Approfondimenti

L’accelerazione di Draghi contro le morti sul lavoro, la prima vittoria per i lavoratori della Textprint e le altre notizie della giornata

operai cantiere

Il racconto della giornata di mercoledì 29 settembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il governo di Draghi preme l’acceleratore sul provvedimento contro le morti sul lavoro ipotizzato solo due giorni fa nel giorno in cui sono state comunicate altre quattro morti sul lavoro, che portano a 10 il totale delle vittime nelle ultime ore. L’edilizia, dove avviene circa il 27% dei morti totali sul lavoro, è un settore simbolico per analizzare le cause della strage quotidiana. Dopo la messa al bando dei video che diffondono fake news sul coronavirus, ora YouTube cancellerà dalla sua piattaforma i contenuti che riportano falsità su tutti i vaccini, non solo quelli anti-COVID. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

L’accelerazione di Draghi sul provvedimento contro le morti sul lavoro

Oggi Mario Draghi ha annunciato un provvedimento contro le morti sul lavoro che dovrebbe arrivare entro la fine della prossima settimana, ipotizzando “pene più severe e più immediate” per chi non rispetta le regole e parlando di comitati da formare dentro le aziende per rafforzare la prevenzione. Di un decreto si era parlato già due giorni fa, dopo un incontro tra governo e sindacati, ma si pensava che sarebbero servite diverse settimane. L’accelerazione si può spiegare con le morti sul lavoro delle ultime ore: addirittura 10 tra ieri e oggi.

(di Andrea Monti)

Di lui non si sa ancora il nome. Stamattina a Rifiano, in Alto Adige, un uomo di 50 anni è stato schiacciato da un trattore che si è rovesciato. Poche ore dopo a Roma, in zona Eur, un operaio di 47 anni è caduto da un’impalcatura all’undicesimo piano. Anche di lui non si sa come si chiamasse. In Puglia Pietro Vittoria stava lavorando sull’autostrada A14, nel foggiano, quando è stato investito da un camion. Anche lui aveva 47 anni. Qualche centinaio di km più a sud, nel brindisino, Benito Branca – muratore di 42 anni – è stato travolto dal crollo di una palazzina in ristrutturazione. I nomi e le storie di queste persone si aggiungono a quelle delle sei vittime di ieri, da sud a nord. Giuseppe Costantino, 52 anni, schiacciato dal tir da cui aveva scaricato della merce a Capaci, in Sicilia. Massimiliano Malfatti, 54 anni, risucchiato da una trebbiatrice in provincia di Pisa. Valeriano Bottero, 52 anni, caduto da cinque metri di altezza mentre imbiancava nel padovano. Leonardo Perna, 72 anni, precipitato da una scala nella sua officina nel torinese. Jagdeep Singh ed Emanuele Zanin, 42 e 46 anni, uccisi da una perdita di azoto alle porte di Milano. Dieci nomi, dieci persone morte in due giorni mentre lavoravano.
Alcune di queste persone erano impegnate nell’edilizia, uno dei settori più critici dal punto di vista della sicurezza.

Stragi sul lavoro. Nell’edilizia si fondono le carenze proprie della sicurezza

(di Massimo Alberti)

L’edilizia, dove avviene circa il 27% dei morti totali sul lavoro, è un settore simbolico per analizzare le cause della strage quotidiana. Nell’80% delle sole 10.000 aziende edili controllate l’anno scorso, c’erano irregolarità. Un terzo del totale degli incidenti mortali avviene a causa delle cadute dall’alto, e di questi metà avvengono in cantiere. E colpiscono sostanzialmente due fasce d’età: innanzitutto quella over 60. Questo, scrive l’Inail, conferma che con l’aumento dell’età vengono meno 3 componenti fondamentali nel settore edile: equilibro, reattività, efficienza fisica. L’altra fascia colpita è quella dei lavoratori più giovani. Qui entra in gioco un altro problema, la formazione. Che si innesca su una questione, quella del precariato: come formare lavoratori giovani, che magari hanno contratti a termine brevi o brevissimi? L’edilizia è uno dei settori più rapidamente uscito dalla crisi, anche grazie a bonus come il 110%. Questo, dicono fonti dell’ispettorato del lavoro, ha portato nel settore un’enorme quantità di imprese improvvisate e persone per nulla formate. E molto precarie, se pensiamo che il 73% del complesso dei nuovi contratti degli ultimi 6 mesi sono a tempo determinato, che l’85% dura meno di 6 mesi, il 20% meno di due settimane. Insomma, in edilizia si fondono le carenze proprie della sicurezza: pochi ispettori e controlli, mancata applicazione delle procedure e utilizzo dei dispositivi di sicurezza. E cause strutturali: precariato diffuso, aumento dell’età della pensione che hanno pesanti ripercussioni anche sulla sicurezza e sul rischio della vita di chi lavora.

