Approfondimenti

Un altro rinvio per la plastic tax, il vertice del centrodestra, l’andamento della pandemia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 20 ottobre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La lobby della plastica vince e dalla manovra economica scompare ancora una volta l’imposta per ridurre bottiglie e monouso. E i produttori esultano. Il centrodestra si ricompatta dopo la sconfitta delle amministrative, almeno in apparenza. La partita vera però è rimandata, e sarà quella del Viminale. L’effetto del green pass sui vaccini sembra già esaurito. Numeri alla mano, in tanti sono tornati a lavoro senza la certificazione verde. La Lettonia ha annunciato oggi un lockdown molto restrittivo, che durerà almeno un mese. Il paese baltico è il primo in Europa a vedersi costretto a misure di questo tipo davanti ad una nuova ondata molto violenta di casi di Covid 19: è uno dei paesi europei con il più basso tasso di vaccinati. Oggi la Siae ha annunciato di aver subito un attacco informatico che ha portato al furto di decine di migliaia di documenti. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Salvini attacca, Lamorgese risponde e segna con Maroni

(di Alessandro Braga)

In gergo calcistico si parlerebbe di ripartenza e gol in contropiede. Luciana Lamorgese piazza un altro tassello nella strategia di isolamento e indebolimento di Matteo Salvini. Il leader della Lega la attacca da settimane, prima per la gestione dei flussi migratori, poi per quella delle piazze no green pass, per sviare l’attenzione dai pessimi risultati delle elezioni amministrative, e lei che fa? Chiama al Viminale, a presiedere la Consulta sul caporalato, Roberto Maroni. Il curriculum di Maroni, di sicuro, giustifica tecnicamente la scelta: è stato ministro dell’interno, e anche del lavoro, ai tempi di uno dei governi Berlusconi. Scelta ineccepibile. Ma Maroni è anche una figura che Salvini può difficilmente attaccare, per quello che rappresenta per i suoi elettori. Leghista fin dalla nascita del movimento, amico di Bossi, ex segretario federale e presidente della Regione Lombardia. Insomma, immaginare Salvini che spara contro di lui è puro esercizio di fantasia. Non il viceversa invece. Maroni ha attaccato a più riprese Salvini: quando il leader leghista era al Viminale, ma anche nelle ultime settimane, per le scelte politiche su vaccini e green pass, definite chiaramente un errore. Sottolineando non a caso il fatto che i governatori della Lega non ragionavano così. Insomma, dando ragione a chi, nel Carroccio, avversa Salvini e la sua linea. I governisti alla Giorgetti insomma, che ora si ritrovano di fatto un alleato importante, al fianco di Lamorgese, la nemica numero Uno di Salvini.

Com’è andata tra Berlusconi, Salvini e Meloni

(di Luigi Ambrosio)

Berlusconi ha tenuto sì insieme il centrodestra, ma nel farlo ha fatto emergere le spaccature nel suo partito, Forza Italia. Berlusconi è corso a Roma dopo la sconfitta alle amministrative perché tra Lega e Fratelli d’Italia è scoppiata la crisi. E ha usato due collanti: no a una riforma proporzionale e linea comune sull’elezione del Presidente della Repubblica. Servono a tenere insieme la coalizione, oggi, nella prospettiva della scelta del futuro Capo dello Stato, magari proponendo Draghi per toglierlo di mezzo da Palazzo Chigi e andare al voto anticipato, e pure domani, dopo le elezioni. Il proporzionale, infatti sarebbe un liberi tutti prima e soprattutto dopo il voto. Il proporzionale è la legge che vorrebbero i fautori di un nuovo centro che tenesse dentro da Forza Italia fino a pezzi del Pd. Dicendo no, Berlusconi almeno per ora smentisce di voler far parte del progetto. E la prima prova di unità si è vista al Senato, dove Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sono state compatte nel rigettare la mozione contro Forza Nuova del centrosinistra, proponendo un proprio testo che critica genericamente gli estremismi e la violenza. Tra parentesi, anche il centrosinistra ha da parte sua smussato i toni, nei fatti: si è passati da una mozione che impegna il governo a sciogliere Forza Nuova a un ordine del giorno che chiede al governo di valutare le modalità migliori per farlo. Come dire, “aspettiamo una sentenza della magistratura”.
Ma torniamo al centrodestra: il dissenso in Forza Italia, dopo il vertice di oggi, emerge in maniera palese. “A qualcuno l’insuccesso ha dato alla testa”, ha sbottato Osvaldo Napoli.Più pesanti le parole di Mariastella Gelmini che rappresenta la parte di Forza Italia che vorrebbe fare il nuovo centro e che, di fatto, ha denunciato che Berlusconi non è più in grado di governare il partito: “qualcuno gli racconta solo una parte della verità” ha detto.

