Approfondimenti

Fase 2: le ragioni sanitarie sono più importanti di quelle economiche

Governo Conte

A più di un mese dall’inizio dell’epidemia di coronavirus COVID-19 in Italia e dopo settimane di piena emergenza in cui più di 17mila persone hanno perso la vita e sono stati ufficializzati più di 139mila casi di contagio in tutto il Paese, gli ultimi bollettini diffusi quotidianamente dalla Protezione Civile lanciano dei messaggi molto positivi e ormai da giorni non si fa che parlare dell’avvio della cosiddetta Fase 2, quella della convivenza col coronavirus.

Le misure restrittive confermate con l’ultimo DPCM sono in scadenza il 13 aprile e nei prossimi giorni sarà firmato un nuovo decreto che prolungherà tali misure. Non ci sono certezze, però, sulla configurazione del nuovo DPCM: ci si limiterà ad estendere il periodo di chiusura dell’Italia così come attualmente in vigore e verranno disposte delle prime riaperture per alcune fabbriche ed aziende o particolari categorie di lavoratori?

Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni ne hanno parlato a Prisma con Antonio Misiani, viceministro dell’Economia e delle Finanze:

I dati epidemiologici e sanitari mostrano che le misure drastiche assunte dal Governo, compresa la chiusura di gran parte delle attività produttive, stanno producendo finalmente risultati. Sarebbe però del tutto sbagliato immaginare una riapertura in blocco delle attività produttive e un allentamento generalizzato delle misure di distanziamento sociale. La verità è che dovremo convivere con il coronavirus COVID-19 per un certo tempo e per questo la riapertura che ci sarà sarà decisa nella tempistica suggerita dalle autorità medico scientifiche che hanno e devono avere un peso nelle decisioni oggettivamente superiore rispetto ai legittimi interessi economici che si stanno facendo sentire in queste ore.
La riapertura sarà graduale e interesserà prima alcuni settori. Credo che sia necessario procedere con la massima prudenza perché l’errore peggiore che possiamo fare in questo momento è andare verso una riapertura generalizzata con il rischio che l’epidemia riprenda. E questo sarebbe disastroso anche dal punto di vista economico. È un errore che il Paese non può permettersi.
Noi dobbiamo guardare a quanto stanno facendo i Paesi che prima di noi hanno dovuto fare i conti con l’epidemia. In Cina la chiusura totale è stata decisa il 23 gennaio e solo oggi, all’inizio di aprile, sono state rimosse gran parte delle restrizioni a Wuhan e nell’Hubei. Questo creda che debba indicarci la strada da seguire anche in Italia.

È possibile ipotizzare una fase 2 differenziata da Regione a Regione?

Le ipotesi sul tavolo sono molte e non siamo in grado di dare delle anticipazioni.

Nonostante i primi segnali positivi, però, è fondamentale non affrettare i tempi. Ne è convinta la comunità scientifica italiana e lo ha confermato a Radio Popolare il dottor Massimo Galli, direttore Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano:

Credo che non programmare la fase 2 sarebbe stupido, anticiparla sarebbe diabolico. Ci vuole del tempo per organizzare questa cosa. Per arrivare alla riapertura o abbiamo un potenziale diagnostico maggiore o altrimenti sarà un pericolo.
Prima di riaprire dobbiamo avere una maggiore disponibilità per i test diagnostici, senza i quali avremo seri problemi per poter dire alle persone come sono messe e come si dovranno gestire e comportare per poter tornare a lavorare. Dovremo riuscire a capire chi sono gli infettati che sono guariti, chi sono quelli ancora infettati e chi sono quelli che non si sono mai infettati e potranno tornare a scaglioni alle loro attività di sempre, ma ovviamente con le debite precauzioni: mascherine e distanziamento.

Si dovrebbero fare i tamponi e poi i test sierologici?

Prima il test rapido per vedere quanti hanno avuto un’esposizione. Non saranno tutti e non sarà perfetto, ma è un pre-screening molto più semplice. Poi, a seguire, bisognerà fare il tampone a chi risulterà positivo al test rapido, perché purtroppo una certa percentuale di chi è positivo al test rapido è ancora infettata.

Quando si potrà iniziare a fare questi test rapidi?

La mia sensazione è che i test sierologici da sangue venoso richiederanno almeno ancora 2-3 settimane per avere un’ampia disponibilità.

Sembra però che la politica abbia intenzione di riaprire almeno alcune fabbriche ed aziende dal 14 aprile, senza quindi attendere queste precauzioni.