Prima sentenza in favore dei lavoratori della Textprint di Prato

Dopo 256 giorni di presidio giorno e notte, il primo dei 18 lavoratori licenziati della Textprint di Prato è stato reintegrato. Lo ha deciso il giudice del lavoro che ha così accolto il ricorso del Si Cobas stabilendo che il lavoratore dovrà essere assunto a tempo indeterminato. La texprint è una stamperia tessile dove un gruppo di lavoratori pakistani e bengalesi aveva iniziato uno sciopero contro le condizioni di lavoro: 86 ore alla settimana, stipendi in parte in nero, coperti da contratti di apprendistato. 8 ore per 5 giorni, era la loro rivendicazione, volta a mettere in luce le condizioni di iper sfruttamento nel distretto del tessile pratese. La risposta era stato il licenziamento, da cui gli scioperi della fame, il presidio davanti alla fabbrica che ha subito diverse aggressioni da guardie private e lo sgombero della polizia. Oggi la prima sentenza, ne sono attese altre. Mentre è aperto un altro processo per i risarcimenti. Sarah Caudiero e Luca Toscano, i sindacalisti SiCobas che li hanno sostenuti, sono stati a loro volta vittima di denunce fino al foglio di via. “È la vittoria di quella parte di città che non ha mai smesso di sostenerli, abbracciarli, incoraggiarli” dicono oggi.

YouTube dichiara guerra alla disinformazione su tutti i vaccini

(di Mattia Guastafierro)

Prima la messa al bando dei video che diffondono fake news sul coronavirus. Circa 130mila in un anno. Adesso un nuovo giro di vite. YouTube cancellerà dalla sua piattaforma i contenuti che riportano falsità su tutti i vaccini, non solo quelli anti-COVID.
La rimozione riguarderà quei canali che sostengono che i vaccini sono pericolosi per la salute, non riducono la trasmissione o la possibilità di ammalarsi o contengono informazioni errate sulla loro composizione.
La novità, appunto, sta nella portata della stretta: le nuove linee guida non si limiteranno al COVID, ma includeranno tutti i vaccini finora approvati dalle autorità scientifiche, dal morbillo alla varicella. L’azienda americana, controllata da Google, lo ha definito sul suo blog “un passo importante per arginare la disinformazione”, ma la notizia ripropone con forza il dibattito sulla libertà di espressione e sul potere di censura delle Big Tech che di fatto svolgono anche un servizio pubblico. La questione si era già presentata tempo fa, quando Facebook e Twitter avevano cancellato i post dell’ex presidente Donald Trump. E ora rischia di aprire un nuovo caso diplomatico. Le politiche contro le fake news di YouTube hanno infatti colpito anche Russia Today, celebre tv russa accusata di diffondere notizie fuorvianti sul COVID. La piattaforma americana ha spento i suoi canali in lingua tedesca, scatenando l’ira del Cremlino che in tutta risposta ha già annunciato rappresaglie. Un esempio emblematico di come le Big Tech siano oggi in grado di influenzare capillarmente società e politica.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 28/10 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 28-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 28/10 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 28-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 28/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 28/10/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 28-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 28/10/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 28-10-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 28/10/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 28-10-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 28/10/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 28-10-2025

  • PlayStop

    "Le rivoluzioni per un futuro migliore in Medioriente". Intervista allo storico Ilan Pappé

    Ilan Pappè è uno storico, socialista, cittadino israeliano, ebreo, professore di storia all'Istituto di studi arabi e islamici e direttore del Centro europeo per gli studi sulla Palestina presso l'università di Exeter (Inghilterra). Il professor Pappè ha scritto: ho dedicato tutta la mia vita adulta alla causa palestinese. In Italia è uscito in queste settimane il suo ultimo libro intitolato “La fine di Israele” (Fazi Editore, 2025). Raffaele Liguori lo ha intervistato.

