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La tensione dopo l’attacco USA-UK alle basi yemenite, la difesa di Israele dall’accusa di genocidio e le altre notizie della giornata

yemen 12 gennaio 2024

Il racconto della giornata di venerdì 12 gennaio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Preoccupazione espressa dal Segretario dell’Onu dopo l’attacco anglo-americano alle basi dei ribelli yemeniti houthi che avevano reso impossibile il transito delle navi nel Mar Rosso; Israele si difende dalle accuse di genocidio nei confronti dei palestinesi di Gaza avanzate dal Sudafrica; Salvini rilascia una lunga dichiarazione difensiva fuori del tribunale di Palermo dove è imputato nel processo Open Arms; la presidenza del Consiglio si allinea con l’avvocatura dello Stato nel negare i risarcimenti spettanti alle famiglie delle vittime delle stragi nazifasciste durante l’occupazione tedesca in Italia.

La preoccupazione internazionale dopo l’attacco USA/UK agli houthi yemeniti

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha espresso la sua preoccupazione per gli sviluppi nel mar rosso, dopo che questa notte un attacco di stati uniti e Gran Bretagna ha colpito le basi houthi in Yemen. Guterres ha lanciato un appello a tutte le parti per evitare che la situazione nella regione precipiti.
Gran Bretagna e Stati Uniti oggi hanno specificato che l’attacco della notte è stato solo a scopo difensivo e la Casa Bianca ha specificato che gli Stati Uniti non cercano un conflitto con l’Iran – coinvolto perché legato ai ribelli houthi dello Yemen – e che non c’è ragione per un’escalation del conflitto.

Gli houthi yemeniti hanno promesso oggi una risposta all’attacco della coalizione guidata da Usa e Gran Bretagna e hanno detto che, a questo punto, ogni obiettivo di loro interesse sarà considerato legittimo.
Cosa aspettarsi dunque dal gruppo yemenita? Sentiamo Laura Silvia Battaglia, giornalista esperta di Yemen

Israele si difende dalle accuse di genocidio davanti alla Corte Internazionale di Giustizia

Oggi all’Aja, alla Corte Internazionale di Giustizia, Israele si è difesa dalle accuse di genocidio presentante ieri dal Sudafrica. Il team legale di Tel Aviv ha rigettato le prove presentate dagli avvocati di Pretoria, concentrando la propria difesa sul concetto di autodifesa. La delegazioni israeliana ha insistito che il suo esercito ha agito in conformità con il diritto internazionale a Gaza e mirando a mitigare i danni civili, avvertendo di imminenti azioni militari, anche tramite telefonate e volantini.

Sentiamo Eric Salerno, giornalista a lungo inviato in Israele:

Ora la Corte si prenderà qualche settimana per emettere una decisione. Probabilmente per una sentenza definitiva ci vorranno anni, ma nel giro di qualche settimana potrebbe pronunciarsi su una serie di misure intermedie volte ad evitare che, se riconoscesse ce ne fosse il pericolo, il genocidio si compia; come un cessate il fuoco immediato.

Intanto però a Gaza i bombardamenti continuano. I morti dal 7 ottobre sono arrivati quasi a 24mila. Nel pomeriggio tutti i servizi internet e di telecomunicazione a Gaza sono stati nuovamente interrotti a causa dei raid aerei. L’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha detto oggi che Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale da quando ha lanciato la sua offensiva nella striscia.

Poco fa il premier israeliano Netanyahu ha annunciato che è stata raggiunta un’intesa tra il Mossad e il Qatar e nei prossimi giorni gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza potranno ricevere le medicine di cui necessitano. Nello stesso contesto è previsto anche l’ingresso a Gaza di altri aiuti umanitari.

Salvini a Palermo per il processo Open Arms che lo vede imputato

Oggi Salvini è tornato a Palermo per il processo Open Arms in cui è imputato per sequestro di persona e in un comizio di un’ora fuori dal tribunale ha chiarito che la sua difesa è tutta politica.
Prima ha detto che durante il suo mandato da ministro dell’Interno nessun migrante è morto in mare, affermazione quantomeno ambigua.
Poi ha chiamato in causa Conte e i 5 Stelle. Rivendicarono ogni scelta, ha detto Salvini di Conte, Toninelli e Di Maio. E in effetti durante quel governo Lega 5 Stelle Salvini e Conte erano in piena sintonia sulle scelte anti immigrazione, a partire dai cosiddetti decreti sicurezza.

Palazzo Chigi contro i rimborsi alle famiglie delle vittime dei crimini nazifascisti

La vicenda è venuta alla ribalta in questi giorni. Il governo Draghi aveva creato un fondo di 55 milioni, poi saliti a 61 milioni di euro per rimborsare le vittime delle stragi nazi fasciste della Seconda Guerra Mondiale.

Il fondo serviva a coprire quei risarcimenti che la Germania non intendeva concedere alle famiglie che li richiedevano, risarcimenti che però erano stati stabiliti dalle sentenze dei vari processi svolti in questi anni.

Con il nuovo governo, la situazione è cambiata. L’avvocatura dello stato – che rappresenta Palazzo Chigi e il Ministero dell’Economia – ha contestato alle famiglie i rimborsi e non li ha concessi.

Questa situazione è stata denunciata dai famigliari delle vittime. Interpellato, Palazzo Chigi ha dato delle risposte burocratiche per spiegare le ragioni della nuova politica adottata dicendo che sono necessari accertamenti delle ragioni di chi chiede il risarcimento».

Per chi lo attendeva, uno schiaffo in faccia.

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    Le proteste arrivano anche nei fast food: lo sciopero nei McDonald's di Orio Center

    La mobilitazione di lavoratrici e lavoratori di McDonald’s proseguirà anche nei punti vendita gestiti da affiliati, se l’azienda continuerà a rifiutare di aprire un tavolo di trattativa per il contratto integrativo aziendale. Lo dicono i sindacati, che lo scorso fine settimana hanno indetto uno sciopero di otto ore per i dipendenti diretti di Mc Donald's Italia. L’azienda sostiene che – con il 92% dei ristoranti gestito da affiliati – non sarebbe dovuto un integrativo per i pochi punti vendita diretti, che in Italia sono solo 60 su 740. A Bergamo, dove McDonald’s ne gestisce direttamente due all’interno del centro commerciale Orio Center, con più di 70 dipendenti, hanno aderito in tante e tanti. Daria Locatelli di Filcams CGIL Bergamo ha seguito la vicenda.

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    Nella puntata dell'Orizzonte delle Venti del 29 aprile 2025, condotta da Luigi Ambrosio, torniamo al blackout che ha lasciato senza energia elettrica Spagna e Portogallo. È partito l'attacco alle rinnovabili, un attacco interessato, mentre i gestori della rete escludono un episodio di guerra ibrida. Ma resta la domanda: perché due episodi anomali in pochi minuti? Il blackout iberico ci dice quanto le reti da cui dipendiamo, elettriche ed informatiche, siano a rischio. È un problema economico e strategico. Forse non si è trattato di guerra ibrida questa volta, ma ora sappiamo quanto il rischio sia reale. Ne discutiamo con Lorenzo Tecleme, giornalista che vive e lavora in Spagna; Gianluca Ruggeri, professore all'Università dell'Insubria, ingegnere ambientale, Marco Schiaffino, esperto informatico.

    L’Orizzonte delle Venti - 29-04-2025

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