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Giuseppe Conte rifiuta l’offerta del PD, i 14 anni dalla strage alla ThyssenKrupp e le altre notizie della giornata

giuseppe conte 5 stelle

Il racconto della giornata di lunedì 6 dicembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha declinato l’invito del PD di candidarsi nel Collegio Uno a Roma. A Milano non è stato un esordio vistoso quello delle verifiche sulla validità del Green Pass per viaggiare sul trasporto pubblico locale e regionale. 14 anni dopo la strage alla ThyssenKrupp i corpi dei 7 operai morti nel rogo sono stati trasferiti in un mausoleo dedicato ai morti sul lavoro nel cimitero Monumentale di Torino. Massimo Ferrero è stato arrestato a Milano e si è subito dimesso da presidente della Sampdoria, non coinvolta nell’inchiesta calabrese per reati societari e bancarotta fraudolenta. La Commissione Europea è pronta ad emanare una direttiva per regolamentare i lavoratori della Gig Economy, ma per le ricadute pratiche potrebbe essere necessario attendere fino a 3 anni. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Conte rifiuta l’invito del PD e non si candida a Roma

(di Anna Bredice)

Un minuto dopo che Conte ha declinato, a quanto pare definitivamente, l’offerta di candidarsi nel Collegio Uno a Roma insieme al PD, le reazioni del mondo politico che gravita intorno al Partito Democratico, sono state di due tipi: la prima “peccato”, l’altra, “l’avvocato è scappato”. “Peccato” è l’opinione di chi ci credeva e ci crede alla possibilità di un’alleanza stabile PD-Cinque stelle in vista dei prossimi appuntamenti, Quirinale e politiche. “L’avvocato è scappato”, sarà da ora in poi il refrain del mondo renziano che vorrà avvalorare l’immagine di Giuseppe Conte che scappa perché teme di uscire sconfitto in un collegio finora blindato per il PD. Ora Conte dice che avrà più tempo per conoscere i comitati nei territori e che non è necessario, nemmeno per l’elezione del capo dello Stato, stare in Parlamento, ma è difficile pensare che non ci abbia fatto più che un pensiero, è l’unico leader a stare fuori dalla Camera e dal Senato in questo momento, a parte Berlusconi. Così come Letta era rientrato con Siena, il collegio che fu di Gualtieri da mesi si pensava potesse essere destinato a Conte. Ora ci si chiede se è stata una specie di trappola far uscire il suo nome, una trappola che però non avrebbe come autore Letta, il quale sembra crederci veramente alla costruzione di un’alleanza stabile con i Cinque stelle. Piuttosto è il mondo renziano rimasto dentro al Pd, quello fuori di Italia viva, Calenda con il suo partito che ritiene quel collegio una specie di feudo, conquistato due mesi fa con il 30 per cento. Calenda oggi è stato attivissimo su Twitter, ripetendo senza nessun dubbio che avrebbe sfidato Conte nel collegio uno. Quanta possibilità ci sarebbe stata per l’ex presidente del Consiglio di farcela, sostenuto da un Pd magari a metà, da un Movimento tiepido? Oggi nessuno nei Cinque stelle ha voluto commentare la sua possibile candidatura. L’idea di Conte che controlla il gruppo in Parlamento non piace a tutti. E forse alcuni avrebbero anche gradito la sconfitta in un colpo solo di Conte nel seggio di Roma e di Letta con il suo campo largo, un campo che si restringe sempre di più.

14 anni fa la strage alla ThyssenKrupp: i familiari delle vittime chiedono giustizia

Si trovano da stamattina in un mausoleo dedicato ai morti sul lavoro nel cimitero Monumentale di Torino, i corpi dei 7 operai morti nel rogo della ThyssenKrupp esattamente 14 anni fa. Per i familiari di Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino e Antonio Schiavone la cerimonia di trasferimento è stata come un secondo funerale.
“Ci sentiamo presi in giro, traditi da uno Stato di cui non ci fidiamo più. Lo Stato deve intervenire affinché gli infimi personaggi che non hanno mai chiesto perdono, e sono sfuggiti alle loro responsabilità, siano puniti” – ha detto la madre di De Masi, morto a 26 anni. Il riferimento è ai manager tedeschi Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, giudicati responsabili di aver ridotto le misure di sicurezza per aumentare il profitto, che sono in regime di semilibertà. Antonio Boccuzzi è l’unico sopravvissuto alla strage:


 

L’UE inizia a muoversi per i diritti dei lavoratori delle piattaforme

I lavoratori delle piattaforme, rider e non solo, attendono come una giornata storica il prossimo 8 dicembre. Il testo di una direttiva europea sul tema del lavoro emblema della precarietà sarà emanato dalla Commissione, e poi dovrà passare sia al Parlamento sia al Consiglio UE.
I tempi per le ricadute pratiche non saranno brevi, i sindacati ipotizzano circa 3 anni, ma si tratta di un tassello fondamentale nella lotta per i diritti di questi lavoratori.
Francesco Melis di Nidil Cgil ci spiega perché:


 

Il primo giorno di Super Green Pass sui mezzi pubblici

(di Luca Parena)

