Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Giovedì 6 agosto 2020

Lucia Azzolina

Il racconto della giornata di giovedì 6 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alla pubblicazione di alcuni dei verbali delle riunioni del Comitato Tecnico Scientifico. Le ultime indiscrezioni sul decreto economico di agosto e le linee guida per il ritorno a scuola a settembre. Il punto dell’inchiesta sull’esplosione a Beirut e la visita del presidente francese Emmanuel Macron. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Oggi in Italia sono stati comunicati 402 casi di coronavirus, il massimo da fine maggio. Ieri i nuovi positivi erano stati una ventina in meno. La Regione con più contagi, 118, è ancora una volta la Lombardia, seguita da Emilia-Romagna e Veneto, con 58 casi ciascuna. A livello nazionale sono 6 le morti, di cui 5 in Lombardia. Oggi il Ministero della Salute ha diffuso un rapporto che riguarda la scorsa settimana e parla di un aumento dei casi soprattutto asintomatici, con una trasmissione che causa focolai “anche di dimensioni rilevanti”. L’indice di contagio è salito da 0,98 a 1,01, appena sopra la soglia di 1 sotto cui andrebbe mantenuta la diffusione: il limite è stato superato in 11 regioni, tre in più della settimana prima.

Desecretati i verbali delle riunioni del Comitato Tecnico Scientifico

(di Massimo Alberti)

Sono stati resi pubblici alcuni dei verbali delle riunioni del comitato tecnico scientifico, sulle quali il governo ha in gran parte fatto riferimento nel decidere le misure anti-COVID. Ma è una trasparenza molto molto parziale: mancano ad esempio i verbali relativi alle riunioni in cui si discusse delle zone rosse di Nembro, Alzano, e Orzinuovi, che il governo decise poi di non attuare, così come la regione Lombardia.
La fondazione Einaudi è uno dei soggetti che hanno chiesto l’accesso ai verbali delle riunioni del comitato tecnico scientifico, chiedendo che fossero resi noti 5 verbali specifici, quelli citati nei decreti della presidenza del consiglio dei ministri, come base delle decisioni politiche poi assunte. Una diffusione resa possibile dopo un ricorso al tar, perché ad una prima richiesta il governo aveva opposto non solo ragioni tecnico giuridiche, ma anche motivi di opportunità politica, fino a paventare possibili rischi per l’ordine pubblico. Il verbale più rilevante è quello del 7 marzo: è la riunione in cui il comitato suggerisce misure differenziate, più restrittive in Lombardia e alcune province del nord, più blande nel resto d’Italia. Sono le direttive che il governo recepisce nel decreto dell’8 marzo. Il giorno dopo però, il 9 marzo, il governo in un nuovo decreto estende quelle misure a tutta Italia. L’obbligo a stare in casa, le autocertificazioni per muoversi, il divieto di assembramenti, le chiusure di alcune attività, ma non delle fabbriche, che saranno invece oggetto di restrizioni solo 3 settimane dopo. Il comitato tecnico scientifico si riunisce anche l’8 e il 9 marzo. Nel decreto del 9 marzo, Conte non fa riferimento ad altri verbali.
Ai nostri microfoni, Luca Richeldi, direttore di pneumologia policlinico gemelli e membro del comitato tecnico scientifico conferma però che la decisione di Conte non era in discrepanza con l’indicazione del comitato tecnico scientifico, e che visti i cambiamenti repentini della situazione epidemiologica è normale che una decisione fosse cambiata nel giro di poche ore, e che una lettura parziale dei verbali può risultare fuorviante.
Per ora restano secretati i verbali delle due riunioni del 2 e 5 marzo, in cui il comitato tecnico scientifico diede indicazione al governo di fermare del tutto Nembro, Alzano, e Orzinuovi, esattamente come era stato fatto nelle zone rosse del lodigiano. Ma il governo arrivò solo a considerare “zona arancione” tutta la Lombardia, come deciso poi l’8 marzo, e tutta Italia il giorno successivo. Confindustria e gli imprenditori facevano forti pressioni per non fermare le attività produttive in quei comuni. E né il governo né la regione le fermarono. Su questo indaga anche la procura di Bergamo.
A chiedere quei verbali è stata Francesca Nava, giornalista di the post internazionale che ha condotto le prime inchieste giornalistiche sulla mancata zona rossa.
C’è anche un’altra indicazione dei tecnici disattesa dal governo: quella ad effettuare tamponi per tutti i dipendenti prima del ritorno in azienda per evitare la nascita di focolai. E’ nel verbale della riunione del 9 aprile, 5 giorni dopo iniziava la riaperture delle aziende che avevano interrotto l’attività. In un successivo verbale il CTS raccomandava la massima collaborazione delle imprese. Una raccomandazione mai recepita. Nelle settimane successive si sono sviluppati diversi focolai in particolare nella logistica.

