Approfondimenti

Scuola, ritorno in classe a settembre. A che punto siamo con l’organizzazione?

covid e scuola, riapertura scuole

Le scuola in Italia riaprirà a settembre e in queste settimane si sta lavorando per organizzare quella che sarà la scuola italiana durante la lunga fase di convivenza col coronavirus COVID-19. Ne abbiamo parlato con Patrizio Bianchi, coordinatore del comitato di esperti istituito presso il Ministero dell’istruzione che deve indicare modi e criteri sulla riapertura della scuola a settembre.

L’intervista di Lorenza Ghidini e Claudio Jampaglia a Prisma.

Tornare tutti a scuola, ma con un tempo ridotto. Incremento dell’organico per l’anno prossimo, una revisione dei programmi delle materie.

Noi nel nostro rapporto abbiamo detto una cosa molto chiara. Il perno della scuola italiana è l’autonomia scolastica del 1997, l’idea che ogni scuola è ben radicata in un territorio. I territori italiani sono diversi e diverse sono le scuole di montagna e della Val d’Aosta da quelle delle città grandi come Napoli. Sono i dirigenti, i professori e gli organi collegiali che decideranno il mix delle cose. Noi abbiamo fatto la lista delle leve didattiche possibili e abbiamo chiesto al Ministro di vagliare la possibilità di togliere alcune norme che rendevano rigida la vita della scuola. Abbiamo fatto un’operazione di semplificazione e di facilitazione alla vita delle singole scuole, perché è nel territorio e nella singola scuola che si può capire qual è la combinazione migliore. Le faccio un esempio: una scuola di montagna che ha già pochissimi bambini non avrà un problema di spazio, gestirà la situazione in maniera molto diversa da un istituto tecnico che è al centro di Palermo. Il comitato tecnico scientifico della Protezione Civile ha dato una regola uguale per tutti: almeno un metro di distanza. Noi abbiamo messo tutti quegli elementi per semplificare e per facilitare la possibilità che la singola scuola, nella propria autonomia, possa usare tutte le leve possibili, ma questo dipenderà anche dalle linee guida che non vengono fatte da un comitato di esperti, ma dal Ministero.

Anche voi del comitato avevate parlato della possibilità di installare questi divisori in plexiglas?

No, nel nostro documento questa cosa non è citata. Questo sarà uno strumento che eventualmente, in situazioni estreme, sarà indicato dalle autorità sanitarie. Noi non ne abbiamo mai discusso. Tutto quello che riguarda il contenimento del virus non è materia della nostra commissione, ma è materia delle autorità sanitarie.
Noi abbiamo parlato di didattica, abbiamo parlato di una scuola che deve essere inclusiva, molto legata al territorio e molto autonoma. Questi sono i principi su cui noi ci siamo basati, che sono quelli non solo tratti dalla Costituzione, ma anche su quella norma sull’autonomia che in questo momento deve essere ancora il perno per riportare la scuola all’interno delle rispettive comunità locali.

Voi lavorerete fino alla fine di luglio.

Sì, stiamo lavorando con grandissima passione e a tempo pieno. Stiamo per fare un rapporto su quello che potrà essere la scuola oltre la pandemia. La pandemia ci ha messo di fronte a molti problemi che avevamo già. Il problema della dispersione scolastica c’era già in Italia, il problema che una parte del Paese è a rischio di povertà educativa c’era anche prima. Il fatto che da anni si diceva che si dovevano usare le nuove tecnologie per la didattica c’era. Ci siamo finiti dentro e adesso il rischio è di buttare via tutto. E invece bisogna valorizzare le cose. Noi siamo arrivati impreparati alla didattica a distanza. La didattica a distanza non è il sostituto o il surrogato di una didattica in presenza, ma uno strumento in più. Bisognerà lavorarci molto, soprattutto con i ragazzi più grandi che sono più abituati a usare gli strumenti. È la vita quotidiana che deve entrare di più nella scuola.