Mancano due mesi per il 90% di vaccinati

(di Massimo Alberti)

Da ormai cinque giorni ci son più casi rispetto al giorno analogo della settimana prima. Con la crescita dei nuovi casi nelle regioni più popolose come Lombardia e Lazio, il dato incide sulla curva nazionale che ha cambiato verso. Una tendenza già emersa in regioni con meno copertura vaccinale un paio di settimane fa, puntuale a 15-20 giorni dalla riapertura delle scuole. Non a caso dal primo settembre l’incremento maggiore di casi è nelle fasce 0-9 e 10-19 anni. Il dato, col consueto paio di settimane di ritardo, influisce anche sulle curve dei ricoveri, che ha rallentato la discesa. Resta alto il dato dei morti in rapporto ai contagiati, spiegabile con una probabile sottostima dei nuovi casi. In ogni caso nulla di paragonabile ad un anno fa: in questi giorni c’era più del triplo di nuovi casi e di nuovi ricoveri. L’efficacia dei vaccini è inconfutabile. La campagna però prosegue lenta e la spinta del green pass al lavoro sembra già esaurita, e non è comunque stata così forte. La media di nuove prime dosi sui 7 giorni è stata di 57mila nelle settimana a cavallo della sua introduzione, a fronte di 52 mila delle ultime 3 settimane. E negli ultimi tre giorni le prime dosi son già tornate a calare.
Considerando solo gli over 12, i vaccinabili, siamo all’86% con almeno una dose, il 78% della popolazione generale. A questi ritmi, per arrivare al 90%, secondo i calcoli del Sole 24 ore, serviranno circa 2 mesi. E’ prevedibilmente esploso il numero dei tamponi: dai 273mila di media giornaliera pre greenpass siamo passati a 448mila. Considerata la stima di 3-4 milioni di lavoratori non vaccinati, unendo nuovi tamponi e nuovi vaccinati i conti comunque non tornano, e si può ipotizzare che una parte consistente continui comunque a lavorare senza certificato verde.

La Lettonia torna in lockdown

(di Martina Stefanoni)

Se il lockdown, almeno in Europa, sembrava solo un ricordo lontano, la situazione di alcuni paesi ci costringe a cambiare idea. La Lettonia, ad esempio, ne ha annunciato oggi uno molto restrittivo, che durerà almeno un mese. Il paese baltico è il primo in Europa a vedersi costretto a misure di questo tipo davanti ad una nuova ondata molto violenta di casi di Covid 19. “Il nostro sistema sanitario è in pericolo, l’unico modo per uscirlo è vaccinarsi”, ha detto il premier Krišjānis Kariņš. La Lettonia, infatti, insieme alla Romania che sta affrontando un’emergenza sanitaria altrettanto preoccupante, è uno dei paesi europei con il più basso tasso di vaccinati. Circa il 50% della popolazione lettone è vaccinata, e solo il 30 % di quella della Romania, che ha già dovuto interrompere tutte le operazioni e e i ricoveri non urgenti per concentrarsi solo sui casi Covid. Un discorso molto simile si può fare per la Russia, dove oggi il presidente Putin ha annunciato la chiusura di tutti i luoghi lavorativi non essenziali per una settimana, dal 30 ottobre al 7 novembre, nel tentativo di fermare la continua crescita dei contagi e dei morti, che da diversi giorni hanno superato quota mille al giorno. Anche qui, infatti, solo il 36 % della popolazione è completamente immunizzato, e la campagna fatica a procedere, bloccata da uno scetticismo verso i vaccini elevatissimo.

