Approfondimenti

Quel negozio che non vedrà la fase 2

vineria fase 2

Il vino sfuso è agli sgoccioli, le bottiglie quasi le regalano. Mentre al Quartiere Isola va in scena il primo fine settimana dopo il lockdown, con le coppie a passeggio e le famigliole accucciate sull’erba, qualcuno sta per chiudere la saracinesca per un’ultima volta.

Siamo all’ombra del bosco verticale, che per l’occasione sfoggia una fioritura degna della retorica del fu “rinascimento milanese”. Una piccola vineria di quartiere ha dato appuntamento ai clienti più assidui e fidati del tempo di prima: si svuota tutto.

I mesi passati sono stati difficili, quelli che arrivano non promettono nulla di buono: quaranta metri quadri scarsi compresi bagno e bancone, legno chiaro alle pareti, un locale intimo si sarebbe detto, ma è un aggettivo passato di moda. Secondo le nuove regole della fase 2 qui ci stanno al massimo due tavoli: a conti fatti, non ne vale la pena. Per Valeria, la vinaia, è arrivato il tempo di fermarsi.

Quanti sono nella sua stessa situazione? Non si sa, però su qualche serranda abbassata già si legge “affitasi”. Bar e ristoranti sono tra le categorie più penalizzate nei mesi scorsi, per ovvie ragioni, molti hanno accumulato debiti. E le prescrizioni anticontagio decurtano di fatto le possibilità di guadagno anche in futuro. Per chi già prima galleggiava, insomma, non c’è grande speranza, nemmeno ai piedi del grattacielo più fotografato d’Italia.

Chi invece ha le spalle un po’ più grosse può permettersi almeno di provarci. Lo storico “Nordest”, in attesa di tempi migliori, si è riciclato pollivendolo e ha messo in vetrina un succulento girarrosto. Solo asporto, s’intende. L’effetto è straniante. Ma si sa, la forma di una città cambia più velocemente del cuore di un uomo. E di una donna.

Il servizio di diana Santini in Metroregione

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    Diana Santini
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    È morta Patrizia Arnaboldi. Aveva 78 anni. Storica militante comunista, protagonista del femminismo a Milano e del movimento studentesco, negli anni Ottanta è stata deputata per Democrazia Proletaria. Legata a Rifondazione Comunista, negli ultimi anni ha partecipato a molte battaglie a difesa della città. Una delle ultime, quella legata agli alberi di piazzale Baiamonti. Patrizia Arnaboldi, 50 anni fa, è stata anche una delle firmatarie, davanti al notaio, dell’atto di nascita di Radio Popolare. Ecco il ricordo di Matteo Prencipe, segretario lombardo di Rifondazione Comunista, e di Basilio Rizzo, storico consigliere comunale milanese.

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    Fa troppo caldo: scioperano i lavoratori della Emmegi, che costruisce condizionatori a Cassano d’Adda

    Troppo caldo, lavoratori in sciopero. 36 gradi nel capannone dove si producono componenti per i condizionatori. Il paradosso è che, in quella ditta, si producono scambiatori di calore, componente fondamentale per gli impianti di climatizzazione. Che però, nei capannoni della Emmegi di Cassano d’Adda, non ci sono. La conseguenza, temperature roventi, che superano i 36 gradi, e condizioni di lavoro inaccettabili. Per questo lavoratori e lavoratrici stanno scioperando, per ottenere almeno un po’ di refrigerio, che però al momento viene negato dalla proprietà, che anzi ha incaricato un consulente per farsi dire che “la temperatura è acettabile”. Maurizio Iafreni è Rsu Fiom alla Emmegi e responsabile della sicurezza: (foto Fiom Cgil)

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