Approfondimenti

“Si allontana la verità sulle stragi”

«Devo dire la verità: la notizia dell’assoluzione, quando è arrivata ieri, è stata per me come un colpo che fa mancare il respiro».

Lo racconta a Memos Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino ucciso 23 anni fa nella strage di via d’Amelio. La notizia è quella dell’assoluzione dell’ex ministro Calogero Mannino dall’accusa di aver avviato nel ’92 la trattativa tra pezzi dello stato e la mafia.

«Sono anni – dice Borsellino – che lotto per la verità e la giustizia per la strage di via d’Amelio. Da anni sostengo che ad accelerare l’assassinio di mio fratello sia stato il fatto che lui si era messo di traverso rispetto a questa trattativa. E a quel punto per portarla avanti è stato necessario eliminarlo. Ieri mi sono sentito mancare il terreno sotto i piedi, ho pensato in un primo momento che l’assoluzione di Mannino significasse un cadere di tutte le ipotesi sulla trattativa». Salvatore Borsellino ci racconta che solo in un secondo momento si è sentito meno disorientato. «Esaminando e leggendo qualche dettaglio in più sulla sentenza – dice – ho visto che non si nega l’esistenza della trattativa, ma solo che Mannino vi abbia partecipato. Implicitamente la sentenza ammette l’esistenza della trattativa, anche se dovremo leggerne le motivazioni».

Salvatore Borsellino
Salvatore Borsellino

Borsellino non nasconde l’amarezza per le conseguenze che la sentenza Mannino potrà avere. «Di una cosa mi sono reso conto, ieri: non basteranno gli anni che ancora mi restano da vivere per vedere la verità e la giustizia sulla strage di via d’Amelio. L’Italia è un paese in cui a decenni di distanza non si è ancora arrivati alla verità sulle tante stragi di stato. Ma ciò non significa che verità e giustizia alla fine non verranno fuori».

Salvatore Borsellino è anche il fondatore del movimento delle “Agende Rosse” che da alcune settimane ha promosso una manifestazione di solidarietà al magistrato palermitano Nino di Matteo, uno dei pm nel processo sulla trattativa stato-mafia, minacciato da Cosa nostra. «Il magistrato Di Matteo – dice Borsellino – ha ricevuto parecchie minacce di morte da parte di esponenti della criminalità mafiosa che si trovano in carcere come Totò Riina. A fronte di queste minacce, del quotidiano rischio di vita che deve affrontare, non ha mai ricevuto da parte delle istituzioni la minima parola di appoggio». Perchè questo silenzio? «Purtroppo, le cose di cui si sta occupando Di Matteo riguardano la scellerata trattativa tra stato e mafia. Di Matteo viene adoperato come un monito per quei magistrati che vogliono passare un certo limite. Si condanna il braccio militare della mafia (Riina, Provenzano), ma quando si vuole arrivare al livello politico, ai contatti tra istituzioni e mafia, allora quel confine diventa insuperabile». La manifestazione per Di Matteo sarà a Roma il 14 novembre prossimo, in piazza Santissimi Apostoli alle 1030.

Ascolta la puntata di Memos

  • Autore articolo
    Raffaele Liguori
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 03/07 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 03/07 08:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 03-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 03/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 03-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Apertura Musicale di giovedì 03/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 03-07-2025

  • PlayStop

    Canzoni di mercoledì 02/07/2025

    Canzoni vuole essere un programma sulla musica italiana cantautorale e non, aperta soprattutto a quelle realtà, già molto note a un pubblico attento e in qualche modo di culto, che però faticano ad avere uno spettro di ascolto più ampio. Sono in genere gruppi, ma anche singoli artisti che sanno giocare molto bene sulla parola e costruiscono testi intelligenti e molto piacevoli da ascoltare. Il programma prevede molte ospitate in cui si ascolteranno i loro repertori, ma anche quelle musiche che li hanno influenzati creando così un ampio cerchio di ascolto. Dal 2 luglio al 3 settembre 2025 dalle ore 23.00 alle ore 24.00. Per coloro che non tirano tardi la sera sarà possibile ascoltare il programma in podcast già dal mattino successivo.

    Canzoni - 02-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 02/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 02-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di mercoledì 02/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 02-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 02/07/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 02-07-2025

  • PlayStop

    Dodici Pollici del 2/7/25 - Ricky Gianco

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi e dedicato al mondo dei vinili. Oggi è di scena Ricky Gianco: cantante, chitarrista e compositore, ha iniziato la sua carriera negli anni ’60 col primo nucleo dei Dik Dik, collaborando poi coi Ribelli e coi Quelli (in seguito diventati PFM), nonché con artisti come Tenco e Jannacci. Negli anni ’70, Ricky porta avanti alcuni progetti musicali (e in seguito teatrali) con il cantautore Gianfranco Manfredi, e parallelamente fonda come discografico la Intingo e La Ultima Spiaggia. Complessivamente ha inciso oltre 20 album come solista. Sul palco si è esibito assieme al musicista Stefano Covri.

    A tempo di parola - 02-07-2025

  • PlayStop

    La politica delle donne, obiettivi raggiunti e sfide ancora aperte - 02/07/2025

    Con Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Marilena Grassadonia, responsabile diritti Sinistra Italiana, Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 Stelle. Conduce Barbara Sorrentini con Luigi Ambrosio.

    All you need is pop 2025 - 02-07-2025

Adesso in diretta