La lobby della plastica incassa un’altra proroga

(di Mattia Guastafierro)

Un’altra occasione mancata. La plastic tax, approvata ormai due anni fa dal secondo governo Conte, dovrà aspettare ancora. La sua applicazione era prevista nel luglio 2020, ma, complice la pandemia e la crisi del settore, non entrerà in vigore prima del 2023. E’ la quarta volta che in extremis le lobby della plastica incassano una proroga. A esultare sono la GDO, Coldiretti, Mineracqua, la federazione delle industrie delle acque minerali, e Union Plast, quella della gomma plastica. La più soddisfatta però è Assobibe. L’associazione che rappresenta le aziende delle bevande zuccherate ha ottenuto anche un altro rinvio, quello della sugar tax, sempre al 2023. Per tutte loro si era esposto niente meno che il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che solo pochi giorni si era rivolto al governo Draghi, chiedendo esplicitamente di bloccare le norme. Secondo le associazioni di categoria, la tassa sulla plastica monouso – 45 centesimi di euro per ogni chilo venduto – avrebbe pesato troppo sulle aziende, già alle prese coi rincari sui trasporti e sulle materie prime, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
Eppure, a richiedere la plastic tax non sono solo gli ambientalisti. La esige una direttiva dell’Unione europea del 2019, sulla cui scia è stata formulata l’imposta italiana, messa adesso in stand-by. Lo scopo: ridurne l’impatto sugli ecosistemi e riconvertire il settore che basa il 99 per cento della produzione sul consumo di fonti fossili. Come detto da Draghi, “la transizione ecologica è una necessità”, ma per ora non passerà dalle imposte sulle imprese. Insomma, almeno per il momento, il clima può attendere.

Attacco hacker alla Siae, chiesto riscatto di tre milioni in bitcoin

Oggi la Siae ha annunciato di aver subito un attacco informatico che ha portato al furto di decine di migliaia di documenti: carte d’identità, patenti, tessere sanitarie e indirizzi che in parte sarebbero già stati messi in vendita su internet. La società che si occupa di diritti d’autore dice di aver respinto una richiesta di riscatto, 3 milioni di euro in bitcoin. L’aggressione è attribuita al gruppo Everest, un’organizzazione che finora aveva portato avanti azioni simili soprattutto in Canada. Marco Schiaffino conduce la trasmissione di Radio popolare Doppio click

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi i nuovi casi di covid sono stati 3702, 33 i morti. Non c’è stato un calo dei ricoveri in terapia intensiva, che restano stabili, sono invece aumentati di 41 i ricoveri nei reparti ordinari. Si conferma la leggera risalita iniziata alcuni giorni fa, comunque ben lontana dai numeri dell’anno scorso. Per questo Draghi ha ringraziato gli italiani “per il loro senso di responsabilità”.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 22/10 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 22/10 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 22-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 22/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 22/10/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Donna accoltellata a Milano: "Un femminicidio ogni tre giorni, serve prevenzione”

    Questa mattina a Milano una donna di 62 anni, Luciana Ronchi, è stata accoltellata dall’ex marito Luigi Morcaldi, 64 anni, da cui si era separata tre anni fa. Dopo averla ferita gravemente al collo e alle spalle, l’uomo era scappato in scooter da via Grassini, nel quartiere di Bruzzano, dove l’ex moglie abitava. Secondo i testimoni, era da almeno un mese che Morcaldi si appostava sotto casa della donna. La polizia l’ha fermato 8 ore dopo l’aggressione, mentre si trovava all’interno del Parco Nord, dove è stato ritrovato anche il coltello utilizzato per l'aggressione. La donna ora è in prognosi riservata all’ospedale Niguarda di Milano. L’episodio avviene a pochi giorni dal femminicidio di Pamela Genini, la ventinovenne uccisa dall’ex compagno Gianluca Soncin in via Iglesias a Milano. Non Una di Meno, insieme a diverse associazioni di quartiere, l’aveva ricordata in una fiaccolata a Gorla domenica pomeriggio. Elena Fusar Poli è un’attivista di NonUnaDiMeno Milano. L'intervista a cura di Chiara Manetti.

