Approfondimenti

Turchia, le contraddizioni dopo l’attentato

“Cara comunità internazionale, per favore non siate scossi solo per l’esplosione di oggi (il 12 gennaio, ndr), e non aspettate di sentirvi dire dai vostri amici di sinistra che stanno bene: noi non stiamo bene, non stavamo bene quando c’è stata l’esplosione a Suruç, non stavamo bene quando c’è stata l’esplosione ad Ankara, non stiamo bene mentre lo stato turco massacra i civili curdi, non stiamo bene per tutto quello che quotidianamente avviene in Turchia”.

Lo sfogo sui social network di questo ragazzo turco, ripreso da centinaia di altri ragazzi, coetanei e non, riporta la condizione emotiva di molti cittadini turchi, che è anche l’espressione della condizione politica di un Paese : la Turchia è nel caos. E lo dimostrano molti fatti, di cui l’attentato suicida a Istanbul è un episodio.

L’attacco questa volta è riuscito a raggiungere un punto nevralgico del Paese: Istanbul, quartiere di Sultanhamet, il luogo dove si concentrano i tesori artistici, le tracce storiche e culturali della città simbolo dell’Impero ottomano, il gioiello che con le guglie e le curve sinuose delle sue moschee e il luccichio delle acque del Bosforo, dona alla città il suo profilo unico ed inconfondibile.

Ferito profondamente al cuore il Paese mostra tutta la sua vulnerabilità. E chi lo governa , la sua confusione e malafede. Lo si è visto anche solo nell’immediata reazione all’attentato: precipitosa, confusa, contraddittoria. Dopo aver imposto il silenzio ai giornalisti, a poche ore dall’esplosione Recep Tayp Erdoǧan in una conferenza stampa convocata a sole due ore dall’esplosione, annunciava già l’identità dell’attentatore: un 28 enne di origini siriane.

Per poi venire smentito il pomeriggio del giorno stesso quando la nazionalità è diventata quella saudita. E nonostante la matrice islamica e l’affiliazione all’ISIS di chi sivè fatto esplodere fosse ormai il dato più plausibile, il Presidente del Governo turco non ha perso l’occasione di utilizzare lo spazio mediatico da lui egemonizzato per colpevolizzare comunque , nonostante non c’entrassero niente, i curdi, riproponendo ancora una volta lo spauracchio del terrorismo alla Erdoǧan, ovvero un fronte indistinto di nemici sopratutto suoi, che siano PKK, Daesh, o militanti della sinistra  radicale, che minacciano la sicurezza e la pace del Paese .

Questo viene affermato mentre le operazioni portate avanti da mesi dall’esercito turco nel sud est del Paese e continuano a opprimere ed uccidere la popolazione curda. Il giorno stesso dell’attentato  morivano anche un ragazzo di 18 anni a Cizre ed un uomo di 45 anni a Yusekova, investito da un tank, e questo è solo l’ aggiornamento di un bollettino di guerra che riporta vittime ogni giorno, da mesi.

C’è una guerra in Turchia, o forse sarebbe meglio dire un genocidio: perché le vittime dei prolungati coprifuoco, delle bombe, del tiro dei cecchini, dei carri armati e delle retate, sono solo curdi: giovani, vecchi, donne, bambini, militanti e non. Dall’inizio delle operazioni, nel mese di giugno, sono quasi 200.

Un assedio militare e mediatico che si cerca disperatamente di rompere in tutti i modi, come con quell’appello per la cessazione delle operazioni militari lanciato da più di mille accademici turchi e sottoscritto dagli intellettuali di tutto il mondo, fra cui Noam Chomsky; traditori i turchi, secondo Erdoǧan, e sostenitori dei terroristi tutti gli altri.

Nessuna assunzione di responsabilità o ammissione di errori da parte del Presidente di un Paese in cui cellule terroristiche ormai ben insediate e diffuse, colpiscono dove e quando gli pare.

“Nel mio Paese assisto a una sistematica degradazione della libertà e dei diritti. Se sei preoccupato per noi, costringi il tuo governo a non sostenere la Turchia. La corte internazionale per i diritti umani ha molti fascicoli riguardanti la Turchia sulla sua scrivania. Fa che vengano aperti. Questo è quello che puoi fare tu. Il resto, lo spero, prima o poi sarà nelle nostre mani”.