A me una riapertura per il 14 aprile sembra qualcosa di assolutamente infattibile e ridicolo. I dati ci dicono che il numero degli infettati in Lombardia è di almeno dieci volte superiore al numero ufficiale perché i test sono stati effettuati solo a chi stava molto male. È importante il fatto che negli ultimi giorni abbiamo avuto un netto calo della pressione sul pronto soccorso e del numero di casi che hanno richiesto il ricovero. Questo è il vero segnale positivo: stiamo esaurendo i fuochi della prima e grande ondata dell’epidemia e il distanziamento sociale sta portando i suoi risultati.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 10/09 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 10-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 10/09 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 10-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 10/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 10-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 10/09/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 10/09/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 10-09-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 10/09/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 10-09-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 10/09/2025

    L'Europa e i dazi di Trump: che fine hanno fatto? L'Europa e Gaza: Bruxelles non si oppone al genocidio. Pubblica oggi ha ospitato la professoressa Vera Spyrakou, scienziata politica greca, ricercatrice ospite alla London School of Economics e post-doc all’Università di Atene. Grecia 2015: dieci anni fa l'austerità imposta dalla troika Fmi-Bce-Ue al governo Tsipras. Il caso greco è stato l'ultimo a subire le politiche restrittive decise dagli organismi finanziari internazionali?

    Pubblica - 10-09-2025

  • PlayStop

    Israele vuole cancellare definitivamente il legame tra un popolo e la sua terra

    Israele ha trattato per decenni con Hamas e l'attacco in Qatar, oltre ad essere un atto terroristico, segnala la totale impunità con cui Israele intende agire su Gaza e in Medio Oriente, contro i palestinesi, l'Iran o chiunque, come segnalano gli attacchi contro la Sumud Flotilla. "Israele sembra voler accelerare come mai perché la pressione delle opinioni pubbliche comincia a farsi sentire", spiega Paola Caridi, scrittrice e giornalista che da decenni si occupa di paesi e cultura araba. Intanto la distruzione di Gaza, una delle città più antiche del Mediterraneo, ci dice che oltre all'uccisione di un popolo c'è la distruzione della sua storia e la cancellazione della sua terra, Paola Caridi ci chiede come si chiama questo crimine che va oltre il genocidio. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli a Paola Caridi.

    Clip - 10-09-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di mercoledì 10/09/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 10-09-2025

  • PlayStop

    LUCA CROVI - ANDREA CAMILLERI. UNA STORIA

    LUCA CROVI - ANDREA CAMILLERI. UNA STORIA - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 10-09-2025

  • PlayStop

    "VINCENTI, MA”….SPORT FEMMINILE TRA ECCELLENZE E STEREOTIPI

    Titoli olimpico, mondiale e in mezzo una serie ininterrotta di vittorie. Record storico per la pallavolo femminile italiana. Nello sport femminile, accanto a questo, altri risultati di vertice. E’ l’eccellenza. Nello sport di base cosa succede? Differenze educative di genere condizionano ancora l’accesso allo sport e il tipo di pratica? Un trasmissione tra testimonianze, analisi e prospettiva. Ospiti: Paolo Ferrara, presidente di Terres des Hommes; Alessia Tuselli, sociologa Università di Trento; Mauro Berruto, ex CT Nazionale volley maschile. In studio Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri

    Tutto scorre - 10-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 10/09/2025

    Espulsione dei palestinesi da Gaza City, attacco israeliano a Doha e droni sulla Sumud Flotilla a Tunisi il governo israeliano senza limiti e senza regole? La risposta di Sara Leykin ricercatrice delI'Ispi, La cancellazione della terra e della storia oltre al genocidio raccontata da Paola Caridi giornalista e scrittrice (ieri è uscito il suo ultimo saggio per Feltrinelli "Sudari"). A Chicago ricominciano i radi e le deportazioni dell'ufficio immigrazione federale, mentre la Corte Suprema valida la pratica della profilazione razziale: se sei latino, parli spagnolo e fai un lavoro umile se probabilmente un illegale, il commento da New York di Arianna Farinelli, scrittrice ed esperta di politica americana (intervistata da Luisa Nannipieri). Basta morti in strada, oggi un presidio a Milano promosso da varie realtà ce lo racconta Stefania Leone di Città delle Persone.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 10-09-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 10/09/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 10-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 10/09/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 10-09-2025

Adesso in diretta