Controlli ma senza interferire con il viavai del lunedì. A Milano non è stato un esordio vistoso quello delle verifiche sulla validità del Green Pass per viaggiare sul trasporto pubblico locale e regionale. I turisti in città per la festa di Sant’Ambrogio o in partenza per il lago di Como si mescolavano sui mezzi e nelle stazioni a chi aveva il piglio classico di chi è diretto al lavoro. L’azienda di trasporto del Comune, Atm, ha concentrato i controlli in una decina di punti tra stazioni della metropolitana, fermate e capolinea di autobus e tram. In appoggio agli addetti, agenti di polizia e polizia locale a verificare le certificazioni prima delle salite sui mezzi. Come detto dal prefetto pochi giorni fa, “prevenire è meglio che sanzionare”. Nelle stazioni ferroviarie Centrale, Porta Garibaldi e Cadorna i controlli sono partiti dopo le 8 di mattina. Dipendenti di Trenord o Rete Ferroviaria Italiana vigili ai tornelli, soprattutto quando puntati dalle videocamere di qualche testata d’informazione. Per il resto del tempo il freddo di Sant’Ambrogio invita più a cercare riparo al punto assistenza che a indugiare a lungo nei controlli. Incrociare viaggiatori a cui sia stato visto il Green Pass non è così scontato.
 Alla vigilia si parlava di timori per possibili rallentamenti nel servizio dovuti ai controlli. Per il momento, sembra un timore davvero scongiurato.

Massimo Ferrero arrestato per bancarotta fraudolenta: non coinvolta la Sampdoria

È stato arrestato questa mattina a Milano Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, da cui oggi ha dato le dimissioni. L’inchiesta che lo coinvolge è della Procura calabrese di Paola che lo accusa di reati societari e di bancarotta fraudolenta. Al centro delle indagini c’è il crac di quattro società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico in provincia di Cosenza, tutte dichiarate fallite tra il 2017 e il 2020. Ai domiciliari sono finite anche altre 5 persone, tra cui il nipote Giorgio, la figlia Vanessa e l’autista. Secondo l’accusa, avrebbero distratto fondi a svantaggio dei creditori. Ferrero si troverebbe al momento in una caserma della guardia di finanza di Milano in attesa di essere trasferito in carcere o a San Vittore o a Roma. La Sampdoria non sarebbe coinvolta nell’inchiesta. La figura di Ferrero è passata nell’immaginario come quella di una macchietta. L’imprenditore negli anni ha invece realizzato un’intricata ragnatela di affari. Gianfrancesco Turano, giornalista dell’Espresso, segue da tempo le sue vicende giudiziarie:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Promemoria per i tempi di manovre di bilancio. Più soldi guadagni e maggiori sono i benefici fiscali che ricevi dal governo. E’ il capolavoro politico-fiscale che il governo Meloni è riuscito a realizzare con l’ultima legge di bilancio, ora in discussione in parlamento. Ha scritto l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), istituzione indipendente, nei giorni scorsi: «la riduzione dell’aliquota legale dal 35 al 33 per cento, nell’intervallo di reddito tra 28.000 e 50.000 euro, produce un beneficio fiscale differenziato che cresce al crescere del reddito». Ripetiamo: il taglio delle aliquote Irpef ha prodotto «un beneficio fiscale differenziato che cresce al crescere del reddito». Una manovra regressiva, che fa aumentare le disuguaglianze. Alla stessa conclusione è arrivata anche l’Istat e la Banca d’Italia. Ma il governo Meloni ha preso le distanze da queste conclusioni. Pubblica oggi ha ospitato l’economia Maurizio Franzini e la sociologa Enrica Morlicchio. Di fronte alle politiche della destra al governo che aumentano esplicitamente le disuguaglianze, abbiamo deciso di partire dai fondamentali con i nosti ospiti: che cos’è l’uguaglianza? Cosa significa parlare di uguaglianza in un paese che la prevede fin dalla sua Costituzione (articolo 3)? Quali meccanismi ha messo in moto l’esecutivo per una manovra “di classe”?

    Pubblica - 11-11-2025

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    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

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    MASSIMO FILIPPI - LAIKA, FORSE

    MASSIMO FILIPPI - LAIKA, FORSE - presentato da Cecilia Di Lieto

    Note dell’autore - 11-11-2025

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    Dopo il taglio ai fondi antismog da Meloni e Salvini meno soldi ai trasporti lombardi

    Dopo la sforbiciata da 270 milioni in tre anni ai fondi per le politiche anti inquinamento, arriva la conferma che dal governo Meloni arriveranno fondi insufficienti anche per il trasporto pubblico locale. La Lombardia è particolarmente penalizzata e se n’è accorto persino il presidente della giunta lombarda Attilio Fontana che ora chiede più risorse al Governo. La Lombardia riceve il 17,6% delle risorse nazionali destinate al trasporto pubblico, una quota che sembra destinata a non aumentare. Il risultato per chi si muove sui mezzi pubblici è che, sia con la mano del governo nazionale, sia con quello di quello regionale, i fondi sono insufficienti. E davanti ai finanziamenti insufficienti tocca ai comuni integrare con fondi propri. Per le opposizioni di centrosinistra la destra è incapace di risolvere i problemi dei cittadini. La denuncia di Simone Negri, consigliere regionale del Pd che si occupa di trasporti.

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    CECCHETTIN DUE ANNI DOPO

    La giovane età di vittima e assassino non era un’anomalia. Due anni dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin i dati lo confermano: si abbassa progressivamente l’età di chi agisce e subisce violenza. Qualcosa non funziona, forse, nel passaggio generazionale anche da parte di chi si sente assolto. Servirebbe parlarne a scuola? Si, ma soltanto con l’autorizzazione delle famiglie, secondo la destra. Cioè di quei soggetti all’interno dei quali, quando c’è, la violenza viene esercitata. Ospiti: Elisabetta Canevini, Presidente quinta sezione penale del Tribunale di Milano; Lara Pipitone, insegnante, conduttrice di “Fuori Registro” su RP; Lorenzo Gasparrini, filosofo, formatore per la Fondazione Giulia Cecchettin. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 11-11-2025

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