    Clip - 28-10-2025

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 28/10/2025

    Ilan Pappè è uno storico, socialista, cittadino israeliano, ebreo, professore di storia all'Istituto di studi arabi e islamici e direttore del Centro europeo per gli studi sulla Palestina presso l'università di Exeter (Inghilterra). Il professor Pappè ha scritto: ho dedicato tutta la mia vita adulta alla causa palestinese. In Italia è uscito in queste settimane il suo ultimo libro intitolato “La fine di Israele” (Fazi Editore, 2025).Pubblica lo ha intervistato.

    Pubblica - 28-10-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 28/10/2025

    Zohran Mamdani alla conquista di New York. La forza della sua candidatura a sindaco. Le attese, i dubbi, sul futuro del movimento progressista USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 28-10-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 28/10/2025

    Zohran Mamdani alla conquista di New York. La forza della sua candidatura a sindaco. Le attese, i dubbi, sul futuro del movimento progressista USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

    A come America - 28-10-2025

  • PlayStop

    PAOLO BELLATI (e Renato Curcio) - NEANCHE UN FILO D'ERBA

    PAOLO BELLATI (e Renato Curcio) - NEANCHE UN FILO D'ERBA - presentato da Andrea Cegna

    Note dell’autore - 28-10-2025

  • PlayStop

    Sudan, la guerra più dimenticata

    È la crisi umanitaria più grave al mondo, con un numero di sfollati superiore a Gaza e Ucraina messi insieme, 12 milioni di sfollati (prevalentemente in Chad) e 25 milioni di persone che soffrono la fame, ci ricorda Alda Cappelletti di Intersos, che è presente nel Paese nei campi profughi portando assistenza alla popolazione civile. “La crisi del Sudan dovrebbe essere la prima notizia dei telegiornali, ma invece siamo ancora qui a chiederci cosa sta succedendo”. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 28-10-2025

  • PlayStop

    PARTITI, PER DOVE? VOTERESTE QUESTA OPPOSIZIONE?

    Il governo fa quel che fa, l’astensionismo cresce, Meloni aumenta il suo consenso relativo, l’opposizione si organizza, ma al suo interno. Nel Pd si ridefiniscono e rafforzano le correnti, nel M5S si discute del rapporto con il Pd. Risultato: non si percepisce una proposta chiara e convincente da parte del c.d. centrosinistra. Perche? Ospiti: Lorenzo Zamponi, sociologo, editor di Jacobin Italia; Andrea Carugati, cronista politico de Il Manifesto; Mario Lavia, cronista politico de L’inkiesta. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 28-10-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 28/10/2025

    Bologna con 170 alloggi comunali e 2800 sfratti solo nel 2024 è la punta di un iceberg che si chiama diritto alla casa orami scomparso dall'agenda politica e di governo. Nonostante gli annunci di piani casa anche da parte di questo governo è rimasto solo il mercato a dettare legge e gli sgomberi anche violenti a ribadirlo. Alessandro Canella, direttore di Radio Città Fujiko ci racconta perché Bologna e il confronto tra associazioni per il diritto alla casa e la città, con le testimonianze di Isa attivista di Plat (la piattaforma di intervento sociale che ha nei gironi scorsi occupato un grande stabile alloggiando decine di famiglie) e Giusy, madre single di due bambini, che ci racconta come il suo affitto dopo 8 anni sia passato da 550 euro al mese a 1200 euro, più del suo stipendio. Alda Cappelletti di Intersos ci racconta la crisi senza fine del Sudan dopo che le forze di intervento rapido hanno conquistato la città di Al Fasher e altre migliaia di persone sono dovute fuggire: la più grande e grave dimenticata dall'Occidente che la arma via Turchia, Libia, Emirati. Infine Barbara Sorrentini ci racconta che il film premio Oscar "No other land" rinviato ancora una volta dalla Rai sarà visto grazie alle piattaforme Keaton e Unisona oggi da 28.000 studentesse, studenti e docenti.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 28-10-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 28/10/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 28-10-2025

Adesso in diretta