Lei ha usato spesso due parole, crescita e uguaglianza. Come si concretizzano?

Io nella mia vita ho messo insieme tre parole: educazione, crescita ed uguaglianza. Noi siamo in una fase storica in cui sta cambiando completamente il sistema di produzione. Una volta le competenze che venivano richieste ai lavoratori erano ripetitive e su quello è stata organizzata tutta la vita della società, anche quella della scuola. Nel giro degli ultimi 10-15 anni l’economia è cambiata e bisogna essere più creativi, essere capaci di lavorare più insieme ed essere capaci di utilizzare tutti gli strumenti. Questa è una scuola che diventa la base dello sviluppo. Se la scuola diventa base dello sviluppo, allora diventa anche matrice di eguaglianza. E allora le tre cose viaggiano assieme: educazione, cresciuta ed uguaglianza sono riconosciute ormai ovunque come la base di quello sviluppo che le Nazioni Unite chiamano sviluppo umano. Ed è su questo che dobbiamo andare a muoverci con la nuova scuola.

Per l’anno prossimo ci vorrà un incremento dell’organico secondo voi. In che percentuale?

Noi abbiamo fatto delle previsioni che però erano delle forbici molto larghe in previsione di quale sarà l’andamento della pandemia, che ovviamente non dipende dal nostro comitato e saranno le autorità a dirlo. L’Italia è un Paese molto grande che ha situazioni molto diverse. Noi abbiamo fatto un calcolo dove il perno era il 10%, ovviamente in più o in meno in ragione di come va la pandemia, e soprattutto in ragione delle scelte che le stesse scuole faranno di usare quei diversi mix di strumenti. Sono tutti calcoli che devono essere legati all’andamento della pandemia, perché se entriamo in una fase di pandemia con il rischio di ritorno è un conto, mentre un conto è se andiamo verso una situazione più tranquilla. Noi abbiamo semplicemente detto che bisogna fare uno strumento normativo che permetta, nel caso, di poter rendere disponibili per l’anno prossimo più insegnanti. Ancora una volta, lo ripeto, il lavoro che noi abbiamo fatto come commissione di consulenza al Ministro è di interventi normativi che permettano di attuare i singoli interventi che però sono nella disponibilità del governo.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR domenica 28/04 10:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 28-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 28/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 26/04/2024 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Va pensiero di domenica 28/04/2024

    Viaggio a bocce ferme nel tema politico della settimana.

    Va Pensiero - 28-04-2024

  • PlayStop

    Apertura musicale classica di domenica 28/04/2024

    La musica classica e le sue riverberazioni con Carlo Lanfossi per augurare un buon risveglio a “tutte le mattine del mondo”. Novità discografiche, segnalazioni di concerti, rassegna stampa musicale e qualunque altra scusa pur di condividere con voi le musiche che ascolto, ho ascoltato e ascolterò per tutta la settimana.

    Apertura musicale classica - 28-04-2024

  • PlayStop

    Delorean di sabato 27/04/2024

    Una macchina del tempo musicale, per andare ogni puntata all’esplorazione di un diverso frammento di storia musicale, che è già storia o che ancora lo sta diventando. Dalla new wave al dreampop, dal prog-rock all’R&B contemporaneo, tra ispirazioni passate e prospettive future, ricostruzioni volutamente parziali per non pensare più alla musica in compartimenti stagni. Ogni sabato alle 23:45, a cura di Luca Santoro. IG: @lucaa.santoro

    Delorean - 27-04-2024

  • PlayStop

    Snippet di sabato 27/04/2024

    Un viaggio musicale, a cura di missinred, attraverso remix, campioni, sample, cover, edit, mash up. Sabato dalle 22:45 alle 23.45 (tranne il primo sabato di ogni mese)

    Snippet - 27-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di sabato 27/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 27-04-2024

