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Il caos dei vaccini ai guariti, lo sblocco delle trivellazioni nel Mar Adriatico e le altre notizie della giornata

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Il racconto della giornata di sabato 22 maggio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Lo sblocco delle trivellazioni nel Mar Adriatico da parte del ministro per la transizione ecologica scatena le proteste di amministratori locali, pescatori e ambientalisti. La prossima settimana sapremo se il governo Draghi vuole riportare l’Italia indietro agli anni ‘50 in materia di appalti e di sicurezza del lavoro. Le indicazioni sui vaccini per i guariti dal COVID-19 ci sono, ma si sono perse nel caos informativo della pandemia. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Appalti e sicurezza sul lavoro. Draghi vuole riportare l’Italia agli anni ’50?

(di Raffaele Liguori)

La prossima settimana sapremo se il governo Draghi vuole riportare l’Italia indietro agli anni ‘50 in materia di appalti e di sicurezza del lavoro. La prossima settimana, infatti, il Consiglio dei Ministri si riunirà e dovrebbe approvare il decreto “Semplificazioni” che andrà a modificare norme delicate per i diritti e le garanzie di legalità, come quelle sugli appalti, le opere pubbliche, le certificazioni e le ristrutturazioni. I sindacati – viste le bozze di quel decreto – sono già in allarme.
Alessandro Genovesi è il leader degli edili della Cgil (uno dei settori più toccati dalle eventuali nuove norme):

Alberto Vannucci è un docente di scienza politica all’università di Pisa e da diversi anni dirige il master di analisi e contrasto delle mafie e della corruzione. Anche lui è preoccupato per il contenuto delle bozze del decreto semplificazioni:


 

Il caos dei vaccini ai guariti dal COVID-19

(di Mattia Guastafierro)

Una direttiva c’è, ma come spesso accade si è persa nel caos informativo sulla pandemia. Chi ha avuto il COVID può fare il vaccino? Sì, ma solo dopo tre mesi dall’infezione ed entro i sei mesi dalla stessa. Quante dosi? Una sola, che basta a potenziare la produzione di anticorpi già presenti nel sangue. Questo recita la circolare pubblicata a marzo dal ministero della Salute. Restano però alcuni interrogativi: quando prenotare l’appuntamento, se c’è il rischio che venga fissato a settimane di distanza? E poi ancora: il richiamo viene sempre escluso o ci sono delle eccezioni? Sono le domande che si stanno facendo circa 3 milioni di persone in Italia, quelle guarite da novembre a oggi e che rientrano nell’arco dei 6 mesi stabiliti dalla circolare. Molti hanno chiesto informazioni al medico. Alcuni hanno presentato un test sierologico. Per altri ancora è valsa la discrezionalità del centro.

Insomma, la direttiva è chiara. La sua applicazione disordinata. La confusione grande.

Il ministro per la transizione ecologica sblocca le trivellazioni nel Mar Adriatico

(di Serena Tarabini)

C’è una serie di ragioni per cui il via libera del governo alla ricerca di gas nell’Adriatico al largo delle coste fra Emilia-Romagna e Veneto ha scatenato le proteste di amministratori locali, pescatori e ambientalisti: i rischi di subsidenza, un fenomeno che si è già verificato nella zona, i danni alla fauna ittica, le modificazioni al paesaggio di una zona antropizzata e molto orientata al turismo. C’è poi una questione giuridica. Il Ministro Cingolani, che ha firmato il decreto, si è difeso dicendo che le valutazioni di impatto ambientale già erano sul tavolo e lui le ha semplicemente mandate avanti come era suo dovere. Ma il movimento No Triv fa notare che proprio in relazione al forte impatto ambientale e sociale delle trivellazioni e per arginare la selva di richieste, con il decreto semplificazioni del febbraio 2019 era stata decisa la sospensione fino a settembre 2021 dei procedimenti in corso e anche dei permessi già rilasciati, in attesa di un piano che mettesse ordine nel settore. Il piano ancora non c’è ma le ricerche vengono concesse e questo è un illecito di cui il Ministro Cingolani non ha tenuto conto. Sentiamo Enzo di Salvatore, costituzionalista esperto di Diritto dell’Ambiente:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi l’Italia ha superato la soglia delle 30 milioni di dosi somministrate. Con dieci milioni di persone vaccinate con entrambe le dosi e altri dieci milioni che hanno avuto almeno la prima fiala. Nelle ultime 24 ore sono stati comunicati 4.717 nuovi casi, in calo rispetto a ieri. Cala anche l’indice di positività che è sceso all’1,6% il livello più basso del 2021. 125 le vittime, di cui 24 relative ai mesi scorsi ma comunicate solo oggi dalla regione Campania. Prosegue anche il calo dei ricoveri e delle terapie intensive. Oggi il commissario Francesco Figliuolo ha inviato alle Regioni le nuove linee guida sulla prosecuzione della campagna di vaccinazione nazionale’. La richiesta è di “aumentare in maniera graduale” il contributo assicurato da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti ed altri operatori del Servizio sanitario nazionale alle “vaccinazioni giornaliere. E proprio oggi è stato firmato un accordo che prevde che gli infermieri andranno a vaccinare a domicilio i soggetti più fragili.

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    A Gaza il genocidio non è finito

    A oltre un mese dall’annuncio del cessate il fuoco nella striscia di Gaza, le autorità israeliane stanno ancora commettendo il crimine di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. Un nuovo rapporto di Amnesty International, che contiene un’analisi giuridica del genocidio in atto e testimonianze di abitanti della Striscia di Gaza e di personale medico e umanitario, evidenzia come Israele stia continuando a sottoporre deliberatamente la popolazione della Striscia a condizioni di vita volte a provocare la sua distruzione fisica, senza alcun segnale di un cambiamento nelle loro intenzioni. Martina Stefanoni ne ha parlato con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

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    Il 7 dicembre la Scala apre la stagione con l’opera censurata da Stalin

    Nel cinquantenario della morte di Šostakovič il Teatro alla Scala inaugura la Stagione con il suo capolavoro Una lady Macbeth del distretto di Mcensk, tratto dal racconto di Nikolaj Leskov in cui una giovane sposa con la complicità dell’amante uccide il marito e il tirannico suocero, ma viene scoperta e finisce per suicidarsi in Siberia, tradita da tutti. Dopo il debutto a San Pietroburgo, l’opera, che avrebbe dovuto essere il primo capitolo di una trilogia sulla condizione della donna in Russia, ebbe enorme successo in patria e all’estero. Stalin assistette a una rappresentazione a Mosca nel 1936; due giorni dopo apparve sulla Pravda la celebre stroncatura dal titolo “Caos invece di musica” con cui il regime metteva all’indice l’opera e il compositore. Anni dopo Šostakovič preparò una nuova versione che andò in scena a Mosca nel 1963 con il titolo Katarina Izmajlova, dopo che il sovrintendente Ghiringhelli aveva invano cercato di ottenerne la prima per la Scala. Oggi il Teatro presenta la versione del 1934 con la direzione del M° Chailly e il debutto del regista Vasily Barkhatov. Ascolta Riccardo Chailly nella presentazione dell’opera.

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