Appunti sulla mondialità

2024: il declino della democrazia

In questo 2024 che viene presentato come un anno importantissimo dal punto di vista elettorale, dato l’enorme numero di cittadini che a livello globale sono chiamati alle urne, paradossalmente la democrazia sta arretrando. Accade perché molte delle elezioni che già si sono svolte o che si terranno nei prossimi mesi presentano vizi di forma o di sostanza. Basti pensare alla rielezione di Vladimir Putin in Russia, avvenuta senza la garanzia di osservatori internazionali, senza libertà di stampa e con il principale oppositore morto in carcere, in circostanze poco chiare, in piena campagna elettorale. Ma anche la rielezione a furor di popolo di Nayib Bukele a presidente di El Salvador, che pure non è stata contestata per la trasparenza del voto, appare viziata: la Costituzione del Paese centroamericano non prevedeva, infatti, la possibilità di due mandati consecutivi. Alle elezioni presidenziali che si sono tenute il 24 marzo in Senegal, con un mese di ritardo rispetto alla data inizialmente prevista, i principali leader dell’opposizione sono stati messi in condizione di non potersi candidare. Lo stesso accade in Venezuela, dove le elezioni si terranno a luglio: a María Machado, che i sondaggi davano per favorita, è stato impedito di presentare la propria candidatura.

Regimi totalitari, democrazie illiberali, processi elettorali truccati… Le sfumature sono sicuramente diverse ma, nell’insieme, si delinea un orizzonte allarmante per lo stato della democrazia nel mondo. La fondazione tedesca Bertelsmann Stiftung ha pubblicato recentemente il suo rapporto sulla qualità della democrazia, dello sviluppo economico e della governance nei Paesi del Sud globale: se ne evince che su 137 Stati presi in esame 74 sono autocrazie, e tra queste ben 49 sono autocrazie “forti”; dei restanti 63 Stati, 15 sono democrazie “in consolidamento”, 37 sono democrazie “difettose” e 11 “altamente difettose”. Da quando si è iniziato a monitorare questa situazione, il 2024 è l’anno in cui si sono registrati i risultati peggiori.

Ci sono anche storie di successo, come quella delle democrazie che riescono a resistere a pressioni interne ed esterne, come Taiwan, Corea del Sud, Costa Rica o Cile, e casi in cui la società civile è stata in grado di ripristinare lo strumento democratico, come in Brasile e Kenya, e ancora Paesi dove la mobilitazione popolare è riuscita a tutelare i diritti civili e sociali, come in Sri Lanka e Polonia. Luci e ombre, insomma, ma con una netta prevalenza delle ombre.

Il paradosso dei nostri tempi è che praticamente nessuno dichiara di rifiutare la democrazia come forma di governo: dal punto di vista teorico, perfino regimi liberticidi come quello russo, birmano o nicaraguense dichiarano di tutelare la democrazia. Ma al di là della retorica lo smottamento sui principi è costante. I principi più a rischio sono i “fondamentali” stessi della democrazia liberale: separazione dei poteri, libertà di espressione e di associazione politica, limitazione dei mandati. Ed è proprio a partire da questi punti che inizia l’erosione dei sistemi democratici. È un processo in atto anche nel cuore dell’Europa, in Paesi come l’Ungheria e – fino a pochi mesi fa – la Polonia, e che assume dimensioni grottesche quando assistiamo a elezioni durante le quali soldati armati irrompono nei seggi per controllare il voto dei cittadini, come si è visto nei brevi video scampati alla censura durante le ultime elezioni in Russia.

Il ritorno alla normalità dopo la pandemia non ha invertito la tendenza che già si era vista in piena crisi sanitaria: sempre di più, nel mondo si registra una diminuzione del coefficiente democratico. D’altro canto, la domanda di maggiori spazi di espressione politica e culturale oggi arriva da mondi nei quali non c’è una tradizione democratica, come Iran o Egitto: qui le coraggiose richieste delle piazze e della società civile rimandano proprio ai principi basilari della democrazia. Insomma, la realtà dimostra da un lato che rimane valida la celebre massima di Winston Churchill, secondo cui la democrazia è la peggior forma di governo eccezion fatta per tutte le altre forme che si sono sperimentate, e dall’altro che questa consapevolezza sta lentamente evaporando. Ciò accade perché si confonde la qualità della classe politica al potere con la bontà della forma di governo: così sempre più persone ritengono che ci voglia una “mano forte” per rimettere le cose a posto, a prescindere dalle regole, o giustificano la rinuncia ai principi democratici in nome di un bene superiore quale l’appartenenza etnica o nazionale. In ogni caso, oggi come ieri la democrazia è nemica mortale dei progetti autoritari, e per questo è un bene prezioso.

