Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Mercoledì 6 gennaio 2021

Donald Trump Casa Bianca - Alec Ross

Il racconto della giornata di mercoledì 6 gennaio 2021 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alle promesse sulle somministrazioni del vaccino, che potranno contare sull’aiuto dei medici di base. L’Italia domani ritorna zona gialla, ma le scuole non ripartono tutte. Sul fronte politico interno sono ancora tesi i rapporti interni alla maggioranza, proprio quando si avvicina la stretta finale sull’allocazione delle risorse del Recovery Plan. Negli USA, mentre i Del conquistano i due seggi senatoriali in Georgia, Trump non vuole alzare bandiera bianca e rischia di creare un grave scompenso istituzionale. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Oggi in Italia sono stati accertati circa 20mila casi di covid ed è risultato positivo l’11,3% delle persone sottoposte a tampone, una percentuale identica a quella di ieri. Le morti comunicate sono 548. In leggero aumento i pazienti in terapia intensiva, in calo quelli ricoverati negli altri reparti. Il Veneto è ancora una volta la regione con più contagi individuati. Seguono Lombardia e Lazio.

Oggi l’agenzia europea del farmaco ha autorizzato la distribuzione del vaccino dell’azienda americana Moderna, che si aggiungerà a quello già in circolazione di Pfizer-Biontech, di cui finora in Italia sono state iniettate 272mila dosi, su un totale di 685mila consegnate nel nostro paese. La Lombardia resta tra le regioni che stanno facendo peggio: in percentuale sulle dosi arrivate, ha fatto meno di un terzo dei vaccini del Lazio e la metà in numeri assoluti. Oggi c’è stato un incontro tra il governo, le regioni e il commissario all’emergenza Arcuri, che ha promesso numeri importanti per i prossimi mesi.

L’editoriale di Alessandro Gilioli, direttore di Radio Popolare:

Da domani in Italia zona gialla, ma senza spostamento tra regioni

Da domani non saranno più in vigore le restrizioni delle feste natalizie e per due giorni tutta l’Italia sarà classificata in fascia gialla, ma senza possibilità di spostarsi tra le regioni, a meno dei soliti motivi di lavoro, salute o necessità. Rinviata la riapertura delle superiori, domani torneranno in classe gli studenti più piccoli, con l’eccezione della Calabria, dove i ragazzi di medie ed elementari resteranno a casa, e della Campania, dove lo stesso destino toccherà agli alunni delle medie e degli ultimi tre anni delle elementari. Sentiamo il medico e nostro collaboratore Vittorio Agnoletto:

Medici di famiglia pronti a contribuire alle vaccinazioni

Oggi le regioni si sono dette disponibili a collaborare per trovare un accordo con medici di base e pediatri e affidare anche a loro le vaccinazioni, così da allargare il personale utilizzabile per la campagna. Roberto Carlo Rossi è presidente della sezione milanese del sindacato dei medici Snami:

 

Il governo aggiorna la sua proposta per il Recovery Plan

Giuseppe Conte ha annunciato di aver ricevuto dal ministro dell’economia, da quello agli affari europei e da quello per la coesione territoriale una nuova versione del Recovery Plan, il documento che spiega come il governo italiano vorrebbe usare i miliardi attesi dall’Europa nei prossimi mesi. “A breve ci troveremo con le forze di maggioranza per una sintesi”, ha scritto il presidente del consiglio su Facebook, aggiungendo che “le proposte indicate dalle forze politiche si sono rivelate utili a migliorare il piano”. Nessun riferimento esplicito alle tensioni di maggioranza e al fatto che lo stesso Conte sembra in bilico, con una possibile sua sostituzione a Palazzo Chigi legata alla minaccia di Renzi di non sostenerlo più. Su Facebook il presidente del Consiglio ha scritto solo che bisogna “rafforzare la coesione della maggioranza e la solidità alla squadra di governo”. Secondo indiscrezioni raccolte da Radio popolare il nuovo piano prevederebbe 22 miliardi in più legati al fondo di coesione europeo, che sarebbero destinati a settori per cui Italia viva aveva chiesto più attenzione: 7 miliardi in più alla digitalizzazione, 6 in più alla sanità, 5 in più a istruzione e ricerca, 4 in più alle infrastrutture e 4 in meno alla cosiddetta rivoluzione verde. Da capire quale sarà la reazione dei renziani e come sarà gestita la situazione dagli altri partiti di maggioranza, compreso il Pd. 

La posizione del Partito Democratico sull’eventuale rimpasto

(di Luigi Ambrosio)

Il Pd non sta alla finestra. Cerca di stare lontano dai riflettori, con tutta l’attenzione su Renzi e Conte. Ma fa il suo gioco.

“Cambiare quello che c’è da cambiare sui contenuti, bisogna rafforzare il lavoro. Se necessario, noi non lo chiediamo ma non siamo del tutto chiusi, c’è la possibilità anche di rafforzare la squadra”.