Il decreto economico di agosto

(di Anna Bredice)

Fino a quando le imprese useranno la cassa integrazione oppure le varie forme di sgravi fiscali previsti sarà vietato licenziare. “Abbiamo fatto una sintesi”, ha detto il ministro dell’economia Gualtieri parlando dell’accordo trovato nella maggioranza per affrontare un nodo delicato, quello del divieto di licenziare fino alla fine dell’anno. Vale in maniera diversa rispetto all’uso della cassa integrazione, che viene prorogata per 18 settimane, facendo partire questo tempo da metà luglio. Il blocco dei licenziamenti varrà fino al 15 novembre se l’azienda userà le 18 settimane di cassa integrazione in maniera continuativa, nel caso invece in cui venga utilizzata in maniera frazionata il divieto sarà valido fino a quando saranno esaurite le 18 settimane. Si desume da questo accordo che se il divieto di licenziare è legato alla cassa integrazione o agli sgravi fiscali sarà possibile invece licenziare per le aziende che non utilizzeranno questa forma di ammortizzatore sociale. Una sorta di compromesso rispetto alle richieste di imprese e sindacati e bisognerà quindi capire se Cgil, Cisl e Uil, che già avevano annunciato uno sciopero per settembre, sono soddisfatti oppure no. Le aziende quindi avranno la possibilità di beneficiare della contribuzione al 100 per cento, in alternativa alla cassa, in quel caso il divieto di licenziare vale per i 4 mesi di sgravi fiscali. E a proposito di sgravi, è prevista una fiscalità di vantaggio al 30 per cento per le regioni del Sud in difficoltà. Restano poi le misure già annunciate di sostegno alle famiglie, ma i bonus per incentivare il commercio sarebbero validi solo per la ristorazione e non per altri settori. Italia Viva chiede ancora ulteriori misure di aiuto ai lavoratori autonomi e partite Iva e bonus per quei ristoranti che utilizzeranno la filiera di prodotti Made in Italy.

Scuola, approvate le regole per la riapertura a settembre

Sono state approvate questa mattina le regole per la riapertura delle scuole.
La firma del protocollo da parte del governo e dei sindacati, soddisfatti dell’accordo. Le regole dovranno essere rispettate su tutto il territorio nazionale.

Il documento stabilisce l’obbligo di rimanere a casa con temperatura oltre i 37,5° o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia. È ribadito l’obbligo di rispettare le disposizioni di sicurezza, come il distanziamento fisico di un metro e le regole di igiene.
Ingressi e uscite saranno differenziati. Le istituzioni scolastiche comunicheranno a insegnanti, studenti, personale scolastico e a chiunque debba entrare nell’istituto le regole da rispettare per evitare assembramenti. Sarà limitato l’accesso a visitatori ed esterni.
Ogni scuola dovrà assicurare la pulizia giornaliera e l’igienizzazione periodica di tutti gli ambienti. Se le attività didattiche si svolgono in locali esterni all’istituto scolastico, gli enti locali o i proprietari dei locali dovranno certificarne l’idoneità in termini di sicurezza.
Sarà obbligatorio per chiunque entri negli ambienti scolastici adottare precauzioni igieniche e utilizzare le mascherine. Il Comitato tecnico scientifico si esprimerà nell’ultima settimana di agosto sull’obbligo di utilizzo di mascherina da parte degli studenti con età superiore a 6 anni. Per chi ha meno di 6 anni è già previsto che non debba utilizzarla.
Nel caso in cui una persona presente nella scuola abbia febbre o sintomi di infezione respiratoria si dovrà procedere al suo isolamento, farla tornare a casa, per poi seguire il percorso medico previsto. Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure di quarantena da adottare, sia per la riammissione a scuola.
Se una scuola non fosse in grado di garantire le misure previste, sarà l’Ufficio scolastico regionale a decidere la eventuale non riapertura.

