Approfondimenti

Un’estate di libri. Istruzioni per l’uso

Anche quest’anno ci permettiamo di consigliare quindici libri, di varia natura, per un tempo, come quello dell’estate, nel quale è possibile dedicare qualche ora in più alla lettura. Molti di questi libri sono delle “novità”, uscite negli ultimi mesi, ma ci piace anche suggerire alcuni classici, da scoprire o rileggere, e qualche volume piuttosto curios

Loredana Lipperini, L’arrivo di Saturno, Bompiani, pp.432, euro 19,00

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Uno dei libri più belli e interessanti usciti quest’anno, scritto da una delle voci della meritoria trasmissione pomeridiana di Rai3 “Fahrenheit”. E’ un romanzo assai particolare, un ottimo esempio di come la letteratura stia uscendo sempre più dalla narrazione tradizionale per intrecciare storie vere e di finzione nel tentativo di rappresentare il caos del nostro mondo. Come ha scritto Stefano Bartezaghi (L’etimo del superstite e l’arrivo di Saturno, “doppiozero”, 2 luglio 2017) il romanzo intreccia tre storie principali: una vera, una inventata (anche se coinvolge personaggi storici) e l’altra situata a un livello logico dove la differenza fra verità e falsità è di fatto molto poco pertinente.

Vera è la storia di Graziella De Palo (1956 – ?) e di Italo Toni (1930 – ?), giornalisti scomparsi nel 1980 durante una loro inchiesta a Beirut, un mese dopo lo scoppio della bomba alla stazione di Bologna: è una storia vuota, senza fatti perché nulla si sa della loro sorte, né i loro corpi sono mai stati ritrovati (sul caso hanno gravato trent’anni di perdurante segreto di Stato e uno scrupoloso lavoro di depistaggio da parte di servizi segreti, politici, diplomatici).

La storia inventata è quella del falsario Han van Meegeren, pittore realmente esistito (1889-1947), cui il romanzo attribuisce una sorta di avventura metafisica nelle Marche.

La terza storia è quella di come il romanzo è stato scritto e racconta di Dora, l’alter ego narrativo di Lipperini, che è stata sin da ragazza la migliore amica di Graziella, fino a un litigio che separò i due destini un paio d’anni prima della sparizione di Graziella. Dora ricorda le tappe dell’amicizia femminile: con Graziella ha spartito le prime sigarette, gli amori dell’adolescenza, la politica, l’ingresso nel giornalismo dalla porta di Radio Radicale. Sta scrivendo un romanzo sul falsario, ma si arrovella sulla storia della sua amica, salvo che Graziella è sparita nel nulla («abracadabra» è una delle parole-chiave del romanzo) e la sua storia non si sa, si può solo congetturare.

Anton Čechov, L’isola di Sachalin, a cura di Valentina Parisi, Adelphi, pp.462, euro 22,00

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Il libro raccoglie le corrispondenze del viaggio, compiuto nel 1890, da Anton Čechov nella colonia penale di Sachalin, all’estremo nord dell’immansa Russia. Un viaggio all’inferno che è una denuncia coraggiosa delle condizioni inumane dei lavori forzati in un sistema che poi sarebbe diventato, in epoca sovietica, il gulag; ma anche il racconto poetico dell’esplorazione di paesaggi, genti, luoghi “fuori dal mondo”.

Se ci si innamora poi della grandissima scrittura di Čechov vale la pena proseguire la lettura del capolavoro dei Racconti, in due volumi, a cura di Franco Malcovati, Garzanti, pp.1310, euro 20,40.

Lorenzo Tricoli, (anche) avventure di Pinocchio, skinnerbooks, pp. 216, euro 27,00

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Lorenzo Tricoli (1965-2017) era uno strano artista che, da poco scomparso, viene ricordato al Festival di Fotografia di Arles. Nel suo ultimo libro ha assemblato foto e testi riferiti a fatti, che spesso soltanto lui ha notato e ricorda, con un commento sagace, malinconico e, a volte, scetticamente indignato: “Questo libro potrebbe ben essere un Gran Tour del Novecento italiano – dei suoi episodi più ambigui, dolorosi e controversi; e anche di alcuni brillanti momenti di cultura popolare. Tragedia e commedia, all’italiana”.

Tricoli presenta il frutto dei suoi cortocircuiti visivi e informativi seguendo la traccia di Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino (1883) di Carlo Collodi (Carlo Lorenzini), uno dei romanzi più profondi sull’Italia che sia mai stato scritto (oltre che il più venduto e tradotto). Scegliendo telegrafiche frasi, tratte dal romanzo, Tricoli monta un racconto dove le foto e le parole stanno accanto su due pagine, creando amare e comiche associazioni. In appendice una selezione dei fatti e della cronaca, con i commenti dell’autore, secondo undici categorie: ambiente; arti & cultura; crimine; cronaca; costume; località; politica; religione; sport; storia della Seconda Guerra Mondiale; terrorismo.

Già in questa scelta c’è una griglia interpretativa molto chiara della vicenda italiana. Ma il moralismo di Tricoli è sempre contenuto, perché a farla da padrone, nel suo racconto, è sempre l’ironia e l’apprezzamento per lo straordinario e il surreale (si citano con ammirazione: fachiri, maghi, saltimbanchi, piccoli maneggioni, ridicoli regnanti e nobili dai nomi altisonanti…).

Sono poche le figure di eroi e i fatti dei quali andare orgogliosi.

In questo originale album della storia dell’Italia unita, che contiene anche parecchie notizie e foto dimenticate e particolari poco noti, si ritrova lo spirito di Collodi, persino una certa spensierata e apparente allegria di Pinocchio

 

Alessandro Carrera, La voce di Bob Dylan. Una spiegazione dell’America, edizione ampliata, Universale Economica Feltrinelli, pp. 396, euro 11,00

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Bob Dylan raccontato come moralista misantropo, rivoluzionario conservatore, gnostico innamorato della creazione, profeta di mutamenti e talmudista di sventure. La nuova edizione di questo ottimo libro (uscito per la prima volta nel 2001), che ha fornito per la prima volta al lettore italiano una geografia completa e criticamente profonda dell’ opera di Dylan, è aggiornata e ampliata con una nuova introduzione e due nuovi capitoli. Il libro resta una riflessione su ciò che lega Dylan (insignito quest’anno, con l’invidia e lo scomposto disappunto di molti, del Premio Nobel per la letteratura) alla sua terra e alla sua cultura: una porta aperta sull’America, le sue strade e i suoi popoli, i suoi delitti e i suoi amori, cantati e attraversati in tutte le forme e tutti gli stili.

Giuseppe Barbera, Abbracciare gli alberi, il Saggiatore, pp.268, euro 17,00

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Gli alberi sono gli organismi più perfetti esistenti sulla terra: vivono trasformando in loro nutrimento la luce, l’acqua e le sostanze dela terra. Se si danno certe particolari condizioni ambientali, e gli uomini non li tagliano, gli alberi sono quasi immortali.

Il più vecchio al mondo è un albero di Natale, in Svezia, che ha appena compiuto 9550 anni (noi, in Calabria, abbiamo un pino loricato nato nel 1026). Giuseppe Barbera, agronomo siciliano da sempre impegnato nella tutela dell’ambiente e del paesaggio, ha scritto un libro di storia davvero ricco di notizie e amore partecipato per gli alberi.

  • Autore articolo
    Francesco Cataluccio
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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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