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40 anni d’indipendenza

Professore di Economia politica, Romano Prodi è stato presidente del Consiglio in Italia e presidente della Commissione europea. Padre dell’Ulivo nel 2007, è uno dei padri nobili del centro sinistra italiano. Ha inviato questa lettera a Radio Popolare per augurare a tutti noi buon compleanno per i nostri 40 anni. 

Fare informazione oggi significa raccontare un mondo complesso ed è un compito difficile. Disponiamo ogni giorno di migliaia di notizie che dovrebbero aiutarci a riflettere e a capire, senza pregiudizi.

Tuttavia la moltiplicazione delle fonti non sempre significa moltiplicazione dei punti di vista. Penso ad esempio alla necessità di una informazione che sappia mettere al centro i diritti di chi ne è privato e affrontare le diseguaglianze che la globalizzazione ha aumentato con l’obiettivo di scoprire, verificare, far emergere ciò che non appare o viene occultato, evitando mode e conformismi, non avendo timore di affrontare le complessità.

La radio, nel panorama dell’informazione, continua ad avere un ruolo importante e mi pare che, a 120 anni dall’invenzione di Guglielmo Marconi, goda ancora di buona salute. Nella sua evoluzione ha saputo adattarsi efficacemente ai cambiamenti superando diversi momenti di difficoltà, sino a quello della rivoluzione digitale. Gli ascolti crescono e anche la sua credibilità. Anche io ascolto la radio, ogni mattina, le rassegne stampa.

È una informazione rapida, immediata, che mi consente di orientarmi tra le varie notizie. Radio Popolare compie in questi giorni 40 anni della sua storia: è un bel traguardo e allo stesso tempo uno stimolo per il futuro. Ho avuto modo di parlare con voi in diverse occasioni e ho apprezzato la vostra attenzione non solo alla politica, alla società, all’economia italiana, ma anche a quella europea e internazionale. I vostri finanziatori e sostenitori sono esclusivamente gli ascoltatori e le ascoltatrici e questo penso sia garanzia per la vostra autonomia e indipendenza. Vi auguro che non solo continuino a sostenervi, ma che aumentino di numero per permettere a Radio Popolare di crescere e rafforzare il suo ruolo nell’informazione italiana. Molti auguri a tutti voi di buon lavoro, di buon Natale e di buon anno.

di Romano Prodi

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    È da poco uscito, a dieci anni dal precedente, il nuovo album di Grazian, apprezzato musicista e cantautore padovano. “Nella mia testa è un album senza titolo” racconta il musicista ai microfoni di Volume, “ma nel mondo di oggi dove tutto deve essere linkato e taggato ho dovuto scrivere qualcosa per cui alla fine si intitola Grazian”. L’album, che mette insieme le idee raccolte in questi dieci anni, esplora storie di amore imperfette, solitudine e diversità attraverso il leitmotiv di un ragazzo e una ragazza che si incontrano e si separano con la città di Milano sullo sfondo. Il cantautore ci ha raccontato anche come le esperienze nella musica per il cinema abbiano influenzato la scrittura dei testi e degli arrangiamenti del nuovo disco: "Negli ultimi anni mi sono appassionato molto alla sceneggiatura e al linguaggio del cinema e sicuramente quella visione si è trasferita anche nelle canzoni". L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive.

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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