  • Alfredo Somoza

    Antropologo, scrittore e giornalista, collabora con la Redazione Esteri di Radio Popolare dal 1983. Collabora anche con Radio Vaticana, Radio Capodistria, Huffington Post e East West Rivista di Geopolitica. Insegna turismo sostenibile all’ISPI ed è Presidente dell’Istituto Cooperazione Economica Internazionale e di Colomba, associazione delle ong della Lombardia. Il suo ultimo libro è “Un continente da Favola” (Rosenberg & Sellier)

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 13/09 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 13-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 13/09 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 13-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 13/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 13-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 12/09/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 12-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Radio Romance di sabato 13/09/2025

    Canzoni d'amore, di desiderio, di malinconia, di emozioni, di batticuore. Il sabato dalle 21.30 con Elisa Graci

    Radio Romance - 13-09-2025

  • PlayStop

    Snippet di sabato 13/09/2025

    Un viaggio musicale, a cura di missinred, attraverso remix, campioni, sample, cover, edit, mash up. Sabato dalle 22:45 alle 23.45 (tranne il primo sabato di ogni mese)

    Snippet - 13-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di sabato 13/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 13-09-2025

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 13/09/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 13-09-2025

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 13/09/2025

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 13-09-2025

  • PlayStop

    Stay human di sabato 13/09/2025

    Ogni sabato, dalle 17.35 alle 18.30, musica, libri e spettacoli che ci aiutano a 'restare umani'. Guida spirituale della trasmissione: Fela.

    Stay human - 13-09-2025

  • PlayStop

    Radiografia Nera di sabato 13/09/2025

    Radiografia Nera è il programma, scritto e condotto da Tommaso Bertelli e Matteo Liuzzi, che racconta la cronaca nera dal dopoguerra al 1976, Tutta la cronaca milanese e lombarda che Radio Popolare non ha potuto raccontare. Mezz’ora per raccontare i crimini del dopoguerra, i delitti passionali e le prime rapine che hanno fatto scalpore, la Milano che sembra essere la Chicago d’Italia. E tutto ciò rigorosamente prima del 1976, anno in cui Radio Popolare è nata e, per questo, non ha potuto raccontarlo.

    Radiografia Nera - 13-09-2025

  • PlayStop

    Psicoradio di sabato 13/09/2025

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 13-09-2025

  • PlayStop

    Highlights di sabato 13/09/2025

    Prima puntata della nuova stagione. Al termine della settimana in cui si è giocata Israele-Italia per le qualificazioni ai Mondiali maschili di calcio 2026, parliamo di come si sta preparando una mobilitazione solidale con la Palestina in vista della partita di ritorno, in programma il 14 ottobre a Udine. Ospite Gabriele Granato di Calcio e Rivoluzione.

    Highlights - 13-09-2025

  • PlayStop

    La voce di Hind in un film che ha scosso la Mostra del Cinema. Parla la regista

    Kaouther Ben Hania racconta al microfono di Barbara Sorrentini il processo di lavoro del suo film "The Voice of Hind Rajab", vincitore del Gran Premio della Giuria - Leone d'Argento a Venezia 82. La regista tunisina ha lavorato sull’audio originale della tristemente nota telefonata, tra una bambina di sei anni e il suo soccorritore della Mezza Luna Rossa Palestinese, mentre chiede aiuto chiusa in un’auto a Gaza, in mezzo ai parenti crivellati dai colpi sparati da soldati israeliani. "Questo non è un film ma è un dovere per tutto il mondo ascoltare la voce di questa storia”. "Ho avuto la voce originale, grazie all'interesse di un operatore della Mezza Luna Rossa Palestinese che conosceva il mio cinema". "Non permetterei mai di proiettare i miei film in Israele". In onda nella trasmissione Chassis del 13/9/2025.

    Clip - 13-09-2025

  • PlayStop

    Rotoclassica di sabato 13/09/2025

    Rotoclassica è un programma di attualità e di informazione musicale dedicato alla musica classica su Radio Popolare, nato nel 1983. Il programma esplora un vasto universo musicale, includendo argomenti, personaggi, concerti e anniversari, dal centro alla periferia della musica classica e contemporanea. Ideato da Claudio Ricordi e condotto da lui insieme a Michele Coralli, si avvale di storici collaboratori come Luca Chierici e Vittorio Bianchi. In onda il sabato dalle 15.00 alle 15.30, accoglie critiche, suggerimenti e segnalazioni dagli ascoltatori.

    Rotoclassica - 13-09-2025

  • PlayStop

    Chassis di sabato 13/09/2025

    con Kaohuter Ben Hania su "The Voice of Hind Rajab"; Leonardo Di Costanzo su "Elisa"; Jasmine Trinca attrice in "La Gioia" di Nicolangelo Gelormini e firmataria dell'appello di Venice4Palestine. Ospite in studio: Tomaso Pessina regista del documentario "Incanto". Tra le uscite: "Francesco De Gregori. Nevergreen" di Stefano Pistolini; "Lo spartito della vita" di Matthias Glasner.

    Chassis - 13-09-2025

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 13/09/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 13-09-2025

Adesso in diretta