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Caso Paragon, Nordio si tira fuori: nessuna intercettazione dalla polizia penitenziaria

Caso Paragon Nordio ANSA

A sorpresa, il ministro Nordio ha risposto oggi alle interrogazioni parlamentari alle quali il governo si era rifiutato di rispondere ieri, apponendo con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, il segreto di stato. Con chiarezza, il Guardasigilli ha detto che la polizia penitenziaria non ha intercettato alcuno nel 2024. Era la forza di polizia su cui si erano concentrato le attenzioni delle opposizioni. Nordio si è così tolto un peso dalle spalle, ma contemporaneamente l’ha rigettato su Mantovano. Chi ha spiato gli attivisti per i diritti dei migranti? Ma, soprattutto chi ha deciso di mettere sotto controllo un giornalista, il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato?

Quello che sappiamo è che Paragon Solutions – che non vende i propri prodotti a privati – ha acceso due contratti con agenzie governative italiane; sappiamo che i capi dell’intelligence interna ed estera davanti al Copasir hanno confermato di avere a disposizione lo spyware ma hanno negato di averlo utilizzato contro attivisti e giornalisti. Sappiamo che il Ministro Ciriani è andato in Parlamento a dare la stessa versione.

Sappiamo che, in tre settimane, nessuna Procura ha detto di aver aperto un’inchiesta sugli spiati. Sappiamo infine, che, attraverso la stampa, polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno negato di avere a disposizione lo spyware. Sappiamo tutto questo e sappiamo ora anche la risposta che oggi Nordio ha dato: non è stata la polizia penitenziaria a spiare. Il Guardasigilli, il più scottato dal Caso Almasri, ha così voluto evitare di rimanere ancora una volta il più vicino alle fiamme.

Dopo le sue parole, i riflettori adesso tornano su Palazzo Chigi. Anche solo per una ragione: allo stato attuale, sappiamo che solo i servizi di intelligence hanno detto di avere a disposizione lo spyware. Il governo deve ancora spiegare cosa sia successo. Nonostante le ripetute richieste, non l’ha ancora fatto. Perché?

  • Autore articolo
    Michele Migone
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    1) Guerra Iran – Israele. A Ginevra iniziati i colloqui tra Teheran e ministri europei sul nucleare, mentre Tel Aviv avverte l’esercito di prepararsi ad una guerra lunga. Decine di migliaia di persone in piazza in Iran, Iraq e Libano contro Israele. (Francesco Giorgini, Paola Rivetti - Univ. di Dublino) 2) A Gaza una siccità causata dall’uomo. L’Unicef denuncia la situazione umanitaria nella striscia, dove sempre più bambini rischiano di morire di fame e di sete. (Andrea Iacomini - Unicef) 3) La Spagna dice no. Il governo Sanchez si oppone all’aumento al 5% della spesa per la difesa per i paesi NATO. “E’ incompatibile con la tenuta del welfare” dice Madrid. (Giulio Maria Piantedosi) 4) India, il governo Modi stringe la morsa discriminatoria contro la popolazione Musulmana. New Delhi accusata di deportare cittadini di religione islamica in Bangladesh. (Sara Farinella, Nicola Missaglia - ISPI) 5) Mondialità. La scomparsa del diritto internazionale e il ritorno alla politica di potenza. (Alfredo Somoza)

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