Approfondimenti

Per ricordare un… Ricordi

Pronipote di Giovanni, il fondatore di Casa Ricordi nel 1808, e figlio di Tito, l’editore musicale Giulio Ricordi fu uomo arguto e artista egli stesso, scrittore, giornalista, acquarellista e autore di variegate pagine musicali ben apprezzate anche da Giuseppe Verdi. Inflessibile sostenitore di un giovane Puccini, il sciur Giulio fu figura preminente e quasi rinascimentale “con la sua quieta e salda e garbata autorità… e la sua volontà svelta e acuminata come il taglio della sua ironia”. Queste sono alcune delle parole pubbliche, pronunciate nel decennale della sua scomparsa (1922) per scoprire la statua dello scultore Secchi in via Berchet, e che sarà deposta il 25 novembre in quella porzione di piazza della Scala chiamata Largo Ghiringhelli, luogo pubblico e confacente nonché sotto le finestre dello studio del Giulio e davanti alle vetrine del grande negozio Ricordi del 1844, oggi rispettivamente Museo del Teatro e ristorante “il Marchesino”.

Ma c’è un Giulio che ho immaginato più volte in tutti questi anni, “un ometto piccolo, magrissimo, molto elegante, col pince-nez, spiritosissimo, che parlava quasi sempre milanese improvvisando poesie argute, talora scurrili”, diceva Franca Origoni. Ma sempre raffinato anfitrione nelle serate musicali del venerdì (quando la Scala era chiusa) in via Bigli al 19, nel salotto di passaggio tra la “salle à manger” e il salone: lo chiamavano l’omnibus perché lungo e stretto, con due pianoforti a coda, e il dopo cena vedeva Giulio e la figlia Ginetta su di una tastiera e sull’altra la moglie Giuditta e il figlio Tito. Ma spesso anche gli ospiti, illustri o meno che fossero, prendevano posto ai pianoforti. Completavano l’arredamento due divani di velluto rosso (si diceva fornito dal tappezziere della Scala) e delle tende alle finestre che venivano dalla lontana India, e che generarono un divertente equivoco: una mattina Giuditta si trovò alla porta un piccolo uomo non ben vestito e tantomeno sbarbato e piuttosto trafelato, che scambiò per il tappezziere: era Cesare Pascarella, già noto poeta romano e gran camminatore, uno dei tanti – noti o meno – che volevano incontrare il buon Giulio.

Di alcuni resta il racconto in famiglia, sempre attorno al tavolo da pranzo: Scialiapin che nel colore degli occhi di Giuditta vede i laghi ghiacciati della Russia centrale, la permalosa moglie di Leoncavallo che viene scambiata dal piccolo Tommaso per un porcellino disegnato su un libro per bambini, i sussiegosi coniugi Wagner (“la Cosima cun quel nas tirà su”)…

Il Giulio editore riceveva senza sosta soprattutto in Azienda, nel suo studio (in via Omenoni, in piazza della Scala, in via Berchet), sulla cui porta stava scritto “nessuno entra senza essere annunciato”: e per i rompiscatole c’era anche un ben nascosto marchingegno, un campanello elettrico che attivava un attento segretario che faceva irruzione, rammentando al cinque volte commendatore che “era atteso dall’onorevole…”!

Ma molte ore della sua laboriosa giornata il signor Giulio le concesse spesso a Jules Burgmein. Uno pseudonimo scelto nelle due lingue più frequentate nella Milano di quei tempi, e che semplicemente poteva tradursi con “Giulio della mia città”

E così sembrava che il musicista Burgmein volesse tener nascosto al severo editore Ricordi che egli era un artista pieno di grazia e di gusto.

Ma, mi sono anche chiesto più volte, l’editore che aveva con così tanta passione amato la musica dei suoi maestri, dei suoi amici compositori e musicisti, come riusciva ad affrontare l’iniziale pagina bianca delle sue scritture musicali? E come poteva avere una sua identità musicale uno che ha letto (più che ascoltato) gran parte della musica scritta che circolava ai suoi tempi?!?… Qui l’immaginario si arresta dinnanzi alla multiforme qualità degli amori leggiadri e delle malinconie incipriate, dei galop e delle serenate, per finire con le battaglie per una celebre secchia rapita.

La migliore risposta potrebbe stare nell’attento ascolto di tanta musica di Giulio Ricordi: ed ecco affiorare allora la disattenzione di coloro i quali la musica producono e la fanno circolare (dal vivo o registrata), e che nemmeno nell’occasione del centenario hanno saputo o voluto programmare quella del sciur Giulio alias Burgmein. Ora la posa della statua eppoi un concerto di sue musiche nel ridotto scaligero sabato 26 novembre gli renderanno omaggio: in attesa di una ristampa di una preziosa e storica biografia per i tipi del Saggiatore, nonché dell’esecuzione della sua opera La Secchia Rapita il 16 maggio 2017 nell’Auditorium (con l’orchestra Verdi e il coro e i solisti della Civica Abbado). Due eventi che nei prossimi mesi potranno porre ancora attenzione su di un milanese che ha portato su di un palcoscenico mondiale gran parte della musica italiana.

immagine-2

  • Autore articolo
    Claudio Ricordi
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 05/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 05-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 05/11 10:32

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 05-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 05/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 05/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 05/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 05-11-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 05/11/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 05-11-2025

  • PlayStop

    Cervelli precari e non rinnovati

    Sono 4mila i ricercatori che erano stati assunti all'interno dei programmi del PNRR tramite il CNR o altri centri di ricerca pubblici. Solo poco più di un centinaio verranno stabilizzati, gli altri torneranno precari, come sono da tanti anni. Il paradosso di un sistema che non riesce a programmare, assumere, produrre; senza fondi, senza progetti. Ylenia Spissu è una di loro, Ricercatrice in Biologia molecolare e cellulare presso l’università di Sassari ha una storia esemplare con ormai 18 anni di precariato. E ci racconta della loro denuncia e sconforto. Ascolta l'intervista a cura di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 05-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 05/11/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 05-11-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 05/11/2025

    A cura di Diana Santini, con Gabriele Battaglia: l'elezione del sindaco di new York vista da Pechino, mentre la tregua commerciale siglata con gli Stati Uniti consente alla Cina di recuperare il ritardo su chip e semiconduttori. Lo Stato australiano di Victoria approva il primo trattato con le comunità aborigene del paese: intervista allo studioso e scrittore Stefano Girola.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 05-11-2025

  • PlayStop

    LAVINIA BIANCA - LA VITA POTENZIALE

    LAVINIA BIANCA - LA VITA POTENZIALE - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 05-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 05/11/2025

    I fatti del giorno analizzati dai nostri esperti, da studiose e studiosi. I protagonisti dell'attualità intervistati dai nostri conduttori.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 05-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 05/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 05-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 05/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 05-11-2025

Adesso in diretta