  • Autore articolo
    Serena Tarabini
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR giovedì 02/05 13:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 02-05-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 02/05/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 02-05-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 02/05/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 02-05-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 02/05/2024

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 14.30. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 02-05-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 02/05/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 02-05-2024

  • PlayStop

    Libia, nonostante tutto la vita continua - E2

    Il reportage da Tripoli di Emanuele Valenti

    Clip - 02-05-2024

  • PlayStop

    Cult di giovedì 02/05/2024

    Oggi a Cult: il ricordo di Paul Auster, con la sua lettura dell'incipit di "4 3 2 1" (Einaudi); alla Biblioteca Braidenze di Milano la mostra "Baj.Libri in libertà"; al Teatro Menotti di Milano il pluripremiato spettacolo "Arlecchino muto per spavento" di Stivalaccio Teatro; Saul Beretta sull'edizione 2024 di Monza Visionaria; la rubrica di lirica di Giovanni Chiodi...

    Cult - 02-05-2024

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 02/05/2024

    Attualità di un manifesto per la democrazia e la libertà di stampa. Trent'anni fa veniva pubblicato un decalogo di principi democratici irrinunciabili, di fronte ai rischi del berlusconismo. Oggi molti dei firmatari e delle firmatarie di allora confermano: la libertà di espressione è minacciata dalle censure così come dalle cariche della polizia di cui si è resa responsabile l’estrema destra al governo. A Pubblica il giornalista Raffaele Fiengo, autore (insieme a Corrado Stajano e Cesare Segre) del "Manifesto democratico 1994". Domani a Roma, alla Fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi”, se ne parlerà in occasione della Giornata internazionale per la libertà di stampa. Link Zoom https://uniroma1.zoom.us/j/84243167274?pwd=ZVhod2xhRVhjalZTUURabnNQMHQ0dz09 (Passcode 600519)

    Pubblica - 02-05-2024

  • PlayStop

    ABNE ep.12 - Venezia a numero chiuso

    Venezia e il ticket d’accesso, 25 aprile 2024. Il primo caso del mondo contemporaneo occidentale in cui una città diventa “su prenotazione”. Alberto Puliafito, direttore di Slow News al microfono di Giorni migliori racconta l'introduzione del biglietto d'ingresso a Venezia e della pervasiva presenza di telecontrollo, finanziato anche coi fondi di coesione europea

    Clip - 02-05-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 02/05/2024

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. A cura di Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 02-05-2024

  • PlayStop

    Ecocidio a Gaza: quali conseguenze?

    A Gaza è in atto un ecocidio i cui effetti hanno e avranno gravi conseguenze sulla vita delle persone. Ne abbiamo parlato nella nostra rubrica dedicata a salute e ambiente il 26 aprile. Ai nostri microfoni, Christian Elia, giornalista esperto di Palestina.

    37 e 2 - 02-05-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di giovedì 02/05/2024

    Renzo Guolo analizza lo stato dei negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, gli equilibri anti-iraniani tra Stati Uniti e Arabia Saudita e il valore delle proteste dei campus, Marina Catucci (intervistata da Alessandra Tommasi) racconta le proteste a Columbia dopo il raid della polizia e gli arresti. Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara consiglieri comunali dei Verdi a Milano hanno analizzato le convenzioni per gli studentati e anticipano a Radio Popolare che alla fine il convenzionato del Comune costa di più del libero mercato, perché Perché al Comune interessa di più difendere l'investimento del costruttore/promotore che fissare un prezzo. Luca Parena è andato tra gli universitari in Bicocca per capire se votano e se sanno che i fuorisede quest'anno possono votare anche dove studiano (se ne fanno richiesta entro il 5 maggio). Alberto Puliafito Direttore Slow New ci racconta la sperimentazione del ticket d'ingresso da 5 euro (con prenotazione obbligatoria) per chi visita la città solo in giornata.

    Giorni Migliori – Intro - 02-05-2024

  • PlayStop

    DANIELA PORTO - IL MIO POSTO E' QUI

    DANIELA PORTO - IL MIO POSTO E' QUI - presentato da Barbara Sorrentini

    Note dell’autore - 02-05-2024

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 02/05/2024

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 02-05-2024

Adesso in diretta