Quando ha ricevuto il messaggio su WhatsApp che lo avvertiva che il suo telefono era spiato, Francesco Nicodemo pensava a uno scherzo. Non lo era. Paragon aveva colpito ancora. L’ultimo caso dello spyware israeliano venduto solo ad agenzie governative di paesi amici è venuto alla luce oggi grazie a una anticipazione del libro di Francesco Cancellato, il direttore di Fanpage, anch’egli spiato attraverso il telefono.
Il messaggio è arrivato il 31 gennaio del 2025. Francesco Nicodemo, racconta Cancellato, nei mesi precedenti aveva curato con la sua società Lievito le campagne elettorali per il centrosinistra in Liguria e Umbria e per il sindaco di Perugia e aveva fatto eleggere al parlamento europeo Matteo Ricci e Lucia Annunziata. Non solo. Lievito curava anche la comunicazione dei gruppi parlamentari del PD. Se è vero che ha avuto anche clienti di altri schieramenti politici, è anche vero che la maggior parte siano stati dell’opposizione. È questo il motivo per cui il suo telefono è stato messo sotto controllo?
Nei mesi scorsi, davanti al Copasir Alfredo Mantovano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, aveva ammesso che l’intelligence aveva messo sotto controllo con Paragon gli attivisti pro-migranti – Luca Casarini, Beppe Caccia – ma aveva escluso che i servizi segreti avessero spiato dei giornalisti. Il comitato parlamentare aveva così votato una relazione finale che non faceva chiarezza proprio sul caso di Francesco Cancellato.
Sembrava che la questione dovesse finire nell’oblio fino a quando non è stato denunciato un altro spionaggio ai danni di un altro giornalista: Ciro Pellegrino, caporedattore di Fanpage. E poi sono emersi altri nomi: Roberto D’Agostino, il fondatore di Dagospia. È di qualche settimana fa la notizia che l’Ad di Unicredit Andrea Orcel sia stato spiato con Paragon. Prima di lui anche Francesco Gaetano Caltagirone. Un salto di qualità, visto il loro impegno nel risiko bancario. Giornalisti scomodi, consulenti per le campagne elettorali dell’opposizione, uomini della finanza impegnanti nella ristrutturazione del sistema finanziario italiano. Nonostante le numerose richieste, il governo, non ha mai voluto fare chiarezza su tutti questi casi legati a Paragon.