A parlare è Nicola Oddati, zingarettiano di ferro, coordinatore della iniziativa politica nella segreteria del partito. Anche il Pd vuole cambiare il programma e avere più forza nel governo. Una partita della crisi che vuole sfruttare per acquisire più potere.

Il problema del Pd è che ce ne sono almeno due, di Pd e anche in questa crisi si vede. L’ala vicina al segretario ritiene Conte garanzia indispensabile, la minoranza interna lo vorrebbe sostituire. Gli zingarettiani sono contenti che D’Alema abbia rilanciato l’ingresso di Bettini. Nelle chat dell’ala anti segretario oggi si inorridisce al solo sentirlo nominare. Sul programma, gli uni dicono più soldi per il lavoro e il sud, gli altri dicono più investimenti e meno assistenza ossia ripensare il reddito di cittadinanza. Una mediazione per il Pd sarebbe quella di fare entrare insieme al governo nomi di peso come Del Rio e Orlando. Una soluzione tutta di Palazzo.

Trump: l’ultimo tentativo, quasi eversivo, per non riconoscere la vittoria di Biden

(di Roberto Festa)

Donald Trump e parte dei repubblicani stanno facendo proprio in questi minuti l’ultimo, disperato, inutile tentativo di sovvertire il risultato elettorale, e la democrazia. È iniziata al Congresso la riunione per validare I voti dei collegi elettorali, e quindi il risultato delle elezioni del 3 novembre, Circa 60 tra deputati e senatori repubblicani intendono levare la loro obiezione al risultato in sei stati. Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, Pennsylvania and Wisconsin. Poco fa l’obiezione è stata sollevata proprio per il voto dell’Arizona. È un tentativo che non andrà da nessuna parte, in quanto I democratici e la maggioranza degli stessi repubblicani sono intenzionati a validare il voto. Quindi, alla fine Mike Pence, il vicepresidente e presidente del Senato, dovrà dichiarare ufficialmente Joe Biden presidente degli Stati Uniti. Si tratta quindi, sostanzialmente, di una messinscena, che ha l’obiettivo di delegittimare fin dall’inizio la nuova amministrazione. Ma è una messinscena che rischia di minare ulteriormente le istituzioni americane. È una manovra pericolosa, ha detto proprio un senatore repubblicano, Ben Sasse. Ormai sempre più fuori controllo, Trump ha cercato di spingere il suo vice, Pence, a dichiarare illegittimo il voto del 3 novembre. Pence si è rifiutato. E oggi sempre Trump arringa una folla di sostenitori, tra cui le milizie di estrema destra dei Proud Boys, che sono arrivati a Washington e che circondano il Congresso per protestare contro le presunte elezioni rubate. Alcuni di questi si sono scontrati con la polizia e sono stati arrestati nella notte. Insomma, un finale di presidenza teso, in un certo senso eversivo, quello di Donald Trump.

In Georgia il democratico, reverendo Rafiel Warnock, ha battuto la repubblicana Kelly Loeffler. Nell’altra sfida, il democratico Jon Ossof è avanti di circa 17 mila voti sul repubblicano David Perdue. Devono ancora arrivare I conteggi di circa 60 mila voti, soprattutto contea di DeKalb, l’area metropolitana di Atlanta, per capirci, che è una roccaforte democratica. Quindi anche Ossof dovrebbe avercela fatta. Benvenuti nella nuova Georgia, ha detto Warnock stamattina, in un’intervista. In effetti si tratta di un voto storico. Non soltanto perché dà ai democratici, a Washington, il controllo di Casa Bianca, Camera e Senato. Ma questo è un voto storico perché spazza via decenni di politica e cultura nel Sud degli Stati Uniti. Una coalizione fatta di neri, borghesia urbana, giovani, porta al Senato un pastore battista, nero Rafiel Warnock, la cui madre da giovane lavorava nei campi di cotone. Warnock primo senatore nero nella storia della Georgia. E porta al Senato un quasi ragazzo di 33 anni, Jon Ossof, figlio di immigrati ebrei, che sarà il più giovane senatore eletto nell’ultimo mezzo secolo. Per I repubblicani sta già iniziando la ricerca delle responsabilità. E non è molto difficile trovarle. In un tweet il senatore repubblicano Mitt Romney ha scritto: È venuto fuori che dire alla gente che le elezioni sono truccate non è un buon modo per far andare a votare I tuoi elettori. Un riferimento chiaro a Donald Trump, che con I suoi continui, rabbiosi, scomposti attacchi al risultato delle presidenziali avrebbe creato confusione e sfiducia, facendo restare a casa molti elettori repubblicani e perdendo anche il voto indipendente. Insomma, Donald Trump finisce il suo primo mandato perdendo la Casa Bianca, I repubblicani perdono Camera e Senato. Un verdetto piuttosto secco, inappellabile, su questi ultimi 4 anni.

