Approfondimenti

La favola dell’Afc Wimbledon

AFC Wimbledon e Milton Keynes Dons. Il club fondato e gestito da tifosi e la franchigia per antonomasia del calcio inglese. Due mondi opposti germogliati da un seme comune, il vecchio Wimbledon F.C.

Il motivo del contendere è presto detto: nel 2002 le autorità calcistiche inglesi permisero alla dirigenza del Wimbledon di spostare baracca e burattini a 53 miglia dal suo luogo di nascita. Da Londra sud, a due passi dal tempio del tennis mondiale, a Milton Keynes, cittadina nata dal nulla nel 1967 tutta centro servizi e shopping mall. Uno dei luoghi simbolo dell’Inghilterra che si è sbarazzata troppo presto dell’industria per puntare sul terziario infarcito di finanza.

Senza dubbio un luogo di grande ispirazione per uno dei maestri della letteratura britannica contemporanea come J.G. Ballard e che sembra l’ambientazione ideale del suo ultimo libro, Regno a Venire. 

Costretti ad abbandonare il romantico ma vetusto Plough Lane nel 1991, i Dons originali dovettero chiedere ospitalità al Crystal Palace, cominciando così il distacco dal loro luogo di origine.

Intanto i costi aumentavano e le presenze allo stadio diminuivano in maniera esponenziale, anche perché la squadra non era più quella pazza e vincente degli anni Ottanta. Ovvero la compagine della “personcina” John Fashanu, attaccante tutto fisico e poca tecnica reso popolare da Teo Teocoli in “Mai dire Gol”, del mediano dal tackle assassino, poi diventato attore, Vinny Jones, del peperino Dennis Wise, del portierone Dave Beasant e del talentuoso centrocampista Lawrie Sanchez.

Questi ultimi due sono gli eroi della finale di Coppa d’Inghilterra del 1988, il momento più fulgido della storia del Wimbledon. Il primo parò un rigore a John Aldridge, il secondo segnò il goal decisivo per battere il grande Liverpool e dar vita a una delle più gigantesche sorprese della storia della competizione.

[youtube id=”AaWeuRCnbVA”]

Dopo le voci di un improbabile trasferimento a Dublino e tanta incertezza, la proprietà scartò l’unica cosa sensata da fare: restituire la squadra alla comunità dove era nata nel 1889, passando nell’arco di circa un secolo da realtà dilettantistica a team della massima serie professionistica. Con il colpevole avallo della federazione, preferì puntare su una nuova piazza dotata di stadio ultramoderno e un buon bacino d’utenza potenziale.

Era nata la Franchigia, come in maniera spregiativa chiama l’MK Dons la maggioranza dei tifosi inglesi. Un concetto caro agli sport professionistici americani, non alla cultura sportiva inglese, quello di cambiare casa per ragioni puramente economiche. Basti pensare a Underworld, il capolavoro di Don De Lillo, in cui si narra del famoso match di baseball del 1951 tra Brooklyn Dodgers e New York Giants, ora entrambe compagini “spostate” in California…

La metà bella e incoraggiante di questa storia, però, è costituita dai tifosi del vecchio Wimbledon, quelli che non si sono arresi e hanno deciso di ripartire da zero. Per questo hanno costituito un club tutto loro, rinominato, ovviamente, AFC Wimbledon. Meglio partire dai bassifondi delle leghe dilettantistiche che doversi piegare all’umiliazione di sostenere una squadra sradicata dal suo luogo d’origine e per giunta con un nome diverso, hanno pensato.

Il motore di tutta l’iniziativa è stato un trust, per la precisione il Dons Trust. Che ha funzionato bene, eccome. Tanto che a quattordici anni dalla sua nascita, l’AFC Wimbledon ce l’ha fatta: l’anno prossimo giocherà nella stessa divisione della odiata Franchigia. Ci sono volute sei promozioni, l’ultima conquistata a sorpresa vincendo la finale dei play off di League One. Intanto l’MK Dons retrocedeva dalla serie cadetta. Sembra un sogno, ma è realtà. Il dio del calcio questa volta ci ha visto bene. Anzi, benissimo.

  • Autore articolo
    Luca Manes
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR martedì 30/04 17:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 30-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 30/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 30-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 30/04/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 30-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Playground di martedì 30/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 30-04-2024

  • PlayStop

    Express di martedì 30/04/2024

    Da Milano a Bruxelles, da Liverpool a Detroit, da Rio de Janeiro a Barcellona. Nuove uscite, concerti, vecchi classici e dischi da salvare. Ogni settimana, un giro del mondo della musica a bordo di Express.