  • PlayStop

    Warm-up di sabato 27/04/2024

    musica by Davide Facchini

    Warm-up - 27-04-2024

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 27/04/2024

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 27-04-2024

  • PlayStop

    Senti un po’ di sabato 27/04/2024

    Senti un po’ è un programma della redazione musicale di Radio Popolare, curata e condotta da Niccolò Vecchia, che da vent’anni si occupa di novità musicali su queste frequenze. Ospiti, interviste, minilive, ma anche tanta tanta musica nuova. 50 minuti (circa…) con cui orientarsi tra le ultime uscite italiane e internazionali. Da ascoltare anche in Podcast (e su Spotify con le playlist della settimana). Senti un po’. Una trasmissione di Niccolò Vecchia In onda il sabato dalle 18.30 alle 19.30.

    Senti un po’ - 27-04-2024

  • PlayStop

    Stay human di sabato 27/04/2024

    Ogni sabato, dalle 17.35 alle 18.30, musica, libri e spettacoli che ci aiutano a 'restare umani'. Guida spirituale della trasmissione: Fela.

    Stay human - 27-04-2024

  • PlayStop

    Jailhouse Rock di sabato 27/04/2024

    Suoni, suonatori e suonati dal mondo delle prigioni Jailhouse Rock è una trasmissione radiofonica in onda su Radio Popolare e altre radio di Popolare Network, Radio Sonica, Radio Beckwith, Radio Zainet e Radio Onda d’Urto e altre ancora. In Jailhouse Rock storie di musica e di carcere si attraversano le une con le altre. Alla trasmissione collaborano detenuti del carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso e del carcere milanese di Bollate. Dando vita alla prima esperienza del genere, ogni settimana realizzano un Giornale radio dal carcere (Grc) in onda all’interno di Jailhouse Rock, nonché delle cover degli artisti ascoltati nella puntata. Ogni sabato dalle 16.30 alle 17.30, a cura di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti. http://www.jailhouserock.it/ https://www.facebook.com/Jailhouse-Rock-451755678297925/

    Jailhouse Rock - 27-04-2024

  • PlayStop

    10 Pezzi di sabato 27/04/2024

    Una colonna sonora per il sabato pomeriggio, 45 minuti di musica con cui attraversare il repertorio di grandi artisti che hanno fatto la storia.

    10 Pezzi - 27-04-2024

  • PlayStop

    Chassis di sabato 27/04/2024

    con Daniele Luchetti su “Confidenza”; Martina De Polo parla di “Flora”; Gianluca Vassallo su “Il Posto”. Curiosità sul Trento Film Festival. Tra le uscite: “Challengers” di Luca Guadagnino; “La moglie del Presidente” di Lea Domenech.

    Chassis - 27-04-2024

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 27/04/2024

    La trasmissione è un appuntamento con l’arte e la fotografia e con le ascoltatrici e gli ascoltatori che vogliono avere più notizie ed approfondimenti in quell’ambito della cultura che cerchiamo di racchiudere nella definizione “Arti Visive”. A cura di Tiziana Ricci va in onda il sabato alle 13.15 e vuole essere un viaggio fra alcuni degli eventi più importanti della settimana, ma non solo. Interviste ai protagonisti per scoprire le idee che stanno dietro la loro ricerca creativa e rendere cosi’ accessibile a tutti il significato delle loro opere. Vi proporremo anche le opinioni dei critici che stimiamo di piu’ per la loro onesta’ intellettuale e cercheremo di avere un’attenzione particolare per giovani talenti che come ben sappiamo hanno difficolta’ a far conoscere il loro lavoro.Infine ci auguriamo che ” I GIRASOLI ” possa essere uno strumento utile per capire se gli eventi che ci vengono proposti sono operazioni culturali serie oppure frutto di furbizie che hanno come obiettivo solo business o intenti propagandistici.Ci sembra che questa attenzione sia piu’ che mai necessaria oggi dato che assistiamo a un grande aumento degli eventi , molti dei quali di pessima qualità. Contiamo anche di dare spazio a notizie ed eventuali polemiche che riguardano i progetti di politica culturale.

    I girasoli - 27-04-2024

Adesso in diretta