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L’Italia in piazza per la legge Zan. Cariche della polizia a Milano

DDL Zan

Nel giorno in cui in tutta Italia si è manifestato a favore della legge Zan, a Milano la destra ed i movimenti Pro-Vita erano in piazza contro la legge. Ed un gruppo di giovanissim* che li ha contestati è stato caricato dalla polizia. Un bel paradosso: nella piazza contro il bavaglio al dissenso, chi dissentiva si è preso insulti, sputi, manganellate. “Omofobia senza chiederla”. La sintetizza così, in modo efficace una delle giovanissime che si è trovata in mezzo alle cariche.
Tutto è iniziato intorno alle 15,30. In piazza Duomo la manifestazione che riuniva integralisti cattolici e destra, compresi Salvini e Pillon, che contestavano il ddl Zan. Gruppi di ragazz* presenti in piazza, dai 12 ai 15 anni, nel classico ritrovo del sabato pomeriggio, si sono avvicinati per contestarli, come racconta una di loro:

Nel frattempo sono arrivati anche una ventina di studenti della Rete degli Studenti e del collettivo Tsunami, con uno striscione, a cui i gruppi spontanei presenti in piazza si sono uniti lanciando slogan. Forse per la presenza di Salvini e altri parlamentari la polizia li ha fronteggiati in tenuta antisommossa ed in modo molto aggressivo, fino a caricarli spingendoli fino in Piazza Fontana, come racconta uno di loro:

Sul braccio, sulla fronte e sul petto disegnati con i gessetti, i colori della bandiera arcobaleno, nell’altra mano il ghiaccio da tenersi in testa. La giornata si è conclusa così, con manganellate senza alcun senso verso un gruppo di giovanissim* totalmente inoffensiv*. Evidentemente però molto fastidiosi nel rappresentare plasticamente la frattura che crea la legge Zan: tra chi si appella ad un passato divisivo e discriminante, ed una generazione per cui il superamento di ogni discriminazione è un dato acquisito. E per nulla intimidita dalle botte e dalle teste rotte.

“Non un passo indietro sulla legge Zan” è stato lo slogan scelto per manifestare in decine di piazze in tutta Italia, per chiedere al parlamento di portare in aula ed approvare la legge. Che secondo un sondaggio di Demos piace ad oltre il 70% degli interpellati, compresi gli elettori di centrodestra. E trova consenso unanime proprio tra giovan* e giovanissim* che considerano le discriminazioni omofobe fuori dal tempo. Ed a cui farebbe bene a guardare chi, anche nel centrosinistra, ancora è titubante per politicismi incomprensibili.

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
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    L'uccisione negli Usa di Charlie Kirk rischia di innescare un incendio che travalica i confini americani. Da subito la destra “globale” ha lanciato in quasi in tutto l’occidente una campagna contro la sinistra – a tutte le latitudini e senza distinzioni - accusandola di essere complice se non responsabile di quella morte. È un passo in più, nel paradosso in cui siamo immersi: chi ha alimentato campagne di odio ora accusa gli altri di fomentarlo. Una confusione da cui sarebbe necessario uscire rimettendo in fila i fatti, le cause, gli effetti e il loro intreccio. L'intervista di Massimo Bacchetta a Federico Faloppa, docente di “linguaggio e discriminazione” all’Università di Reading (UK), prova a farlo. Federico Faloppa è anche referente scientifico per la “Rete per il contrasto ai discorsi e fenomeni d’odio”.

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    Le dita mozzate: un “very cold case” preistorico che indaga la sottomissione femminile inaugura la collana Sisters

    Edizioni le Assassine pubblica e continuerà a pubblicare letteratura gialla nei suoi molteplici sottogeneri, proponendo e riscoprendo autrici del presente e del passato. L'obiettivo è quello di mettere in luce la capacità dello sguardo femminile di descrivere, decifrare e interpretare vari contesti sociali, senza mai sacrificare la suspense che è tipica di questo genere. Con gli stessi obiettivi, nasce ora la nuova collana Sisters, che apre a voci inedite in grado di creare storie appassionanti e memorabili, portando il lettore su sentieri narrativi inaspettati. Il primo titolo di Sisters è "Le dita mozzate" di Hannelore Cayre, un noir atipico in cui il nostro passato remoto diventa lo sfondo perfetto per indagare la nascita della sottomissione femminile e le sue origini, ambientato nella preistoria ispirandosi alla scoperta, avvenuta in Francia esattamente quarant'anni fa, della famosa Grotta Chauvet, con le sue pareti ricoperte di misteriose impronte di mani femminili mutilate. Ne ha parlato a Cult la traduttrice Simonetta Badioli.

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    Carceri. Pagano: “Serve lavorare sulle misure alternative alla detenzione”

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    A distanza di qualche giorno, il discorso di Mattarella del 10 settembre scorso a Lubiana, in Slovenia, prende sempre più la forma di un sincero grido di allarme sui pericoli che sta correndo l'Europa e il mondo. La Russia di Putin e i droni minacciosi di Mosca sconfinati in Polonia, da un lato, e i bombardamenti dell'aviazione israeliana su Doha, dall'altro, rappresentano un pericolo crescente, un «crinale - ha detto Mattarella da Lubiana - in cui anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata». E a governare questa situazione sembrano essere tornati i "sonnanbuli" di un secolo fa, quei goveranti che - secondo l'ormai classica tesi dello storico di Cambridge Christopher Clark - nel 1914 portarono l'Europa e il mondo alla prima guerra mondiale. Ma le preoccupazioni di Mattarella non finiscono qui. Nel messaggio inviato agli ospiti del Forum Ambrosetti di Cernobbio dieci giorni fa, il capo dello stato ha denunciato «il ruolo straripante delle corporazioni globali (Big Tech, ndr), quasi delle nuove Compagnie delle Indie». Secondo Mattarella, tali società globali «si arrogano un'assunzione di poteri che - insieme all'impulso di dominio neo-imperialista di alcuni paesi - rischia di essere letale per il futuro dell'umanità». Parola del presidente Sergio Mattarella. Pubblica oggi ha ospitato lo storico Giovanni Gozzini, dell'università di Siena, autore insieme a Marcello Flores di "Perchè la guerra" (Laterza, 2024).

    Pubblica - 15-09-2025

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    a cura di Chawki Senouci con Alfredo Somoza

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    Mentre i tank israeliani circondano Gaza pronti per l'operazione di terra, la Sumud Global Flotilla, si prepara a prendere il mare, come ci racconta Barbara Schiavulli, inviata di guerra e direttrice di Radio Bullets, a bordo di una delle barche a vela pronte a salpare dalla Sicilia. Oxfam rilancia in un rapporto di 65 pagine la richiesta all'Europa di vietare il commercio con gli insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, Paolo Pezzati, Portavoce Oxfam Italia, ci racconta cosa dice il rapporto. Luigi Pagano, già direttore di Bollate e San Vittore, ex provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, è il nuovo garante dei detenuti di Milano e ci racconta cosa non funziona nel sistema carcerario ben oltre il sovraffollamento e il numero di suicidi ormai questione sociale.

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