Il ministro Nordio, accompagnato da pochi ministri, tra cui l’indagata Santanchè, era ai banchi del governo, a ricevere gli applausi e le congratulazioni dei senatori della maggioranza, quando lo schermo ha mostrato la parola approvato e l’opposizione invece i cartelli con la scritta “No ai pieni poteri”. Forse un salto l’avrebbero fatto anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini se non fossero stati impegnati a Palazzo Chigi a mettere a punto una strategia per fermare la Corte dei Conti. Giudici contabili, Csm, giudici che si occupano di immigrazione, Corte penale internazionale, tutti poteri che il governo vive e considera come ostacoli alla sua azione. Benché i toni oggi di Palazzo Chigi nella nota dopo la riunione erano un po’ diversi da ieri sera, le parole di Giorgia Meloni subito dopo la decisione della Corte dei Conti, dettata quindi a caldo, è stata molto chiara nel mostrare le intenzioni del governo: le riforme servono a contrastare “l’invadenza” dei giudici, la parola usata è stata proprio questo. Oggi la festa dopo il voto, anche se in luoghi separati: Forza Italia si è ritrovata in Piazza Navona con le fotografie di Berlusconi, Fratelli d’Italia poco lontano. La destra ha annunciato di aver avviato la procedura per la raccolta di firme per chiedere il referendum, lo stesso farà l’opposizione per il No. Elly Schlein, in una conferenza stampa dopo il voto, ha spiegato quale sarà la linea della campagna referendaria: “se volete che i giudici debbano obbedire al governo votate Sì, se pensate invece che anche chi governa, come tutti, debba rispettare e obbedire alle leggi e alla Costituzione votate No”. Elly Schlein ha anche confermato e ribadito il suo pensiero espresso giorni fa quando aveva parlato di un rischio per la democrazia. La nota di ieri sera di Giorgia Meloni è la conferma, ha aggiunto la segretaria del partito democratico.


