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Alla Cop26 ci sarà anche il comune di Segrate

segrate

Alla Cop26 – la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021 di Glasgow – ci sarà anche il sindaco di Segrate, Paolo Micheli. Nella puntata di Prisma del due novembre 2021, è ospite di Lorenza Ghidini e Alessandro Braga.

A Glasgow presenterà il progetto del comune di Segrate il Chilometro verde. Ce lo racconta?
Abbiamo fatto un’applicazione quest’estate per partecipare alla Cop26 con alcuni progetti di tutela ambientale e del territorio. Settimana prossima, il 9 novembre alle 18.30, a Glasgow andiamo a presentare le politiche del Comune e in particolare un progetto, che a noi piace molto, che abbiamo chiamato del Chilometro verde. Segrate è attraversata da un’arteria che si chiama Cassanese, che è una strada abbastanza nota dell’est milanese che va verso Bergamo e Brescia, per avere un’idea. Oggi è una cesura, cioò divide a metà la città tra nord e sud. Nei prossimi anni avremmo la possibilità di declassarla, perché verrà costruita una tangenzialina, quella che noi chiamiamo viabilià speciale, che gira attorno a Segrate. Così abbiamo lanciato un concorso di idee per le università italiane e europee. Vogliamo riqualificare la strada: oggi è a quattro corsie, oggi la sognamo una strada almeno a due, con traffico locale, e nelle due extra la immaginiamo pinatumata a verde, diversa da quel che è. Non una cesura, ma un collegamento tra i quartieri e i parchi della nostra città.

Avete fatto un calcolo, un albero per ogni partecipanti. Quanto ci vorrà?
Siamo stati tra i primi a rispondere all’appello del sindaco Beppe Sala. Abbiamo deciso di piantare 36mila alberi nei prossimi anni. Abbiamo già iniziato a piantumare in alcune aree pubbliche, deve essere fatto però anche dai cittadini. Stiamo inserendo degli elementi premianti ai privati per invitarli a metterli anche nei loro giardini oppure quando vengono costruite nuove costruzioni. Questo è uno dei progetti che racconteremo anche a Glasgow la settimana prossima.

Emozionante, no?
E’ pazzesco, sono state prese tre città in tutto il mondo. C’è Cascais, in Portogallo e la terza, sempre italiana, è Poggibonsi. Noi abbiamo l’ambizione di diventare un modello di riferimento su questi temi. Sono diversi anni che ci lavoriamo. Faccio un esempio, quando abbiamo fatto il nuovo piano di governo del territorio abbiamo riportato a verde un milione di metri quadri che erano destinati all’urbanizzazione. E’ stato coraggioso, abbiamo anche fatto un po’ di giurisprudenza perché abbiamo compiuto un passo importante. Abbiamo sviluppato moltissimo la vocazione ciclabile della città creando la ciclo politana, una sorta di metropolitana di biciclette dove famiglie e bambini possono muoversi in sicurezza, con un percorso molto chiaro e segnato lungo la strada. Oppure portiamo i bimbi a scuola con il bici bus, che è un autobus che va a pedali e piace tantissimo. Il Chilometro verde ridurrà l’inquinamento a Segrate del 70%. La Cop 26 coinvolge soprattutto i grandi padroni della terra, i capi di governo. E le politiche non vengono decise ai tavoli dove noi portiamo le nostre testimonianze. Ma noi saremo là per raccontare la nostra esperienza, il nostro modello. Che può essere d’esempio e d’ispirazione.

Foto |Il sindaco Paolo Micheli  lungo il lago del Centroparco, a Segrate, Milano

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    Società Civile per il No. È nato il comitato, promosso da vari esponenti della società civile, da sindacati, associazioni e realtà democratiche, che sostiene le ragioni del No al referendum costituzionale sulla riforma della Giustizia del Guardasigilli Carlo Nordio. Presieduto da Giovanni Bachelet, il comitato ha nel direttivo nomi importanti come il segretario della Cgil Maurizio Landini, la presidente di Libertà e Giustizia Daniela Padoan e l’ex ministra Rosy Bindi. I principali punti del comitato vertono sul fatto che una magistratura autonoma, indipendente, che non guarda in faccia a nessuno sia una cosa che conviene ai cittadini. Il prossimo 10 gennaio a Roma si terrà la prima assemblea generale, per la partenza della campagna referendaria, che vedrà la nascita di comitati territoriali in tutta Italia per lanciare una campagna informativa sulle ragioni del No. “Riteniamo che sia una battaglia per evitare che venga minato un principio fondamentale della nostra democrazia”, ha detto Rosy Bindi, che fa parte del direttivo del comitato, nella nostra trasmissione Radio Sveglia. L'intervista di Alessandro Braga.

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