Il punto dell’inchiesta sull’esplosione a Beirut

Beirut ha ricevuto oggi la visita del presidente francese Macron. Durante l’incontro con il suo omologo libanese Aoun, Macron ha affermato che è necessaria un’inchiesta trasparente e rapida sulle cause delle esplosioni. “L’identificazione dei responsabili è la priorità in questo momento” ha risposto Aoun.
Una città rasa al suolo, 137 morti, 5 mila feriti, danni per almeno 3 miliardi di dollari. Beirut è alla ricerca dei responsabili dell’esplosione equivalente a un terremoto di magnitudo del 3.3 che ha polverizzato il porto distruggendo tutto al suo passaggio.
In attesa dei risultati dell’inchiesta, l’ipotesi avanzata dagli inquirenti citati dalla stampa libanese è la seguente: martedì alle 18,08 locale 2750 tonnellate di nitrato d’ ammonio esplodono a seguito di un incendio causato da lavori di saldatura.
Ma che ci faceva nel porto quel carico sequestrato 7 anni prima da una nave russa battente bandiera moldava diretta verso il Mozambico?
Le ricostruzioni giornalistiche, basate su documenti ufficiali e fonti della magistratura, raccontano una storia di clamorose negligenze e non solo: Il direttore della dogana ha chiesto più volte alla magistratura l’autorizzazione di vendere il nitrato d’ammonio saltando però un passaggio: togliere il sequestro alla merce mai reclamata dal suo proprietario presumibilmente un uomo d’affare russo.
In quelle richieste non sarebbe mai stata menzionata l’estrema pericolosità del nitrato d’ammonio.
Per quale ragione? Perché – secondo le stese fonti – i responsabili del porto temevano lo spostamento del carico in un’altra area del paese lontana da centri abitati vedendo cosi sfumare un affare da 1 milione di dollari.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 18/11 12:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 18-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 18/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 18-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 18/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 18/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 18/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 18-11-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 18/11/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 18-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 18/11/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 18-11-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 18/11/2025

    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

    A come America - 18-11-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 18/11/2025

    a cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonelli

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 18-11-2025

  • PlayStop

    MASSIMO FAGIOLI - DA DIO A TRUMP

    MASSIMO FAGIOLI - DA DIO A TRUMP - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 18-11-2025

  • PlayStop

    Triplicati i “baby killer”? Era una bufala del ministero

    “Triplicati gli omicidi di minorenni” aveva detto a febbraio il ministero degli interni che annunciava il passaggio da 13 omicidi commessi da minori nel 2023 a 35 nel 2024. Così partiva una campagna mediatica (soprattutto di destra) sull’allarme “baby-killer” che arrivava dopo i provvedimenti contro i rave, contro le occupazioni nelle scuole, contro i giovani in generale, soprattutto se figli di stranieri. I dati però, come rivela uno studio pubblicato da Sistema Penale, erano sbagliati perché oggi il Ministero ci dice che gli omicidi commessi da minori erano 25 nel 2023 e 26 nel 2024. “Stiamo perdendo la lucidità necessaria per affrontare il tema e il discorso pubblico sulla sicurezza”, commenta Roberto Cornelli, docente di criminologia dell’Università degli Studi di Milano, che analizza la campagna mediatica: “è particolarmente grave che questi dati errati vengano divulgati da fonti ministeriali e se si parte da qua ovviamente si pensano politiche di emergenza, forme di controllo straordinario e anche un irrigidimento del sistema penale minorile che perde la sua valenza educativa”. In sostanza, ci dice il docente, stiamo rifacendo gli stessi errori di Stati Uniti e Francia: non si affronta il problema dai dati ma sulla base del discorso politico sul tema: “Siamo passati dalla narrativa dei giovani danneggiati dal Covid a una criminalizzazione soprattutto quando si tratta di giovani di seconda generazione, incrociando la dimensione giovanile e quella migratoria sotto il segno della sicurezza, è questo il tema di un certo modo di far politica oggi”. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli a Roberto Cornelli.

    Clip - 18-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 18/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 18-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 18/11/2025

    Cop30 in Brasile: la "cupola dei popoli" ha finito i suoi lavori e lancia il suo manifesto come ci racconta Antonio Pacor, documentarista e membro del percorso dei Forum sociali mondiali; dall'altra parte i governi serrano le trattative per portare a casa il risultato di obiettivi più chiari e stringenti per non raggiungere subito il limite di 1.5° di aumento del riscaldamento globale, come ci spiega Mariagrazia Midulla, responsabile del reparto Clima ed Energia del WWF Italia. Vi ricordate l'allarme "baby-killer" e tutta la campagna sulla violenza fuori controllo dei minori (ancora di più se figli di stranieri), ecco i dati usati sono sbagliati se non proprio falsi e che il tema sicurezza è proprio male rappresentato e affrontato: l'analisi di Roberto Cornelli docente di Criminologia all’Università degli Studi di Milano. Oggi è il primo giorno dell'anno in cui le donne europee lavorano gratis rispetto ai loro colleghi maschi che invece continuano a essere pagati, a pari mansione, anzianità ecc. colpa del divario salariale che è cresciuto in questi anni (non diminuito) l'analisi di Nicole Boccardini Operation Manager di IDEM Mind the GAP.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 18-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 18/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 18-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di martedì 18/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 18-11-2025

Adesso in diretta