 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR lunedì 06/05 10:32

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 06-05-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 06/05/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-05-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 06/05/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 06-05-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Giorni migliori di lunedì 06/05/2024

    Mario Giro, della Comunità di Sant'Egidio, analizza le minacce russe, i rischi di guerra e mette in guardia la politica sulla necessità di frenare l'escalation. Lorenzo Figoni ci racconta l'inchiesta sui Cpr pubblicata su AltrEconomia che smaschera le bugie delle Prefetture sui "servizi" offerti ai migranti rinchiusi. Daniele Fisichella spiega la più grande sconfitta dei Conservatori degli ultimi decenni (la tornata era locale) e la rielezione di Sadiq Kahn a sindaco di Londra. Nico Piro, inviato di guerra della Rai, ci racconta il suo: "Se vuoi la pace conosci la guerra". Alessandro Canella intervista studenti e ricercatori dell'accampamento dell'Università di Bologna per la fine della guerra a Gaza.

    Giorni Migliori – Intro - 06-05-2024

  • PlayStop

    Note dell’autore di lunedì 06/05/2024

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Tutto concentrato in sei minuti, più o meno il tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 06-05-2024

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 06/05/2024

    Cancellare i diritti con il consenso popolare: la tripla crisi epocale - guerra, clima, pandemia - lo rende possibile. Rights now, la trasmissione su Radio Popolare a cura della Fondazione Diritti Umani vuole contrastare questo pericolo, facendo conoscere l’importanza dei diritti e delle lotte per affermarli. Ovunque succeda. Con le testimonianze di chi concretizza i diritti umani e dando parola alle nuove generazioni che ci credono. A cura di Danilo De Biasio e Elisa Gianni

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 06-05-2024

  • PlayStop

    Non vedo l'ora di lunedì 06/05/2024

    Non Vedo l'Ora, ma nonostante questo iniziamo con calma! Poi appena riprendiamo conoscenza, dopo un caffè, due chiacchiere e della buona musica, vi racconto le cose per cui NON VEDO L'ORA di stare ogni giorno con voi!!

    Non vedo l’ora - 06-05-2024

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 05/05/2024

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 05-05-2024

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 05/05/2024

    Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L’Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l’adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell’esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell’Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.

    Prospettive Musicali - 05-05-2024

  • PlayStop

    News della notte di domenica 05/05/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 05-05-2024

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 05/05/2024

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 05-05-2024

  • PlayStop

    Agitanti di domenica 05/05/2024

    Un programma per gente che muove mente, corpo e spirito. Un programma di sport – sport paralimpico – per imparare a conoscere le vite, i sogni, le discipline degli atleti che stanno cercando di qualificarsi per Parigi 2024. Per arrivare preparati alle prossime Paralimpiadi, al via il 28 agosto: sapendo cosa cercare, dove guardare, come godere della grandissima competizione che le discipline che gli sport per persone con disabilità riservano. Un magazine che prende il suo nome dagli Agitos (dal latno “agito”, metto in movimento), le tre anime – verde, rossa e blu, come i colori più diffusi nelle bandiere del mondo – che compongono lo stendardo dei giochi paralimpici e che rappresentano appunto mente, corpo e spirito. Magari – chissà – ascoltandolo scoprirai che esistono discipline a cui non avevi pensato. In cui puoi metterti in gioco con il corpo che hai, esattamente per come è fatto: metterti alla prova, sudare, divertirti, competere, tenerti in forma e spostare il tuo limite un po’ più in là. “You can’t be what you can’t see”, diceva Marian Wright Edelman, la prima donna afroamericana ammessa all’albo degli avvocati del Mississippi nel 1965. Non puoi essere ciò che non puoi vedere: ci vogliono modelli in cui ci si riconosce per come si è, altrimenti è difficile persino sognare di poter diventare qualcosa. Un discorso che vale per tutti quelli che in qualche misura vengono etichettati come “diversi”. Ogni domenica alle 21 per mezz’ora su Radio Popolare. Conduce Giulia Riva, giornalista e nuotatrice paralimpica. Un programma di corpi, teste e voci “diversamente” agili.

    Agitanti - 05-05-2024

  • PlayStop

    Bohmenica In di domenica 05/05/2024

    Regia: Clarice Trombella Co-Conduzione: Astrid Serughetti La Ragazza delle stelle Simona Romaniello parla del cielo del mese di maggio e racconta la storia della stella Arturo, che accese le luci di Chicago. L’English tutor Samuele Brusca analizza alcune strofe di “Say you won’t let go” di James Arthur, mentre Astrid Serughetti intervista il comico Diego Piemontese in occasione della Giornata mondiale della risata. Il nostro editore Riccardo Burgazzi ci allieta con alcuni scherzi da medievali, per ridere con Liutprando da Cremona e Poggio Bracciolini; infine, lo Scienziatissimo Andrea Bellati spiega come i giovani delle grandi scimmie scherzano con gli adulti, proprio come fanno i bambini umani.

    Bohmenica In! - 05-05-2024

Adesso in diretta