di umanità del nonno Woody

    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

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    Poveri ma belli di martedì 16/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Iniziamo parlando del festival Coachella 2026 di cui è appena stata annunciata la lineup e ricordando Victor Jara, cantautore cileno simbolo della canzone sociale e di protesta che scomparse oggi 52 anni fa durante la dittatura Pinochet. Proseguiamo con il mini live in studio delle Guthrie Family Singers, trio di discendenti di terza e quarta generazione dell'icona folk americana Woody Guthrie. Nell'ultima parte accenniamo al concerto di raccolta fondi per la Palestina del 18 settembre, organizzato a Firenze da Piero Pelù, e ricordiamo la stella del cinema Robert Redford appena scomparsa.

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