    Express - 30-04-2024

  • PlayStop

    Libia, un paese senza stato e dove regna l’impunità

    Il reportage da Tripoli di Emanuele Valenti

    Clip - 30-04-2024

  • PlayStop

    Jack di martedì 30/04/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 30-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 30/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che oggi ha ospitato Robero Inchigolo per parlarci del suo libro La vendetta delle orche, e altre storie di resistenza animale, Codice edizioni, ma anche il Gr animali con Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Roberto voleva essere polpo

    Considera l’armadillo - 30-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 30/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 30-04-2024

  • PlayStop

    Cult di martedì 30/04/2024

    Oggi a Cult: Gian Luca Barneschi sul libro "Il disastro dimenticato" (Cantagalli); Gaia Grassi sul Premio Wondy 2024, vinto da Antonella Lattanzi; Marta Marangoni su "Epopea dell'irrelatà di Niguarda" all'Elfo Puccini; all'Umanitaria la giornata "Quel libro parla di me" per riprendersi le aprole...

    Cult - 30-04-2024

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 30/04/2024

    Astensionismo, il popolo che non vota. Secondo i sondaggi oltre il 40% dell’elettorato non andrà ai seggi per le europee. Che cosa fanno le forze politiche per riportare elettrici ed elettori alle urne? Necessarie, ma non sufficienti, operazioni come quella del voto agli studenti fuori sede. La campagna elettorale è entrata nel vivo. A destra Meloni punta sull’operazione “Giorgia” per accaparrarsi le preferenze. Altro che “persona del popolo”, come dice lei. Qui siamo di fronte a qualcosa di più: alla costruzione di un culto della persona qualunque. Più che la persona del popolo, Meloni aspira a diventare la persona che si è fatta popolo, che chiede di usare il suo nome sulla scheda come prova di un legame affettivo: «se volete dirmi che credete ancora in me – ha detto la leader di Fd’I nel comizio di Pescara - mi piacerebbe che lo faceste scrivendo sulla scheda semplicemente "Giorgia"». Meloni non chiede agli elettori di votarla, ma sembra chiedere ai suoi fans di votarsi a lei, alla leader. A sinistra, invece, Schlein ha scelto di candidarsi con moderazione, non in tutti i collegi. E il suo nome non comparirà nel simbolo elettorale. Alla retorica meloniana, la leader del Pd sostituisce l’attenzione per le “passioni elementari” del popolo: sanità, lavoro, salario minimo. La campagna di Conte, infine, si tiene lontano sia dalle candidature personalistiche che dalla sindrome del momento, la sindrome onomastica. “Giuseppi” finirebbe per oscurare l’agenda Conte: pace, questione morale, lavoro.

    Pubblica - 30-04-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 30/04/2024

    "E' in arrivo un'ordinanza carica di". Il Comune di Milano limiterà il permesso di vendita notturna per i locali in alcune zone. Favorevoli o contrari? A cura di Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 30-04-2024

  • PlayStop

    EUROPAMENTE - Al voto con l'Europa in testa - E4

    L'uguaglianza di genere, tra passi avanti e pericolo di tornare indietro: una battaglia che si gioca in Europa. Ospite: Carola Carazzone, avvocata e segretaria generale di Assifero.

    Clip - 30-04-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di martedì 30/04/2024

    Andrea Ghianda, Portavoce della fondazione Ecco, analizza le bozze della dichiarazione del G7 che sembra dare il via alla decarbonizzazione dei paesi più industrializzati, e Monica Di Sisto ci racconta il focus di Sbilanciamoci sulla scarsa, quasi nulla, propensione delle imprese italiane a realizzare la decarbonizzazione. Massimo Alberti analizza l'ennesimo decreto lavoro del governo (poco e male) e Guido Lutrario dell'esecutivo nazionale Usb ci racconta l’incontro col governo. Daniele Di Nunzio della fondazione Di Vittorio, presenta l'inchiesta realizzata con Udu e Cgil sugli studenti lavoratori, tanti, precari e ben lontani dalle professione per cui si laureano. EUROPAMENTE, a cura di Alessandro Principe, ci presenta avanzamenti e ritardi dell'Unione in materia di equità e parità di genere.

    Giorni Migliori – Intro - 30-04-2024

  • PlayStop

    SERGIO FANUCCI SU MIKHAIL YURYEV - IL TERZO IMPERO

    SERGIO FANUCCI SU MIKHAIL YURYEV - IL TERZO IMPERO - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 30-04-2024

Adesso in diretta