Approfondimenti

Il sottile confine tra cinema e serie tv: il caso dei supereroi

supereroi

Da quando la serialità televisiva è diventata un intrattenimento sempre più diffuso, e riconosciuto come valido se non addirittura artistico da una maggioranza sempre più ampia di spettatori, è divampato anche un annoso dibattito: meglio il cinema o la tv? A chi è convinto che le serie siano ormai meglio dei film, e a chi invece le deride sostenendo che non saranno mai vera arte come – appunto – la settima arte, si poteva giustamente rispondere che il confronto non ha molto senso: si tratta di due linguaggi diversi, che rispondono a diverse esigenze del pubblico, realizzati secondo filiere produttive diverse e con diverse modalità di racconto, e in definitiva non c’è davvero ragione di dover scegliere tra piccolo e grande schermo, quando si può godere di entrambi.

È vero però che negli anni, sempre di più, certa serialità televisiva ha adottato una regia cinematografica (e attori e registi di cinema si sono spostati in tv), mentre su grande schermo spopolavano le saghe e i franchise, storie a puntate come quelle degli Avengers o di Star Wars, magari coordinate da ex showrunner televisivi. Poi sono arrivate le piattaforme streaming, e un anno fa la pandemia, e tracciare una linea tra film e tv è diventato ancora più confuso, soprattutto perché la maggior parte delle volte fruiamo di un film o di una serie nello stesso posto, che non è né una sala cinematografica né – spesso – nemmeno un televisore, ma lo schermo di un computer, quando non di un tablet o di un telefono. Ma sono anche le forme stesse di tv e cinema a diventare sempre più ibride, a ogni livello. Prendiamo, visto il loro successo apparentemente inarrestabile, i supereroi. Il 18 marzo è uscita in tutto il mondo la Zack Snyder’s Justice League, una nuova versione del film del 2017 Justice League, sul team di supereroi guidato da Batman e Superman: non al cinema, però, ma in Usa su HBO Max – cioè il canale streaming della Warner – e in molti paesi, tra cui l’Italia, su Sky e Now. La Justice League del 2017 durava le canoniche 2 ore, era stata ultimata da Joss Whedon perché il regista Zack Snyder aveva dovuto lasciare il set per un grave lutto, e non era piaciuta per niente ai fan, che da allora hanno organizzato un’incredibile campagna di lobbying per convincere la Warner a far rimontare il film a Snyder “secondo la sua visione originaria”.

La nuova versione, rimontata appunto da Snyder, dura quattro ore, è divisa in capitoli, è in formato 4:3, quello dei vecchi televisori quasi quadrati (anche se la scelta è pensata per i cinema IMAX), e come abbiamo detto viene distribuita in tv e online. Diventa lecito chiedersi: è ancora un film? Oppure è l’equivalente di una miniserie consumata in un’unica sessione di binge watching, come sempre più spesso ci capita di fare grazie a Netflix e compagnia? Nel frattempo, la Marvel (cioè la storica rivale dei fumetti DC Comics, una rivalità che oggi è traslata nello scontro tra le gigantesche conglomerate Disney e Warner) ha pubblicato sulla piattaforma Disney+ la prima puntata di The Falcon and the Winter Soldier, una miniserie con protagonisti due supereroi minori della saga degli Avengers.

La prima sequenza è un tripudio di azione ed effetti speciali identici a quelli che abbiamo visto nei blockbuster degli ultimi 10 anni, il budget è di ben 150 milioni di dollari, c’è un’unica regista al timone, gli attori sono le medesime star che incarnavano i personaggi al cinema, sono sei puntate per un totale di circa 4 ore e mezza, poco di più della Zack Snyder’s Cut di Justice League: possiamo chiamarla ancora serie televisiva? O è un film spezzettato in sei parti? È una distinzione che già i dirigenti e chi si occupa del marketing non fanno più: è tutto, indifferentemente, “contenuto”, pensato per riempire gli sconfinati cataloghi delle piattaforme. Il pericolo, come ha denunciato anche Martin Scorsese qualche tempo fa scrivendo un lungo saggio su Fellini per “Harper’s Bazaar”, è quello di un’omologazione generale, una standardizzazione di forme e linguaggi, uno stop a ogni sperimentazione, un’indifferenziazione che restringa la creatività degli autori e gli orizzonti di noi spettatori. Che si tratti di cinema o di tv.

Foto

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 25/12 08:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 25-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 24/12 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 24-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 24/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 24-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Pop Music di giovedì 25/12/2025

    Una trasmissione di musica, senza confini e senza barriere. Canzoni da scoprire e da riconoscere, canzoni da canticchiare e da cui farsi cullare. Senza conduttori, senza didascalie: solo e soltanto musica.

    Pop Music - 24-12-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di mercoledì 24/12/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni mercoledì approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 24-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di mercoledì 24/12/2025 - ore 20:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 24-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di mercoledì 24/12/2025 - ore 20:02

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 24-12-2025

  • PlayStop

    Popsera di mercoledì 24/12/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 24-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 24/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 24-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 24/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 24-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di mercoledì 24/12/2025 - ore 15:35

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 24-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 24/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 24-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 24/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 24-12-2025

Adesso in diretta