Appunti sulla mondialità

La potenza “colomba”

Una delle lezioni che la Cina ha imparato dalla pandemia è che la sua centenaria politica di isolazionismo politico non paga più. Che gli spazi d’azione per una potenza globale che, in realtà, è tale solo dal punto di vista commerciale, si fanno molto stretti, quando gli Stati tornano prepotentemente sulla scena. La leadership cinese, dopo la conferma al potere di Xi Jinping per il terzo mandato, si sente legittimata a svolgere un ruolo politico andando a coprire il ruolo, rimasto vacante dopo la fine dell’Unione Sovietica, di contrappeso agli Stati Uniti. Lo stesso Joe Biden, all’ultimo G20, ha riconosciuto al Paese asiatico lo status di superpotenza, auspicando che Stati Uniti e Cina insieme possano garantire la normalizzazione del commercio mondiale in un contesto internazionale stabile. Pechino pare abbia ascoltato. A metà marzo, nel discorso di presentazione delle tre iniziative cinesi sullo sviluppo, la sicurezza e la civiltà globale, Xi Jinping ha ripreso un classico cavallo di battaglia cinese affermando che la Repubblica popolare non ha mire coloniali, come quelle che hanno avuto altri Paesi, in chiaro riferimento alla storia delle potenze occidentali. Soprattutto, ha sottolineato che i cinesi non vogliono imporre i propri valori o modelli ad altri.

La Cina, quindi, si propone come una potenza globale alternativa agli Stati Uniti, che non intende esportare il proprio modello politico-sociale e che rispetta valori e culture altrui. Ed è una visione, per quanto opinabile, veramente innovativa. Dall’antica Roma in poi, tutte le potenze che hanno avuto una posizione predominante hanno imposto modelli e valori, spesso anche lingua e religione. Quando la Cina dice di essere diversa si rivolge soprattutto ai paesi del Sud del mondo che ancora portano le cicatrici del colonialismo sulla loro pelle. Ma è anche un discorso rassicurante per l’Occidente, che chiarisce che la Cina non intende imporre il proprio sistema ad altri, ma solo fare buoni affari in un clima globale disteso.

La prima “prova sul campo” di questa nuova sfida della Cina, una prova riuscita, è stata l’assunzione del ruolo di mediatrice tra l’Arabia Saudita e l’Iran rispetto al conflitto nello Yemen, che è diventato il martoriato terreno di scontro tra la potenza sunnita, alleata di ferro degli Stati Uniti, e quella sciita, allineata con la Russia sullo scacchiere mediorientale.

Ora la posta in gioco più importante è convincere l’Ucraina, e soprattutto gli Stati Uniti, che la propria proposta di cessate il fuoco per fermare la macchina bellica in Ucraina sia da prendere in considerazione. Con grande abilità, nei dodici punti stilati, Pechino enumera una serie di principi condivisibili da tutti, ad esempio quello del rispetto dell’integrità territoriale, dell’indipendenza e della sovranità degli Stati secondo i criteri dell’ONU. Ma lo fa senza chiedere il ritiro delle truppe di occupazione russe, condizione che l’Ucraina ritiene imprescindibile per iniziare un negoziato e che il Cremlino non accetterà mai. Intanto si consolidano i rapporti commerciali Russia-Cina, con Mosca in netto svantaggio, perché ha perso i clienti occidentali e la sua economia ha un disperato bisogno della ciambella di salvataggio cinese.

Xi Jinping si presenta al mondo come l’unico interlocutore al quale Vladimir Putin dà ascolto, e questo sancisce il fatto che non ci sarà pace in Ucraina senza la presenza della Cina al tavolo dei negoziati. Ma il risultato che Xi Jinping cerca di conseguire si spinge oltre il conflitto, ed è dimostrare che il vero pericolo per il mondo non è la Cina, bensì lo schieramento degli alleati occidentali, impegnati solo a mandare armi a Kiev, mentre Pechino cerca la pace. Una potenza “colomba”, insomma, con antagonisti “falchi”. Il discorso è retorico e discutibile, ma sicuramente guadagnerà molti consensi nei mondi lontani da Washington e da Bruxelles, che ora trovano una potenza globale che parla un linguaggio comprensibile e che gioca la carta del “siamo uguali a voi”.

  • Alfredo Somoza

    Antropologo, scrittore e giornalista, collabora con la Redazione Esteri di Radio Popolare dal 1983. Collabora anche con Radio Vaticana, Radio Capodistria, Huffington Post e East West Rivista di Geopolitica. Insegna turismo sostenibile all’ISPI ed è Presidente dell’Istituto Cooperazione Economica Internazionale e di Colomba, associazione delle ong della Lombardia. Il suo ultimo libro è “Un continente da Favola” (Rosenberg & Sellier)

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 11/07 07:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 11-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 11/07 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 11-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 11/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 11-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 10/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Addio a Goffredo Fofi, il ricordo del critico Mauro Gervasini

    "Quando si parla di critica cinematografica non si può non partire da Goffredo Fofi. Un punto di riferimento, anche nel dissenso. C'è lui, e poi si scende". Così lo ricorda il critico Mauro Gervasini nell'intervista di Ira Rubini

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di venerdì 11/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 11-07-2025

  • PlayStop

    Goffredo Fofi, elogio della disobbedienza civile

    Era uno dei più importanti intellettuali italiani viventi. È morto a 88 anni Goffredo Fofi. Saggista, critico cinematografico, scrittore, fu vicino ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare tra gli anni ‘60 e ‘70, e in quegli anni fondò o partecipò a diverse riviste, come quella di cinema “Ombre rosse” e i “Quaderni piacentini”, insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi. Dalla metà degli anni ‘90 a una decina di anni fa aveva diretto “Lo straniero”, che si occupava di letteratura. In questa intervista del 2015 a Radio Popolare conversa con Roberto Festa a partire dal libro “Elogio della disobbedienza civile”, uscito in quell’anno.

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 11/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 11-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di venerdì 11/07/2025

    La guerra in Ucraina: da un lato di parla di ricostruzione, dall'altro il conflitto si prospetta ancora lungo. Ne parliamo con Nello Scavo, da Odessa, inviato di Avvenire e Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Il rapporto annuale sulle ecomafie di Legambiente: i reati contro l'ambiente continuano a crescere, con Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Il libro "Etnografie Trap: il potere delle vite immaginate", intervista di Roberto Maggioni all'autrice Francesca Buscaglia. Trent'anni dal genocidio di Srebrenica: tra memoria e presente. Dalla Bosnia a Gaza. Con Nicole Corritore da Srebrenica, giornalista dell'Osservatorio Balcani e Caucaso e Christian Elia, giornalista, grande conoscitore di Balcani e Medio Oriente.

    Summertime - 11-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di venerdì 11/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 11-07-2025

  • PlayStop

    PoPolaroid di giovedì 10/07/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 10-07-2025

Adesso in diretta