L'Ambrosiano

Le rane bollite

Da mesi a Milano va in scena uno spettacolo da Corte dei Diritti dell’Uomo: richiedenti asilo e protezione umanitaria accampati nei week end sperando d’essere ricevuti all’ufficio immigrazione il lunedì, unico giorno d’apertura. Fuori dai 120 fortunati (non c’è posto per gli altri: di solito tra i 600 e 1000) si torna: di settimana in settimana. Se monta la rabbia e si preme sulle transenne interviene la polizia. I profughi son ombre. La città agisce inconsciamente ciò che Meloni s’attende dagli oppositori: espiino per quel che non han fatto quand’erano al governo. Ha detto al Senato d’aver «la coscienza tranquilla» [beata lei!] e s’è chiesta, irridendo a sinistra, se altri «che speculano sulle vittime l’hanno». Sensi di colpa devon esserci se invece di ribattere con foto di via Cagni (Niguarda, non via Montebello: milanesi col coeur in man; vedere è altra cosa) a Roma e a Strasburgo la Milano che votò Schlein con Sala ha detto che parlerà al Prefetto e ha inviato delegazioni ai migranti. Meloni ventriloqua (muove le labbra, Salvini mette parole) che predica regolarizzazioni ma le ostacola è partita serena per Bruxelles: Europa e Atlantismo dormono sonni tranquilli con lei al Governo e il 70 per cento dell’informazione Rai a sostegno (e non ha ancora toccato i vertici!): nessuno protesta; in tanti abbozzano e lei va pure alla CGIL! Noam Chomsky linguista, teorico dei media ha presentato come apologo un esperimento: una rana zompa fuori se buttata in acqua a 50°; ma se la metti in acqua fredda e accendi il gas la rana s’adatta all’acqua che si fa tiepida; quando poi la temperatura sale e vorrebbe uscire non riesce: non ha più energie, è bollita. Chomsky, quasi 95 anni, ne ha viste tante, come Edgar Morin, anni 101, che in Di guerra in guerra (Cortina) esprime il timore che l’uomo non abbia compreso la capacità di autodistruggersi pur sperimentata nel 1940-45. Dai Grandi Vecchi la morale della storia. A noi capire quando chi governa ha acceso il fuoco e reagire o preferire il comfort momentaneo dell’acqua calda e finire bolliti come rane.

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