    Clip - 22-10-2025

  • PlayStop

    Tunisia, 40 morti in un naufragio di migranti: “Tra le vittime ci sono dei bambini”

    Al largo della Tunisia c’è stato un naufragio di migranti e secondo le autorità del paese nordafricano sono morte 40 persone. Tra le vittime ci sarebbero anche dei bambini, mentre 30 persone sono state salvate. Un portavoce della magistratura locale ha spiegato che i loro Stati di provenienza sono tutti dell’Africa sub-sahariana. La barca su cui viaggiavano si è capovolta davanti alla costa di Salakta, un piccolo paese che dista circa 90 miglia nautiche da Lampedusa. Annalisa Camilli è una giornalista di Internazionale esperta di migrazioni. L'intervista a cura di Luigi Ambrosio.

    Clip - 22-10-2025

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 22/10/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 22-10-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di mercoledì 22/10 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 22-10-2025

  • PlayStop

    Medici di famiglia e case di comunità

    Sono state approvate le Linee di indirizzo da parte della Conferenza delle Regioni e con questa approvazione prende forma concreta il nuovo modello operativo del medico di medicina generale all’interno delle Case della Comunità. Quali sono le attività orarie strutturate, i compiti assistenziali, gli strumenti a disposizione? Ci illustra la situazione Giovanni Rodriguez, giornalista di Quotidiano sanità.

    37 e 2 - 22-10-2025

  • PlayStop

    "Dopo 20 anni di musica, siamo tornati a casa": gli Other Lives raccontano il nuovo album

    Jesse Tabish, frontman degli Other Lives, ai microfoni di Radio Popolare, presenta il quinto disco della band, che per l'occasione è tornata a registrare in Oklahoma, dove era iniziata la loro storia. E spiega: "Come sarebbe stato tornare a casa, vent'anni dopo? Questa è stata davvero l'essenza del disco: essere a casa e vedere quali sentimenti ci avrebbe suscitato. C'è ovviamente un elemento di nostalgia, ma ci sono anche le nostre radici, l'Oklahoma rappresenta questo". L’intervista di Niccolò Vecchia.

    Clip - 22-10-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 22/10/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 22-10-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 22/10/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 22-10-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 22/10/2025

    Roberta Sammarelli che lascia i Verdena, i Royel Otis che arrivano in Italia e il concerto di raccolta fondi Voci Per Gaza previsto per il primo novembre al Gran Teatro Geox di Padova. A seguire sentiamo al telefono Stefano Senardi, presidente onorario del Club Tenco, per farci raccontare la rassegna dedicata alla canzone d'autore che inizia oggi a Sanremo e gli artisti premiati quest'anno. Nell'ultima parte, l'intervista di Niccolò Vecchia agli Other Lives, e il quiz cinematografico oggi dedicato a Stand By Me di Rob Reiner (1986).

    Volume - 22-10-2025

  • PlayStop

    BookCity 2025: le idee al potere

    Oliviero Ponte di Pino (con Elena Puccinelli) cura l'oceanico programma della 14ª edizione di BookCity che invaderà Milano dal 10 al 16 novembre 2025. Le idee sono il filo conduttore della manifestazione, da sempre dedicata a creare un rapporto diretto fra autori e autrici e pubblico: quattro filoni principali, ispirati ai versi di altrettante poetesse e appuntamenti in ogni angolo della città. Ma ormai Bookcity ha sconfinato in altre città della Lombardia: Como, Cremona, Lodi, Monza, Pavia e Sondrio, con altrettante proposte. Ascolta l'intervista di Ira Rubini a Oliviero Ponte di Pino a Cult.

    Clip - 22-10-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 22/10/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 22-10-2025

Adesso in diretta